Giostra chiusa Elezioni 2020 – Risultati Regioni e Comuni

Giostra chiusa Elezioni 2020 – Risultati Regioni e Comuni. Terminata la tornata elettorale, l’Italia si spacca per diversità territoriale e autonomia.

Non è rimasto molto di ciò che era negli anni precedenti in cui il partito rappresentava l’espressione del popolo e il popolo ne manifestava l’idea con partecipazione.

Rimangono partecipanti i partiti, le liste civiche, i partiti satelliti, le alleanze, i tradimenti, e tutto il resto degli altri giochi di prestigio che avvengono in un paese la cui prospettiva deve soddisfare l’esigenza di una nuova legge elettorale che porti un cambiamento.

L’esempio più calzante ci viene dagli Stati Uniti d’America. Due partiti per rappresentare un candidato centrale alle istituzioni. Non hai scelta di spostarti come bandiera, hai la possibilità di maturare la tua idea politica rispetto al candidato. Puoi scegliere, attraverso la tua espressione di voto, il politico che più ti rappresenta secondo il programma elettorale.

In Italia no! Regna la confusione. Le tornate elettorali ti offrono, come alla sagra del prosciutto, i dibattiti, mero spettacolo di intrattenimento. Fuorviando tra le righe abbozzi di idee. I candidati si fregiano di aver fatto, detto, meritato, innalzato il baluardo della lotta, e tante altre storielle. In più signori, alla sagra, hanno aggiunto il merchandising “stampa la maglietta”, così non dimentichi! Grida “Bella ciao”!

Si è verificato negli ultimi giorni, assembramento non di popolo, ma del partito di centro destra che vuole colonizzare il sud per gestire gli affari economici. Praticamente sa che si mangia bene e viene a gestire la spesa. Ci rimanda i nostri concittadini emigrati al grido ” Chi è del sud emigrato al nord, deve tornare nella propria terra”.

Quindi il colonizzatore verde e suoi vassalli continuano la marcia conquistando

15 regioni a centro destra

e sperando nelle votazioni.

Nel frattempo le figure istituzionali di destra che presidiano alte carica come il Vice presidente della regione Calabria, in occasione di un Convegno leghista tenutosi a Catania, colonizzata per tre giorni in difesa del principato leghista sotto processo per, sequestro di persona di una nave contenente immigrati, farfuglia cose irripetibili! Viene messo in discussione tutto ciò che in questi anni faticosamente le lotte libere LGBT e l’educazione civica hanno insegnato. Vengono sproloquiate le parole e affermato il concetto di chiamare “Negro” un soggetto di pelle scura. Ancora più grave e perpetuare nello sbaglio la mancanza di ammissione di aver sbagliato e offeso senza chiedere scusa e arrogandosi il plauso del Presidente di Regione Calabria.

Questa è la gran figura del centro destra che alcuni cittadini calabresi hanno scelto. E’ la conferma, da queste vicende della cattiva comunicazione istituzionale e afferma il mio concetto di “Non andate a votare”. Il voto è democrazia quando le parti che si presentono sono visione di un futuro di crescita per il popolo, non visione di spartire la torta e ammazzarsi a chi mangia di più!

Dall’altra parte

il centro sinistra gironzola a palazzo e conquista 5 regioni Italiane,

insediandosi però largamente nei comuni di maggiore importanza.

L’esempio è Reggio Calabria

Uscente dalla lotta del ballottaggio, il sindaco Giuseppe Falcomatà tra le strade della sua Reggio, accompagnato dai reggini al canto di “Bella ciao”, ormai usato come canzonetta! Varca nuovamente palazzo San Giorgio, e siede a gestire una nuova Reggio Calabria senza debiti, guardando lungimirante le azioni di Palazzo Campanella. E questa volta per lui è davvero la prova più importante, dovrà dimostrare di farcela con un comune allineato economicamente e a braccetto con il suo partito democratico, nella speranza non sia come in passato lasciato in balia delle onde, vedi periodo Renziano.

L’avversario di centro destra Minucuci, lasciato solo, ha riconosciuto che, la campagna elettorale svoltosi, non ha posto in evidenza quale fosse il suo programma; c’è da dire che, nei diversi confronti elettorali proposti, Falcomatà lo aspettava, solo in tornata elettorale del ballottaggio, tra un offesa al sindaco e una continua litania sulla mancanza dei servizi, spiegati e rispiegati e ridetti da Falcomatà, lo sfidante si è presentato al confronto.

Quindi si ritira la Luna ribelle e la ruota continua a girare.

Ora quanto quel canto di Bella ciao, oramai scontato, fosse impregnato di sarde, sardine, sgombri e tutto l’acquario, non si sa! Certo è che il centro sinistra non ha un’identità reale ma è un lacero vetro antico rotto con l’estremo bisogno di rinnovamento.

Particolare affermazione del sindaco di questa città metropolitana dello stretto di calabria, è il rivendicare l’autonomia dalla regione per un più ampio spazio di potere istituzionale sul territorio. Idea sapiente e sicuramente in linea con l’attuale Italia ormai divisa.

La Vittoria delle Liste sui partiti alle comunali

Svolta ideologica a Crotone

Vincitore Vincenzo Voce con il 63,95% dei voti, si presenta con la lista Tesoro Calabria e si unisce con le liste Stanchi dei soliti, Crotone Cambia ,Città libera, conquistando 20 seggi. Nulla da fare per il candidato di centro destra che arriva al 36,05% e una manciata di 8 seggi.
Un augurio al candidato e al movimento delle liste che lo accompagnano, che ha realmente dato un cambiamento ai soliti partiti che ormai hanno stancato gli italiani.

A Fermo

Paolo Calcinaro con il 71,41% dei volti afferma le liste Piazza Pulitalia, La città che vogliamo, non mi fermo, Fermo forte, FM Fermo si muove

Le regionali

A sinistra
  • Stoccata alla Lega per il risultato ottenuto a sinistra in Toscana. Il centro destra tra amici, parenti e fidanzate, ambiva presentando la candidata Ceccardi, sorpassata da Giani centro sinistra.
  • Incontrastato vincitore del centro sinistra in Campania Vincenzo De Luca, uomo del cambiamento democratico, sorpassa con il 69,48% la destra e mette in stand by Salvini che ha sperato di legare la campania!
  • In Puglia si riconferma Emiliano con il 46,78%
A destra
  • Zaia presidente vince in Veneto, assicurando il posto al centro destra, ma mettendo in chiaro che la vittoria appartiene ai seguaci di Zaia.
  • Giovanni Toti, si riafferma in Liguria con il centro destra, anche lui da chiara idea delle sue scelte di pensiero con la lista Cambiamo con Toti Presidente
  • Le marche, vince il centro Destra con Acquaroli
  • Si afferma la Lega in Valle D’Aosta

Comunali 16 i comuni coinvolti

Vittoria a destra nei comuni di:

Venezia – Macerata – Arezzo –

A Sinistra

Lecco – Reggio Calabria – Mantova – Andria – Matera – Chiesti – Trani – Aosta – Clusone – Trento – Bolzano

Il futuro dell’Italia è diviso in più parti, ciascuna delle quali rappresenta i territori a livello di macro area, ogni territorio si geolocalizza a livello di micro area. Il cittadino del sud non può essere uguale a quello del nord. Serve un sistema centrale che sappia gestire le differenze territoriali accettando l’autonomia e dando regole che la dividono. Questo concetto non è nascente, ma già si respirava negli anni 80. La nuova legge elettorale deve tenere conto del futuro, ovvero della differenza delle macro aeree poste in autonomia! Non si può votare con serenità, il popolo fa la stessa domanda sempre:” Come si vota?”. ” Ma la X come la devo mettere?” In una lista trovarsi 2000 partiti con 2000 simboli e altri 2000 nomi e fare il gioco a tris!

Serve:

un esponente di partito – un limite ai partiti/liste – dare una regola al numero di seggi elettorali – finirla con le coalizioni – un sistema elettorale univoco, non un ammasso di gente buttata come falchi – meno consigli e consiglieri così come fatto per il referendum, bisogna tagliare

Servono idee non arrampicate alla convenienza politica ma al cambiamento.

A presto

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