Lo Stato laico – Il Vaticano- Il rispetto

Lo Stato laico – Il Vaticano- Il rispetto

Non sempre aver fortuna di comunicare vuol dire aver proprietà culturale. Quindi sarebbe bene dosare le parole invece di farsi trasportare dal massweb.

Il Presidente del Consiglio ha errato la forma di comunicazione nel voler incidere un concetto ormai “concordato” da secoli con la Santa Chiesa. Per ogni intermediazione i due Stati hanno sempre dialogato nelle forme diverse che rispettano i canoni del buon governo.

Per Ursula Von der Leyen sono state aperte le porte, idem per altri capi di Stato, il Vaticano è uno Stato, e a fronte di una comunicazione così importante, in cui si chiede di rivedere il disegno di legge Zan, sarebbe stato utile chiarire con argomenti che riprendessero il punto di vista storico, sociale e culturale.

Non un richiamo di gregge pronto a rivoltarsi. Il Presidente del consiglio è ben consapevole di come si muove la massa, perchè è uomo di fondamento culturale che muove l’economia! Quindi, non è sicuramente persona istintiva!

Il disegno di legge Zan

applica Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità, riprende temi che accolgono aeree che invadono i soggetti privati e anche altri Stati, in questo caso il Vaticano in cui risiedono non solo i “pretini”, appellativo dato senza rispetto.

Porsi con il dire: Meno male che non sono stata battezzata; i Preti pedofili; Avete evaso le tasse; non è comunicazione, è non avere contenuti chiari in termini di discorso culturale, affermare concetti che offendono.

E allora mi domando: le persone che difendono questa causa e che chiariscono il concetto di non voler essere offesi e di voler rispetto, perchè offendono i religiosi cattolici?

Eppure, se io ricevessi privazione di un mio diritto, so bene cosa vuol dire non voler privare gli altri! Quindi questa tipo di comunicazione si trasforma in una pseuda “violenza”, direi “vendicativa” e questo, non è certo contemplato da ambe due le parti interlocutorie, ossia, Chiesa e sostenitori del DDLZAN

In questo periodo la Chiesa Cattolica è alla mercè della spettacolarizzazione. I simboli del cristianesimo sono sempre più sottoposti a un circo mediatico ingombrante, rispetto al senso importante che costituiscono, eppure la Chiesa ha posto in essere la questione, ma nessuno ha dialogato! Anzi sono stati ancora una volta bullizzati con epiteti.

Ci sono poi quei casi che intervengono in varie trasmissioni il cui pensiero e la forma hanno due modi differenti. Se salgo sul palco mediatico e dico che l’orientamento sessuale deve essere protetto dalla violenza e non ho una coerenza di base da dimostrare, come posso rappresentare questo mio essere unico in società, con la buona comunicazione! Non creo un circo intorno a me, fatto di: “Io sono anni che lotto per questo diritto!”, ma con una giusta comunicazione combatto per una causa in cui credo e cerco l’obiettivo in momenti e ambienti giusti.

Il sacro e il profano

Il nostro è uno Stato Laico

Presidente del consiglio Mario Draghi, 21 Giugno 2021

Costituzione – Parte I – Diritti e doveri dei cittadini – Titolo I

Articolo 19

Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume

Articolo 20

Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività

Disegno di legge ZAN

Art. 7.
(Istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia)

La Repubblica riconosce il giorno 17 maggio quale Giornata nazionale contro l’omofobia,

  • la lesbofobia, la bifobia e la tran­ sfobia, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contra­stare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità so­ciale sanciti dalla Costituzione.

In democrazia sceglie il popolo, il referendum è la massima espressione, d’altronde, se abbiamo avuto un referendum per privatizzare l’acqua e ridurre il numero delle poltrone rosse, perchè non farlo anche per qualcosa che rappresenta tutti in democrazia! Sembra un imposizione più che una libera scelta!

In occasione della Giornata nazionale contro

  • l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia sono organizzate cerimonie, in­contri e ogni altra iniziativa utile per la re­alizzazione delle finalità di cui al comma 1. Le scuole, nel rispetto del piano triennale dell’offerta formativa di cui al comma 16 dell’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, e del patto educativo di corresponsa­bilità, nonché le altre amministrazioni pub­bliche provvedono alle attività di cui al pre­cedente periodo compatibilmente con le ri­sorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri perla finanza pubblica.

A scuola c’è libertà di pensiero non L’IMBUTO! Quindi introdurre manifestazioni che coinvolgono tutti i bambini, ragazzi, comporta il consenso dei genitori, vuol dire che, se questo consenso è obbligo, lede i diritti di democrazia e di espressione della volontà. Non puoi imporre a scuola, non siamo nel fascismo, puoi creare l’argomento dedicato, ma non imporlo! Le scelte di libertà di genere entrano nella sfera del privato, la scuola è pubblica! Se tu imponi qualcosa che l’altro non vuole, metti a rischio anche la scuola pubblica e dirotti la scelta verso istituiti privati che sapientemente possono adottare meccanismi di offerta che tutelano la scelta individuale dei soggetti privati.

Si parla di rispetto, discriminazione, parità e si crea la guerra verbale con il Vaticano?

Religioni e Stato- Parte I – Diritti e doveri dei cittadini – Titolo II – Rapporti etico-sociali

Articolo 29

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

Il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.

Articolo 30

E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.

Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.

La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.

La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.

Articolo 31

La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.

Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo

Articolo 32

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Articolo 33

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

E` prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Articolo 34

La scuola è aperta a tutti.

L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

Per chi volesse approfondire in ordine di idee, questa è la nostra costituzione. Chi ha pemsato e scritto il decreto è persona che dovrebbe conoscere il fondamento costituzionale. Si sentono messia politici, ovvero coloro che in questo momento battono le piazze e i palchi per ottenere voti, voler cambiare la Costituzione, mi rendo conto che il fagocito raggiungimento di determinati obiettivi faccia perdere il senno, magari fosse il senno dell’Orlando furioso! Ma qui c’è strutturalmente una mancanza di contenuti di diritto costituzionale!

Ho letto oggi una nuova parola contestualizzata in un argomento molto ampio “turbotecnologia”, ecco, siamo in questa macchina dotata del turbo- tecnologia che ci immette in una dimensione tridimensionale e ci frammenta all’esterno.

Non siamo telefonini e cuoricini, ma persone e ciascuno di noi và rispettato in funzione di un rispetto reciproco!

Se tu vuoi un diritto io voglio tutelato per lo stesso diritto, differente!

La parola “Concordato”,

è frutto di storia, è stata presa e bullizzata, come fosse nulla. Ma Concordato è la somma di tutta quella storia che Chiesa e Stato hanno fatto per arrivare ad oggi. Non ci fosse stato non avremmo avuto la Libera chiesa e il Libero Stato. Nel caso vi capitasse di avere fortuna e andare a vedere il Colosseo, ecco, quella è la forma più ampia di espressione di Concordato!

Costituzione – Principi fondamentali –

Articolo 7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi.

Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale

Parte II – Ordinamento della Repubblica – Titolo VI -Garanzie costituzionali – Sezione II – Revisione della costituzione. Leggi costituzionali.

Articolo 138

Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione

Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.

Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.

Articolo 139

La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale.

Usate la parola rispetto!

A presto!

Il vaccino libero SOBERANA02: la favola cubana

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

error: Contenuto protetto - Content is protected !!