Diossina – Cosa respiriamo – Prevenzione

Incendio Malagrotta – Diossina – Cosa respiriamo – Prevenzione

L’incendio avvenuto il 15 Giugno nella discarica di Malagrotta (Roma), ha e avrà conseguenze nell’ambiente irreversibili.

Un analisi dettagliata di cosa respiriamo e di cosa inevitabilmente respireremo nel lasso di tempo medio lungo.

La Diossina che abbia una soglia maggiore o minore è sempre un elemento cancerogeno per il nostro organismo.

Vi consigliamo, con l’aiuto della classe medica la Dottoressa I. Soriano, alcune misure di precauzione da adottare per prevenire gli effetti di questa triste vicenda che inesorabilmente avrà un impatto ambientale.

Diossina – Cosa respiriamo – Prevenzione

I processi di combustione, come gli incendi di foreste o le emissioni di gas dei vulcani oppure l’incenerimento di rifiuti danno origine alle diossine. Con questo termine si indicano delle sostanze organiche classificabili nella classe degli inquinanti persistenti il cui nome chimico è: policlorodibenzodiossine, policlorodibenzofurani, e policlorobifenili. La loro stabilità chimica è tale da renderle difficilmente degradabili, hanno poca facilità a sciogliersi nell’acqua, permangono nell’ambiente per lunghi periodi e diffondono in esso facilmente raggiungendo distanze anche molto lontane rispetto al luogo di rilascio.
Il prodotto della combustione delle plastiche è caratterizzato dai policlorobifenili che sono considerati altamente cancerogeni per l’uomo poiché sedimentano principalmente nel tessuto adiposo dove è difficile eliminarli: per eliminare il 50% di una dose di diossine ci vogliono più di 10 anni.
L’esposizione limitata nel tempo ma ad alti livelli, definita esposizione acuta, come raccontato dai fatti di cronaca in questi giorni, può causare effetti gravi sulla salute umana e tra i più importanti ci sono: malattie della pelle con pustole localizzate sul viso o su tutto il corpo che possono persistere per anni lasciando cicatrici permanenti, alterazioni delle funzioni del fegato, difficoltà nel metabolismo del glucosio ma soprattutto possono determinare tumori del tessuto linfatico, tumori del tessuto emopoietico colpendo organi e tessuti responsabili della produzione di globuli rossi, bianchi e piastrine, diverse forme di leucemia, linfomi non-Hodgkin e tumore al seno.

Visti i recenti fatti di cronaca, come prevenzione primaria, se vi trovate in zone limitrofe agli eventi verificatisi in questi giorni e siete fuori non dimenticatevi: di indossare mascherine ffp2 ad alto potere filtrante, vestitevi nonostante il caldo con indumenti seppur leggeri tipo cotone che possibilmente coprano anche braccia e gambe. Lavatevi il viso, le mani o le zone esposte appena ritornati a casa. Se siete a casa invece chiudete possibilmente porte e finestre e create grazie all’ausilio di climatizzatori o ventilatori il ricircolo dell’aria nel vostro appartamento.
Dottoressa Immacolata Soriano

Roma e le aeree circostanti sono interessate da diverso tempo ad inquinamento aggressivo.

La presenza del pattume abbandonato nelle aeree cittadine e la relativa presenza di germi, batteri, insetti, ratti e cinghiali, ormai diventati uno scandaloso aneddoto della Capitale italiana, Roma, implicano un enorme e drastico inquinamento ambientale che, se non risanato in tempi utili, porterà conseguenze nel medio termine disastroso per l’ambiente e per i cittadini; a breve la natura restituirà il danno che l’uomo ha causato.

Il disagio ambientale è un disagio che la cittadinanza continua a manifestare da anni, e che nella sordità delle amministrazioni e del governo centrale non ha avuto alcun ascolto. Ora, che sia doloso o colposo l’incendio, non ha molta rilevanza, non è certo il colpevole di turno a salvare la vita per chi si ammala di cancro data la presenza della diossina che si deposita nelle aeree urbane ed extraurbane.


Arpa -Agenzia regionale per la protezione ambientale – rende noto che


Il personale dell’ARPA Lazio è intervenuto in emergenza per un primo sopralluogo attorno alle ore 19 del 15 giugno e nelle ore successive ha installato due campionatori per la qualità dell’aria (uno nelle vicinanze dell’incendio e l’altro nel comune di Fiumicino, a circa 6 km), strumenti necessari per poter misurare l’eventuale dispersione in aria di composti come diossine, Benzoapirene o PCB.

Il monitoraggio prevede una fase di campionamento della durata di diverse ore e una successiva attività analitica in laboratorio per ogni campione, che ha tempi tecnici incomprimibili.

Il primo campione è stato prelevato nella mattina del 16 giugno ed è stato portato ai laboratori dove sono in corso le analisi: i primi risultati sono previsti per la giornata di venerdì 17 giugno.

Nell’area di Malagrotta – a circa 2,5 km dal punto dell’incendio – è anche presente una stazione appartenente alla rete fissa per il monitoraggio della qualità dell’aria grazie alla quale sarà possibile avere informazioni aggiuntive sulla qualità dell’aria nella zona.
Il personale del Centro regionale qualità dell’aria dell’ARPA Lazio sta anche elaborando, attraverso l’utilizzo di un modello di dispersione degli inquinanti in atmosfera, una mappa per l’individuazione delle aree di potenziale massima ricaduta degli inquinanti, sulla base della quale verranno individuate le zone sui cui fare eventuali campionamenti di suolo e alimenti, anche in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana.


Ciò che sta accadendo è voluto, è dato dall’incuria delle amministrazioni locali precedenti che, per il perseguimento del fine politico hanno ridotto la città eterna in una discarica pubblica dove il popolo è destinato a: mangiare, bere, dormire e pagare l’erario!

Faber est suae quisque fortunae – Ciascuno è artefice della propria sorte

Diossina - Cosa respiriamo - Prevenzione
Diossina – Cosa respiriamo – Prevenzione

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