Notizie Novembre

Notizie Novembre – Fatti e avvenimenti in poche righe


Notizie da giorno 01 a 15


15 Novembre

CGIL e UIL tutelano i lavoratori dalla precettazione imposta dal mandante del governo Salvini. Ridotto lo sciopero a quattro ore

La minaccia del governo tramite Salvini: “Scatteranno le sanzioni previste dalla legge”. “Mi dispiace che i leader sindacali per scelta politica mettano a rischio i loro stessi iscritti”. La realtà è un altra. I sindacati non fanno scelte politiche tutelano i lavoratori, le scelte politiche le fanno al potere che odiano l’azione dei sindacati per addormentare i diritti dei lavoratori diffondendo paura. Ancora una volta i sindacati tutelano i lavoratori dall’azione sovversiva del potere, e sottolineo la parola potere perchè oggi, l’Italia, è dominata da gente che dirige la massa, cercando, nell’assuefazione e nella stanchezza del popolo, portato agli stenti da manovre economiche che assaltano la capacità economica, la sudditanza, smantellando la democrazia costruita dai nostri padri costituenti. Arranciare la vita con il consenso sottomesso non è vivere è arrancare! In conferenza stampa il segretario generale CGIL Landini: “Con la precettazione invece si introduce un altro elemento, a rischio ci sono anche i lavoratori che, se decidessero di scioperare 8 ore, subirebbero sanzioni economiche e penali. Ad oggi c’è un motivo in più per scendere in campo: quello di difendere per tutti il diritto sacrosanto ad  esercitare il diritto allo sciopero che è un diritto della democrazia”. Il segretario generale della UIL, Bombardieri: “Noi in questi giorni abbiamo evitato la polemica entrando nel merito delle questioni, ma quando ci sono attacchi così violenti non possiamo stare zitti. La violenza non è solo fisica ma anche verbale. Noi siamo sindacati, non siamo sindacati di sinistra, teniamo alla nostra autonomia dai partiti e pretendiamo da chi governa il Paese comportamenti coerenti con la Costituzione, quindi chiediamo rispetto. Non è mai successo nella storia repubblicana che una commissione mettesse in discussione uno sciopero generale. Siamo stati attaccati in questi giorni e siamo sicuri che saremo attaccati anche nei prossimi. Ma a chi ci attacca dico: non ci fate paura, anzi otterrete un effetto contrario”.


Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge costituzionale recante “Disposizioni per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri, il rafforzamento della stabilità del Governo e l’abolizione della nomina dei senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica”

Costituzione Articolo 138 – Leggi di revisione della Costituzione :”Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti”.


14 Novembre

CIGL e UIL confermano lo sciopero del 17 Novembre – Salvini contro i lavoratori minaccia i sindacati la ragione politica contro i lavoratori –

Nessuna mediazione dei sindacati nell’incontro con il ministero delle infrastrutture che minaccia i lavoratori di non scendere in sciopero usando la precettazione come arma di ricatto per seminare paura e rastrellare l’azione dei sindacati. Lo scopo è, ridurre la fiducia verso i sindacati, CGIL e UIL, seminare il senso di non partecipazione contro le azioni di governo e ridurre i lavoratori in semplici pedine da cui trarre il pagamento delle tasse a salari da fame e pensioni da povertà, con una manovra economica che oggi, Giorgetti, evidenzia la natura fallimentare, data dall’involuzione del PIL che continuerà a scendere, in parole semplici aumenta la povertà e aumentano le tasse . Un altra azione di governo volta a ridurre lo spirito democratico del cittadino. Questa volta, i sindacati lasciano perdere le chiacchiere di uno pseudo ministro, che di lavoro ne sa ben poco! Vanno avanti e confermano lo sciopero. Dopo l’incontro con il Mit, voluto da Salvini, nell’intento di far abbassare la testa ai sindacati e dominare i lavoratori, il segretario organizzativo della Uil, Emanuele Ronzoni, conferma lo sciopero:”È stata una riunione breve. Il ministro non ha fatto alcun tipo di apertura, noi abbiamo confermato la nostra posizione e che andremo avanti. Ha detto che partirà la precettazione” per il settore dei trasporti. “Noi confermiamo lo sciopero”. Al termine della riunione ha parlato la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli: “Riconfermiamo le ragioni dello sciopero e soprattutto la natura della mobilitazione, che è e resta uno sciopero generale”. “pensiamo che le motivazioni portate al Garante e che abbiamo portato anche oggi all’incontro al Mit restino in tutta la loro importanza e rilevanza e questo ci porta anche a continuare sullo sciopero che abbiamo indicato per il 17 novembre”. La segretaria quindi aggiunge: “Si prova in ogni circostanza a soffermarsi molto sul metodo, mentre le ragioni che hanno portato alla proclamazione non ci sembrano oggetto di discussione. Invece questo è il tema principale da mettere al centro dell’agenda politica di questo Paese”. I segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, terranno una conferenza stampa mercoledì 15 novembre, alle ore 15.30, presso la sede nazionale della Uil, in via Lucullo 6. Al centro dell’incontro lo sciopero generale, proclamato dalle due confederazioni. Il dialogo tra cittadini e sindacati scavalca la paura. Ricordiamoci sempre che: più seminano paura più creano sfiducia, è un antica tecnica fascista che oggi non funziona più, caro il nostro governo di destra!


Giorgetti PIL a ribasso

Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato audizione sulla manovra economica:”Se la stima preliminare relativa al terzo trimestre dovesse essere confermata, l’obiettivo di crescita per l’anno in corso contenuto nel Documento programmatico di Bilancio (0,8%) potrebbe essere soggetto ad una – sia pure contenuta – correzione al ribasso. Allo stato, risulta trascurabile l’impatto sulla crescita del 2024″, lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione sulla manovra alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato”. “La manovra è stata costruita all’interno di stringenti vincoli di bilancio. Il primo è rappresentato dall’onere dell’interesse sul debito pubblico. L’andamento del rapporto debito-Pil nei prossimi anni è fortemente influenzato dall’aumento di fabbisogno di cassa legato al superbonus”. Il ministro ha ricordato che “il disavanzo pubblico è destinato a scendere sotto la soglia del 3% entro il 2026”.


Inviato della trasmissione giornalistica Mi manda rai aggredito a bastonate durante un inchiesta sulle scuole private

Il giornalista Stefano Maria Sandrucci, è stato aggredito a colpi di bastone mentre si trovava a San Nicandro Garganico (FG)per un’inchiesta sulle scuole private e sui cosiddetti “diplomifici”, gli istituti paritari accusati di rendere più facile il conseguimento dei titoli di studio rispetto alle scuole pubbliche. Scrive sui social il iornalista Federico Ruffo. Mentre indagava su un presunto traffico di falsi diplomi e falsi attestati ad opera di un istituto riconducibile ad un noto politico della zona (ex parlamentare ed ex Sindaco) e a suo figlio (a sua volta consigliere comunale in carica e candidato alla carica di primo cittadino alle ultime elezioni), imbattendosi in quest’ultimo il nostro collega, con il garbo e la gentilezza che hanno sempre contraddistinto l’intera attività inchiestistica di Mi Manda RaiTre, gli chiedeva la disponibilità a rispondere ad alcune domande, permettendogli così di replicare alle accuse della Procura di Foggia. Come chiaramente visibile nel filmato, l’indagato, improvvisamente afferrava dalla propria vettura una mazza aggredendo Sandrucci e tentando di colpirlo alla testa.
Solo per prontezza di riflessi e fortuna il nostro inviato non veniva colpito in pieno, schivando il colpo di pochissimi centimetri, per poi cercare riparo dall’altro lato del marciapiede. L’aggressore, non soddisfatto, continuava però a inveire e minacciare di morte Sandrucci, per poi rivolgere attenzioni e medesime all’operatore di ripresa, che trovava riparo dietro un’automobile. I nostri colleghi hanno quindi cercato riparo presso la vicina caserma della Guardia di Finanza, dove i militari raccoglievano il loro racconto, per poi tenere a distanza l’aggressore, che nel frattempo era sopraggiunto in sede, accompagnato poi dal padre.

 
 
 
 
 
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13 Novembre

La commissione di garanzia contesta lo sciopero generale proclamato da CGIL e UIL – Salvini minaccia la precettazione

Confermato lo sciopero generale del 17 Novembre da CGIL e UIL, dopo il banale attacco di Salvini al segretario generale dell CGIL accusandolo di volersi fare il fine settimana lungo con lo sciopero, probabilmente metafora che li appartiene da più tempo visto le continue assenze in parlamento, la commissione garanzia, sembra prendere posizione partitica del potere che governa, contestando lo sciopero generale:” Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici. La Commissione di garanzia, con la decisione assunta, non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”. La risposta di CIGL e UIL: “Confermiamo la proclamazione dello sciopero generale e le sue modalità di svolgimento per la giornata del 17 novembre”. Lo affermano, in una nota, Cgil e UIL: “Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di Garanzia. Si tratta di un’interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l’effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione a tutte le lavoratrici ed i lavoratori”. “L’astensione del lavoro del 17 novembre non può essere interpretata in altro modo: rientra nella disciplina dello sciopero generale. Siamo attenti e rispettosi delle regole, tanto che abbiamo richiesto noi un confronto con la Commissione che, nonostante le nostre puntuali argomentazioni, ha deciso di confermare il provvedimento”. “La Commissione non spiega su quali basi normative ha deciso che non si tratta di uno sciopero generale. Confermiamo, infine, la nostra disponibilità ad aderire alle indicazioni della Commissione per il settore dei vigili fuoco e quello del trasporto aereo”. Le forze politiche del PD e m5s sono accanto ai sindacati e ai lavoratori


Cabina di regia PNRR per alloggi agli universitari

Palazzo Chigi rende noto che:”Ha confermato le proposte di revisione già inviate alla Commissione europea finalizzate a individuare soluzioni attuative necessarie ad assicurare il raggiungimento del target finale previsto per l’housing universitario”. Afferma il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto:” Anche la riunione di oggi della Cabina di regia, strumento sempre più centrale e strategico per il monitoraggio e per l’attuazione del Piano conferma la scrupolosa attenzione posta dal Governo per il raggiungimento degli obiettivi, tra cui anche quello di potenziare l’investimento per importanti servizi dedicati agli studenti, in costruttiva e sinergica collaborazione con i servizi della Commissione europea”. La cabina di regia presieduta dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini e del Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Sandra Savino. Il Presidente della Repubblica in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024 dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha fortemente sollecitato la Bernini ad attuare azioni attive per aiutare gli studenti nel percorso alla cultura usando un ricordo storico: “Federico II disponeva alloggi a prezzi calmierati per gli studenti. Se non ricordo male, indicava anche la quantità: due Tarì d’oro. Capisco, Ministro, che Federico II aveva strumenti di maggiore efficacia e persuasione, però non c’è dubbio che anche su questo tema – come sempre – abbiamo molto da apprendere dal passato”


Il tribunale inglese ha condannato a morire la piccola Indi

E’ morta stanotte la bambina inglese affetta da una grave patologia chiamata, aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica, una malattia nella quale sono colpiti i mitocondri. I genitori, accanto alla bambina, esprimono in un messaggio social la loro disperazione: “Mia figlia è morta, la mia vita è finita all’1.45”, dice il padre Dean. “Io e mia moglie Clare siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna””Claire l’ha tenuta con sé per i suoi ultimi respiri”. Non perdonano la condanna da parte del tribunale inglese e dei medici che che con sentenza delle corti del Regno Unito avevano disposto di staccare le macchine che la tenevano in vita e il trasferimento in un hospice dove si è consumata la tragica morte della bambina. Inutile l’intervento dello Stato Italiano che ha dato la cittadinanza per poterla curare in Italia. L’Inghilterra si macchia di un grave crimine, decidere della vita di essere umano.


11 Novembre

PD in piazza del popolo apre l’alternativa – “Da qui parte l’alternativa che vogliamo costruire al governo delle destre in questo Paese”.

50 mila i sostenitori del PD e con loro anche le forze politiche per futura alternativa al cambiamento. Presente alla manifestazione il M5s, Europa verde, associazioni, giovani indipendenti, studenti, l’intera popolazione che ha vissuto il cambiamento durante la prima repubblica, gli astensionisti. I temi affrontati dal palco dalla segretaria del partito democratico Elly Schlein riportano il fallimento delle politiche autoritarie del governo Meloni: Salari, Sanità, Disparità sociale delle famiglie di ogni genere, emergenza migrazione e inserimento nel tessuto sociale, legge sull’aborto, manovra economica che penalizza la classe povera, pensioni ridotte, spreco di risorse del PNRR, spreco di risorse in opere pubbliche inutili come il ponte sullo stretto, autoritarismo del governo nel dialogo in parlamento, attacco alla costituzione, tanti i temi che portano in evidenza un Italia sottoposta al potere e non al dialogo democratico. Una risposta importante da piazza del popolo che si è colorata delle bandiere rosse del Partito democratico con il canto Bella ciao e l’inno nazionale. Il messaggio di insieme, fiducia e resistenza prosegue assicura la segretaria del partito


10 Novembre

CGIL e Uil difendono il diritto allo sciopero attaccato da Salvini

La precettazione usata da Salvini come arma per impedire il diritto costituzionale allo sciopero. L’intento è di fermare lo sciopero indetto dai sindacati per venerdì 17 Novembre in cui sarà coinvolta la categoria dei trasporti. Cosa intima Salvini cercando di gestire e regolamentare arbitrariamente il diritto alla sciopero: “Scioperare per 4 ore è assolutamente legittimo, per 24 no. Se i sindacati aderiranno alla richiesta bene, se no, come ho già fatto, interverrò” e c’è “lo strumento della precettazione”. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, risponde a Salvini: ”Io penso che questo sia un attacco al diritto di sciopero e che sia un modo arrogante. Non sono i ministri che decidono quante ore di sciopero si programmano e se si fanno o no: è diritto delle persone decidere se vogliono aderire”. Quella di Salvini è dunque “una logica arrogante perché pensa di poter stabilire quando gli scioperi sono validi, mentre il diritto allo sciopero è garantito dalla Costituzione”. Da parte sua, la Cgil sta rispettando tutte le leggi: “C’è un confronto aperto con la Commissione di garanzia, non capisco perché interviene il ministro”. In una nota, i segretari confederali di Cgil e Uil Maria Grazia Gabrielli e Emanuele Ronzoni: “Non è un ministro che può decidere quale deve essere la durata di uno sciopero, diritto garantito, sia beninteso, dalle leggi e dalla Costituzione. E ricordiamo al Ministro Salvini che il sindacato è sempre rispettoso delle regole”


Si è spento il direttore creativo dell maison Moschino

Davide Renne era stato nominato direttore creativo della griffe del gruppo Aeffe a Novembre. Aveva solo 46 anni, si è spento a Milano a causa di un malore fa sapere la maison Moschino: “Con profondo dolore e grande tristezza, Moschino annuncia che Davide Renne è morto il 10 novembre 2023 a Milano. Davide ha assunto il ruolo di direttore creativo al Moschino solo pochi giorni fa, il 1° novembre 2023”. “Non ci sono parole per descrivere il dolore che stiamo vivendo in questo momento drammatico. Davide si è unito a noi solo pochi giorni fa, quando un malore improvviso ce lo ha portato via troppo presto. Ancora non riusciamo a credere a quello che è successo. Con Davide, stavamo lavorando ad un progetto ambizioso, in un clima di entusiasmo e ottimismo per il futuro. Anche se è stato con noi solo per pochissimo tempo, Davide è riuscito subito a farsi amare e rispettare. Oggi ci resta la responsabilità di portare avanti ciò che la sua immaginazione e creatività aveva solo immaginato. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla sua famiglia e agli amici”, afferma Massimo Ferretti, presidente di Aeffe SpA.


09 Novembre

Nasce un nuovo vulcano sottomarino in Giappone

Dall’eruzione del vulcano sottomarino a largo del Giappone, è nata una nuova isola. Dal 21 ottobre un eruzione vulcanica durata dieci giorni circa a un chilometro dalla costa meridionale di Iwo Jima ha deposto sul fondo marino fino ad arrivare in superficie rocce vulcaniche e cenere. L’isola ha un diametro di circa 100 metri e alta fino 20 metri, potrebbe sopravvivere solo se fosse fatta di lava o di rocce vulcaniche come la pomice, secondo l’analista della divisione vulcanica della Japan Meteorological Agency Yuji Usui


Pedro Sanchez a un passo dalla rielezione

Il Partido socialista obrero español ha raggiunto l’accordo con gli indipendentisti catalani di Junts  e confermare il governo con a capo Pedro Sanchez. Il nuovo governo promuoverà la legge sull’amnistia a favore degli esponenti catalani con cause giudiziarie aperte


Papa Francesco riconosce trans e gay come padrini di battesimo o testimoni di nozze

“Un transessuale può ricevere il battesimo, può fare il padrino o la madrina di battesimo e può essere testimone di un matrimonio. Inoltre un omosessuale che convive con un’altra persona può essere padrino di un battezzato o testimone di nozze”. La chiesa apre le porte. Il Dicastero per la Dottrina della Fede: un transessuale può ricevere il battesimo


08 Novembre

Mal tempo allerta meteo in quattro regioni

Protezione civile: Per la giornata di domani, Giovedì 9 novembre 2023:

Allerta Arancione Rischio idrogeologico: Toscana: Valdarno Inf., Serchio-Garfagnana-Lima, Serchio-Costa, Arno-Costa, Bisenzio e Ombrone Pt, Lunigiana, Reno, Serchio-Lucca, Versilia.

Allerta Gialla rischio idrogeologico:
Emilia Romagna, Toscana

Allerta Gialla rischio temporali: Sardegna, Toscana

Allerta Gialla rischio idreogeologico: Sardegna, Toscana, Umbria


Rito immediato per Alessandro Impagnatiello

Il 18 gennaio 2024, si terrà la prima udienza del processo immediato per Alessandro Impagnatiello, l’assassino della compagna incinta del settimo mese Giulia Tramontano uccisa con 37 coltellate. Il gip di Milano, Angela  Minerva, e il pm Letizia Mannella e Alessia Menegazzo, chiedono quattro aggravanti per Impagnatiello, di aver agito con crudeltà, di aver premeditato il delitto, di essere stato mosso da futili motivi e di aver accoltellato la propria convivente. 


07 Novembre

Governo contro la libertà di stampa. Report in Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Presso l’Aula del II piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi svolge l’audizione del direttore di approfondimento, Paolo Corsini, e del vice direttore, Sigfrido Ranucci. Accompagnati dalla passeggiata della legalità in difesa della libertà di stampa promossa da Articolo 21, Report testata giornalistica, che mette in luce la libertà di stampa, fa paura ai politici che cercano con ostruzionismo di imbavagliare l’informazione. Esautorata la Rai ,che fornisce ormai un servizio pubblico oppresso da una informazione pilotata, a danno del cittadino che paga il canone, trova la spiacevole conseguenza di costringere ad andare via, culturi e giornalisti e tenere in essere gente raccomandata o sottoposta al potere. E così Report deve difendersi, senza aver fatto nulla, agendo nel pieno rispetto delle regole del giornalismo e della costituzione. Il governo di destra rappresentante la massa, ha contro il popolo che accompagna Report. Continua la minaccia contro la libertà. Continua la garanzia dello Stato di avallare la questione Stato mafia


Europa monitora l’accordo voluto dal governo di destra Meloni che deporta gli migranti in Albania

La portavoce della Commissione Europea Anitta Hippe durante il briefing quotidiano ha chiesto ulteriori dettagli sull’intesa voluta dal ggoverno Meloni con lo Stato dell’Albania: “Siamo in contatto con le autorità italiane, abbiamo chiesto di ricevere dettagli sull’accordo per la migrazione con l’Albania”.”Prima di commentare oltre dobbiamo capire cosa s’intende fare esattamente”. “Siamo stati informati dell’accordo Italia-Albania prima dell’annuncio”. “L’accordo tra Italia e Albania, dalle nostre prime informazioni, sembra diverso da quello tra Gran Bretagna e Ruanda”.

L’idea della deportazione: “l’Italia userà il porto di Shengjin, all’altezza di Bari, e l’area di Gjader, 20 chilometri nell’entroterra, per realizzare entro primavera, a proprie spese, due strutture: una di ingresso, per le procedure di sbarco e identificazione; e una di accoglienza temporanea di immigrati salvati in mare”. “Il protocollo non si applica agli immigrati che giungono sulle coste e sul territorio italiani ma a quelli salvati nel Mediterraneo da navi italiane, come quelle di Marina e Guardia Costiera, ma non quelle delle Ong. “Nei due centri” i migranti resteranno “il tempo necessario per le procedure. Una volta a regime, ci potrà essere un flusso annuale di 36-39 mila persone”

La segretaria del PD chiede alla Meloni di riferire in aula commenta il disaccordo di una politica di deportazione dei flussi miratori: “Mi sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo. Mi sembra che Giorgia Meloni sia disponibile a inventarsi qualsiasi cosa pur di non fare l’unica cosa che deve fare, cioè convincere anche i suoi alleati nazionalisti europei di condividere le responsabilità sull’accoglienza, perché è questo che chiedono i trattati europei.  Non lasciare sola l’Italia e gli altri paesi che si trovano ai confini caldi, ma cambiare quelle norme che bloccano proprio in Italia tutte le persone che riescono ad arrivarci”. La segretaria dem chiede alla presidente del Consiglio di riferire in Aula”.

Salgono a otto le vittime dell’alluvione a Prato

Aveva 84 anni l’uomo travolto durante l’alluvione del 2 Novembre. E’ stato ritrovato nei pressi della sua abitazione, in un vivaio a Prato, costeggiato da un fosso dove affluiscono le acque del torrente Bardena, nella frazione di Figline


06 Novembre

Università Orientale di Napoli occupata dagli studenti – la nota degli studenti

Gli studenti occupano l’università per manifestare la solidarietà al popolo palestinese che subisce l’attacco cruento di Israele contro Hamas. In un comunicato gli studenti si rivolgono al rettore Tottoli, ai docenti e al personale tecnico-amministrativo dell’università:

Oggi 6 novembre gli studenti e le studentesse dell’Università Orientale di Napoli hanno occupato la sede di palazzo Giusto in solidarietà alla resistenza del popolo palestinese.

“Quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio genocidio: è stato impedito l’accesso a Gaza di cibo, acqua, cure e carburante, i bombardamenti sono all’ordine del giorno e mirano indiscriminatamente case, scuole e ospedali.”

“Sono 75 anni che il governo Israeliano occupa illegalmente i territori della Palestina con ogni mezzo possibile, non risparmiandosi nemmeno l’utilizzo di armi vietate da tutte le convenzioni internazionali come le bombe a fosforo bianco.”

“Il governo israeliano, con il bombardamento dell’ospedale Al-Maamadani e del campo profughi Al-Maghazi, ha dimostrato ancora una volta il suo vero intento, ossia quello di una vera e propria pulizia etnica”

“Vogliamo denunciare anche dai luoghi del sapere la complicità ed il silenzio delle nostre istituzioni e del governo. Il nostro è un atto che ha la finalità di riaprire il dibattito anche all’interno dell’università e far prendere posizione questa istituzione

“Sappiamo che il nostro ateneo, come altri nel resto del paese, intrattengono rapporti di partnerariato e scambio di ricerche con le università israeliane e l’apparato militare-industriale italiano. Non vogliamo studiare in un’università che si rende complice di ciò che sta facendo un governo coloniale e criminale come quello israeliano “.

”I saperi prodotti da queste università non sono neutrali e anzi, si sono resi indispensabili ad un governo di apartheid e ad un’occupazione che dura da 75 anni, fornendo incessantemente giustificazioni ideologiche e tecnologie militari al regime sionista”.

“Le nostre rivendicazioni sono chiare e semplici e vogliono amplificare quelle che provengono dalle piazze di queste settimane e dell’appello “Don’t stay silent” dell’università palestinese di Birzeit. Pretendiamo: che l’università, nella figura del rettore Tottoli, si esponga pubblicamente a sostegno d popolo palestinese e per un cessate il fuoco immediato; che l’università riconosca pubblicamente il genocidio della popolazione palestinese di cui è responsabile il governo israeliano; che l’università condanni pubblicamente le gravi violazioni dei diritti umani ed i crimini di guerra commessi dal governo di Israele: dall’uso del fosforo bianco, all’uccisione indiscriminata di civili, il bombardamento di scuole, ospedali e dei corridoi umanitari e l’assedio totale a cui è sottoposta in queste ore Gaza; che cessino gli accordi tra L’Orientale e le università israeliane, in quanto complici del regime di oppressione coloniale di insediamento e di apartheid, di gravi violazioni di diritti umani, compreso lo sviluppo di armamenti, di dottrine militari e di giustificazioni “legali” per colpire indiscriminatamente tutto il popolo palestinese; che cessi ogni forma di collaborazione, partnership e rapporti tra l’università e le aziende che producono armi come la Leonardo S.P.A e la sua fondazione med-or, complici dell’armamento dell’esercito israeliano e del potenziamento tecnologico dell’industria bellica israeliana; che l’università si impegni a non ostacolare più le iniziative ed i dibattiti sull’occupazione della Palestina promossi dalle organizzazioni studentesche e e comunità palestinesi.”

”È da un mese ormai che in Italia, e non solo, si sono viste manifestazioni che hanno coinvolto decine e decine di migliaia di persone per pretendere un cessate il fuoco e l’interruzione degli accordi e dei finanziamenti verso Israele portati avanti dai propri governi”.

“I popoli di tutto il mondo, da New York a Bilbao, da Londra a Roma fino al Magreb si sono mobilitati per gridare a gran voce non in nostro nome e per denunciare la complicità dei propri governi al genocidio portato avanti dal governo israeliano”.

“Il governo italiano ha vergognosamente chiuso gli occhi dinanzi alle migliaia di morti palestinesi e non ha esitato a prendere le difese del governo israeliano con cui, tutt’oggi, mantiene legami e accordi finanziari”

“Specchio della nostra politica è il panorama mediatico che, a parte poche eccezioni, è caratterizzato dalla volontà palese di mettere a tacere chi sta denunciando i crimini di guerra perpetrati dal governo di Israele ai danni della popolazione palestinese il cui diritto alla resistenza deve essere tutelato”.


04 Novembre

Protezione civile dirama l’allerta meteo arancione

Allerta arancione per rischio idraulico e idrogeologico, domenica 5 novembre, su settori di Emilia-Romagna; Toscana: Serchio-Garfagnana-Lima, Serchio-Costa, Bisenzio e Ombrone Pt, Lunigiana, Serchio-LuccaVeneto: Basso Brenta-Bacchiglione e Fratta Gorzone, Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco ; Basso Adige; Friuli Venezia Giulia; Veneto e Liguria.

Allerta gialla in 15 regioni, tra cui la Toscana nei versanti: Ombrone Gr-Medio, Etruria, Valdichiana, Valdelsa-Valdera, Valdarno Inf., Serchio-Garfagnana-Lima, Ombrone Gr-Costa, Arno-Casentino, Serchio-Costa, Arno-Valdarno Sup., Arno-Firenze, Arno-Costa, Bisenzio e Ombrone Pt, Etruria-Costa Nord, Etruria-Costa Sud, Lunigiana, Mugello-Val di Sieve, Reno, Romagna-Toscana, Serchio-Lucca, Valtiberina, Versilia, Fiora e Albegna, Ombrone Gr-Alto, Isole, Fiora e Albegna-Costa e Giglio


Toscana ordinanza del comune di Prato di evacuazione.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani ordina: “Evacuazioni preventive in corso a Montemurlo, Montale e Prato in corrispondenza delle rotture dei torrenti Agna e Bagnolo, circa 1200 persone. Allestiti punti di accoglienza negli spazi comunali e palestre” Il presidente della Provincia di Prato Simone Calamai, ordina l’evacuazione per chi vive a piano terra o seminterrati nelle zone di Oste, Santorezzo, Popolesco. La provincia di Prato ha disposto la chiusura delle scuole per lunedì 6 novembre. Sei mila le utenze senza elettricità nel territorio toscano interessato all’alluvione. Le strade si riempiono di rifiuti ingombranti causando disagio e pericolo per il maltempo previsto. I vigili del fuoco e i volontari continuano le azioni di soccorso e prevenzione.


Francia Lione donna ebrea accoltellata di segnata svastica davanti il portone di casa

Nel quartiere Montluc a Lione, in Francia, una donna di origine ebraica, nel pomeriggio ha aperto all’estremista nazista che ha suonato al campanello della sua casa. Dopo averla accoltellata ha disegnato il simbolo nazista della svastica sul portone di casa. L’uomo è fuggito, le autorità lo stanno cercando. La donna è stata trasportata in ospedale, non è un pericolo di vita.


03 Novembre

Italia in ginocchio al cambiamento climatico

Toscana sott’acqua si contano 7 i morti e due dispersi. La popolazioneL’allerta meteo continua anche domani, la protezione civile dirama l’allerta:”Dal pomeriggio di domani, sabato 4 novembre, si prevedono precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Liguria, Emilia-Romagna e Toscana; inoltre, dal pomeriggio di domani, sabato 4 novembre, si prevedono venti da forti a burrasca sud-occidentali su Liguria, Emilia-Romagna e Toscana, con ulteriori rinforzi di burrasca forte o tempesta, dalla sera, sulle aree appenniniche. Previste estese mareggiate lungo le coste esposte. I fenomeni temporaleschi saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, sabato 4 novembre, allerta rossa per rischio idraulico su parte di Veneto. Allerta arancione su parte gran parte del Veneto e Lombardia, su parte di Liguria, Emilia-Romagna e allerta gialla su parte di Toscana, Emilia-Romagna Veneto, Liguria e Lombardia, Sardegna, Puglia, Basilicata e sulla provincia autonoma di Trento, Campania, Calabria e Sicilia”.


Dichiarato lo stato d’emergenza per la Toscana

Il consiglio dei ministri ha deliberato: la dichiarazione di stato d’emergenza, per dodici mesi, nel territorio delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato. Considerata la necessità di dare immediata risposta alla popolazione colpita, è stato disposto un primo stanziamento di 5.000.000 di euro per garantire le misure e gli interventi più urgenti volti al soccorso e all’assistenza alla popolazione e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione rifiuti e delle macerie


ISTAT Occupazione Settembre 2023

A settembre 2023, rispetto al mese precedente, aumentano gli occupati e i disoccupati mentre gli inattivi diminuiscono.

L’aumento dell’occupazione (+0,2%, pari a +42mila unità) è sintesi della crescita osservata tra gli uomini, i dipendenti permanenti, gli autonomi, gli under35 e tra chi ha almeno 50 anni, da un lato, e del calo registrato tra le donne, i dipendenti a termine e tra i 35-49enni, dall’altro. Il tasso di occupazione sale al 61,7% (+0,1 punti).

La crescita del numero di persone in cerca di lavoro (+1,9%, pari a +35mila unità) coinvolge le donne e riguarda tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione totale sale al 7,4% (+0,1 punti), quello giovanile, pari al 21,9%, scende di 0,1 punti.

Il calo del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%, pari a -92mila unità) si registra tra uomini e donne e per tutte le classi d’età. Il tasso di inattività scende al 33,2% (-0,2 punti).

Confrontando il terzo trimestre 2023 con il secondo, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,3%, per un totale di 80mila occupati.

La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-1,9%, pari a -36mila unità) e degli inattivi (-0,5%, pari a -63mila unità).

Il numero degli occupati si attesta a 23milioni 656mila e registra, rispetto a settembre 2022, un aumento di 443 mila dipendenti permanenti e di 115 mila autonomi; il numero dei dipendenti a termine risulta invece inferiore di 47 mila unità.


02 Novembre

Uragano Ciaran devasta Italia, Francia, Gran Bretagna e Spagna

Venti, che raggiungono i 200 km/h in Francia e Gran Bretagna, isolate le aeree abitate provocando l’interruzione di corrente. Due le vittime in Francia e 16 feriti. In Italia la protezione civile alla dirama l’allerta :

Per la giornata di Giovedì 2 Novembre: Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di giovedì 2 novembre, ALLERTA ROSSA per rischio idrogeologico su quasi tutto il Friuli Venezia Giulia e su parte del Veneto ALLERTA ARANCIONE in ampi settori dell’Emilia- RomagnaLiguria orientale, Toscana, CampaniaVeneto centro-meridionale, parte della Lombardia settentrionale, sulle province autonome di Trento Bolzano e su alcuni bacini del Friuli Venezia Giulia.
Valutata, infine, ALLERTA GIALLA sui restanti settori di Emilia-RomagnaLombardiaToscanaLiguria e su UmbriaLazio, ampi settori del Molise, parte di Piemonte Abruzzo e sui restanti settori della Campania.

Chiuse le scuole nelle regioni della Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, Toscana e Campania. In Toscana a Seano è esondato il torrente Furba allagando l’aria urbana. A Campi esonda il fiume Bisenzio. A Figline di Prato si è abbattuto l’alluvione portando via tutto. Il Presidente della regione Toscana Eugenio Giani, allerta la popolazione: “Le immagini sono chiare, non scendete in strada. Non circolate con l’auto, chi può raggiunga i piani alti delle case!”. Un uomo di 85 anni trovato morto annegato nella sua casa in provincia di Prato a Montemurlo. In Veneto risulta un disperso. Straripamento del lago a Como. In Friuli Venezia Giulia la protezione civile monitora il territorio a rischio, a causa delle piogge intense e il vento forte, rischio di frane smottamenti e caduta di alberi, sospeso il trasporto pubblico locale.


01 Novembre

Israele non permette l’ingresso del carburante a Gaza, l’ospedale dell’Amicizia turco-palestinese per malati di cancro nella Striscia smette di funzionare

Medici senza frontiere denuncia la mancanza di funzionamento dell’ospedale destinato ai malati di cancro a Gaza. “Da oggi ha smesso di funzionare l’ospedale dell’Amicizia turco-palestinese per mancanza di carburante e per i diversi attacchi che hanno colpito la struttura. É l’unico ospedale pubblico per malati di cancro nella Striscia: ora decine di pazienti oncologici in pericolo. Lo scorso 30 ottobre un attacco alla struttura – supportata dal nostro team – ha causato gravi danni al terzo piano dell’edificio, secondo quanto riferito dalle persone in loco. Nessun paziente è rimasto ferito perché in quel momento tutti si erano rifugiati al piano terra. Le autorità israeliane continuano a impedire l’ingresso a Gaza del carburante, essenziale per l’alimentazione degli ospedali. Inoltre, le strutture sanitarie continuano a essere attaccate. Chiediamo ancora una volta il rispetto delle strutture mediche, compresi il personale e i pazienti in cerca di cure; un obbligo previsto dal diritto internazionale umanitario. Chiediamo che acqua, cibo, carburante, forniture mediche e adeguati aiuti umanitari possano entrare con urgenza a Gaza


Comici Russi raggirano l’ufficio del consigliere diplomatico di Palazzo Chigi che non fà le opportune verifiche e mette in comunicazione telefonica un finto leader dello Stato d’Africa con il presidente del consiglio Meloni

Triste episodio per il governo italiano che subisce lo scherzo di due comici russi che riescono a infiltrarsi telefonicamente nei sistemi di comunicazione tra palazzo Chigi e l’esterno. Un fatto grave per la protezione dei sistemi interni di comunicazione gestiti dal consigliere diplomatico Francesco Maria Talo. La telefonata ha affrontato i temi caldi dell’immigrazione, la guerra in Ucraina, Piano Mattei, soluzioni per l’emergenza in Africa, corridoi del grano nel Mar Nero. L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre, fanno sapere in una nota da palazzo Chigi: “L’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il presidente Meloni. L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre”.


Il direttore dell’ONU per i diritti umani si dimette in segno di protesta

Si dimette il direttore dell’ufficio di New York dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani Craig Mokhiber, accusa Il Palazzo di vetro del Segretariato delle Nazioni Unite di non aver agito per “prevenire il genocidio” della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza.

Notizie da giorno 16 a 30


30 Novembre

Sciopero dei treni alta adesione

Adesione alta dello sciopero nazionale di otto ore indetto dalle categorie Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal, a seguito dell’incidente mortale in Calabria causato dallo scontro di un camion e un treno su un passaggio a livello le ragione dello sciopero vogliono sollecitare il Governo a intervenire per risolvere il problema dei passaggi a livello. “Un’adesione altissima con punte fino al 100% delle ferroviere e dei ferrovieri dipendenti da tutte le aziende ferroviarie italiane, conferma che la categoria non è più disponibile a rischiare la vita per il mancato adeguamento e ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie e stradali“. “Ringraziamo lavoratrici e lavoratori che hanno aderito alla protesta e ci scusiamo con le persone alle quali oggi abbiamo creato disagio, ma, considerato che nell’incidente, oltre a una capotreno e all’autista del camion che hanno perso la vita, sono rimasti feriti anche dieci passeggeri, ai quali auguriamo una veloce guarigione, siamo certi che hanno capito che lo sciopero si è reso indispensabile anche nel loro interesse“,   


Istat Dati occupazione

A ottobre 2023 l’occupazione continua a crescere. Rispetto al mese precedente, l’aumento riguarda i soli dipendenti permanenti, che superano i 15 milioni 700 mila.
Il numero degli occupati si attesta a 23milioni 694mila e registra, rispetto a ottobre 2022, un aumento di 455 mila dipendenti permanenti e di 66 mila autonomi; il numero dei dipendenti a termine risulta invece inferiore di 64 mila unità.
Su base mensile, il tasso di occupazione e quello di disoccupazione salgono rispettivamente al 61,8% e al 7,8%, mentre scende al 32,9% il tasso di inattività.


29 Novembre

Sciopero nazionale del trasporto ferroviario

Le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal: “Sciopero di 8 ore, dalle 9 alle 17, per domani, giovedì 30 novembre, dei lavoratori di tutto il Gruppo Fs italiane e di tutte le imprese ferroviarie per denunciare, in attesa che la magistratura faccia piena luce sull’accaduto, la fragilità di un sistema infrastrutturale dimostratosi nuovamente inadeguato per utenza e lavoratori”. Interessati i treni a lunga e breve percorrenza: Frecce, Intercity e Regionali. L’agitazione delle organizzazioni viene all’indomani dell’incidente ferroviario del treno regionale con tratta frazione Sibari di Cassano allo Ionio e Corigliano Rossano, scontratosi con un camion che si trovava sui binari del passaggio a livello chiuso. In una nota le ferrovie precisano: “Il camion ha occupato la sede di un passaggio a livello che, dai primi riscontri, risulta regolarmente funzionante e chiuso”. Due le vittime, il capotreno Maria Pansini, 61 anni di Catanzaro lido e l’autista del camion Said Hannanaoi di 24 anni di origini marocchine. La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un’inchiesta per ricostruire la dinamica dell’incidente ed accertare eventuali responsabilità. E’ stata recuperata la scatola nera, ora in mano degli inquirenti


Delmastro rinviato a giudizio per il caso rivelazione atti d’ufficio caso anarchico Cospito

Il giudice delle indagini preliminari di Roma, Maddalena Cipriani, ha rinvito a giudizio il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, appartenente a Fratelli d’Italia, nell’ambito del procedimento che lo accusa di rivelazione del segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis. Il processo inizierà il 12 marzo 2024. L’esposto è stato presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, a seguito delle dichiarazioni del parlamentare Giovanni Donzalli sul caso dell’anarchico Cospito detenuto al 41 bis, accusando i parlamentari del Pd, Orlando, Lai Verini e Serracchiani, di aver fatto visita a Cospito nel carcere di Sassari e averlo incoraggiato nella battaglia contro il 41 bis. L’esposto nasce dalle dichiarazioni di Donzelli in riferimento alle conversazioni in carcere tra l’anarchico Cospito, un esponente della ‘Ndrangheta e un camorrista avvenute tra dicembre e gennaio 2022/23, lette alla Camera da Donzelli. A rivelare le dichiarazioni, per sua ammissioni, il sottosegretario alla giustizia Delmastro


Italia condannata dalla Corte per i diritti umani di Strasburgo per aver detenuto quattro migranti minori

L’Italia che ha combattuto il razzismo, è stata condannata dalla Corte europea per i diritti umani per aver detenuto in condizioni inumane e degradanti quattro migranti minori di origine del Ganda nell’ hotspot di Taranto per due mesi, nel 2017. L’Italia dovrà versare a ciascuno dei quattro migranti 6.500 euro per danni morali più 4 mila euro per le spese legali. I migranti arrivati in Italia a Maggio nel 2017, hanno dichiarato di essere minorenni e sono stati trasferiti all’ hotspot di Taranto. Rimarranno a Taranto fino Luglio, per poi essere trasferiti, con decisione della Corte di Strasburgo in una struttura per minori. La decisione di condannare l’Italia, è stata documentata dagli stessi migranti, con foto che dimostrano le degradanti condizioni di vita in un centro accoglienza sovraffollato rispetto alla capienza destinata portando a sopravvivere in condizioni igieniche precarie.


28 Novembre

Occasione persa per l’Italia all’Expo 2030 – Arabia Esaudita guiderà l’Expo

La votazione ha portato la vittoria indiscussa di Riyadh, capitale d’oro dell’Arabia Saudita con 119 voti – Busan, città della Corea del Sud con 29 voti – Roma, capitale d’Italia, raccoglie solo 17 voti. L’immagine di un governo, non riconosciuto, non in grado di poter portare avanti progetti che beneficiano economicamente lo Stato. Un governo che ancora una volta penalizza il cittadino


Cgil dopo l’incontro con il governo continua la manifestazione di dissenso confermando lo sciopero del 1 Dicembre nelle regione del sud Italia

Il segretario CGIL Landini: “Sono confermate le ragioni dello sciopero perché al di là dell’ascolto e del confronto, il governo non ha cambiato nulla della manovra di bilancio”. Anche rispetto all’articolo 33, che taglia aliquote e rendimenti per le future pensioni di medici, infermieri, personale degli enti locali, maestre d’asilo, ufficiali giudiziari e che i sindacati hanno chiesto di ritirare “il governo si è limitato a dire che stanno ragionando e valutando delle modifiche ma non il fatto che interverranno in quella direzione”. “Per noi continua a essere una manovra sbagliata, che fa cassa sui lavoratori e sui pensionati”. La mobilitazione dunque continua, perché siamo di fronte alla necessità di riforme strutturali nel nostro Paese a partire da una serie riforma fiscale oltre a quella delle pensioni, al rinnovo dei contratti nazionali e soprattutto per dare un futuro ai giovani. Occorre cancellare quella precarietà assurda che oggi li porta ad andare via dal nostro Paese”. 

Il segretario generale della Uil Pierpaolo Bomabrdieri: “Le decisioni illustrate alla fine riconfermano l’impostazione della manovra, anche sull’articolo 33 su cui si valuta un’eventuale modifica”. D’altro canto, “era quello che ci aspettavamo, il governo ha chiarito che non ci sarebbero state modifiche. Eravamo preparati ma è strano che si riconfermi l’insensibilità alle richieste delle piazze”.

Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra: E’ stato un incontro molto importante, sia nel metodo che nel merito. Una riunione lunga, articolata, complessa, alla presenza di quasi tutto il governo”. Si tratta di “un segno di rispetto dopo le mobilitazioni e manifestazioni che abbiamo fatto in questi ultimi giorni, in modo particolare la partecipatissima iniziativa della Cisl di sabato a Piazza Santi Apostoli”. 

Bombardieri in ricordo della fermato di potere di Lollobrigida regala il modellino di un trenino a batterie


La Commissione europea ha approvato la quarta rata del PNRR di 16,5 miliardi di euro

Erogati 102 miliardi di euro del PNRR all’Italiaper i progetti in: riforme nei settori dell’inclusione sociale e degli appalti pubblici, misure per le riforme in materia di giustizia e pubblica amministrazione, digitalizzazione, sviluppo dell’industria spaziale, idrogeno verde, trasporti, ricerca, istruzione e politiche sociali. Ora io mi domando ma questi progetti dovrebbero cambiare la vita del cittadino; quindi a parte i tagli che sono stati fatti in diversi settori tra cui l’istruzione, il resto in cosa sono serviti per il cittadino?


25 Novembre

Unione Europea: Applichiamo la prima legge europea sulla lotta alla violenza contro le donne.

Dichiarazioni della Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: “Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Le donne affrontano sfide diverse nel mondo ma lottano per gli stessi diritti. In primo luogo, il diritto a essere liberi dalla violenza. Applichiamo la prima legge europea sulla lotta alla violenza contro le donne”.

La Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola: “Giulia, Ashling, Bernice, Paulina e decine di migliaia di altre donne in Europa e non solo. Vittime del femminicidio. Figlie, sorelle, madri. Possiamo e dobbiamo agire per proteggere le donne. Con determinazione, formazione, campagne di sensibilizzazione e leggi ambiziose”.

Il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella: “Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c’è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne richiama tutti a un rinnovato, personale, impegno. Non soccorrono improvvisate analisi di psicologia sociale a giustificare la persistenza di una piaga che non si riesce a guarire nonostante gli sforzi. Abbiamo bisogno del lavoro delle Istituzioni, delle associazioni, del mondo produttivo, della scuola, della cultura, del contributo di ciascuno, per sradicare un fenomeno che tradisce il patto su cui si fonda la nostra stessa idea di comunità.


24 Novembre

Adesione sciopero CGIL nord Italia

Comunica i dati la CGIL della partecipazione allo sciopero tenutosi nel nord Italia nelle regioni: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta e Veneto. Lo sciopero porta vanti la lotta per i diritti sul salario minimo, estendere i diritti e contrastare la legge di bilancio che aumenta la povertà delle lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati. Gli scioperi e manifestazioni proseguiranno il 27 novembre in Sardegna e il 1° dicembre nelle regioni del Sud: “Lo sciopero di otto ore sta interessando tutte le categorie, ad eccezione di quelle (Pubblico impiego, Scuola, Università, Ricerca, Poste e Trasporti) che hanno già scioperato a livello nazionale lo scorso 17 novembre. Oltre 40 manifestazioni che hanno visto ovunque una grande partecipazione. Piazze piene a Torino, dove ha chiuso il comizio il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, a Brescia dove a concludere è stato il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardieri, e in tutte le altre città del Nord del Paese. Sulla base dei dati fin qui pervenuti dai territori e dalle categorie nel Nord Italia, si registra una adesione media del 75%, con punte del 100% alla Parmalat di Parma, alle Conserve Italia di Ravenna, alla Perla di Bologna e alla Owen Illinois di Treviso. In tanti e tante hanno incrociato le braccia nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro di diversi settori: alla Pirelli di Settimo Torinese l’84% dei lavoratori, alla Michelin di Alessandria il 75%, alla Lavazza di Torino il 71%, all’Ikea di Genova il 70%, nella filiera Amazon della Lombardia il 61%, tra gli addetti Ups della stessa regione il 95%, alla Marcegaglia di Mantova l’85%, alla Alstom di Milano l’80%, alla Bauli di Verona l’89%, alla Zignago Vetro di Vicenza il 94%, alla Bonfiglioli di Forlì il 93% degli operai del turno di mattina, alla Siderurgica Ravennate il 90%, alla Electrolux di Pordenone il 60%.

La risposta del governo allo sciopero per il 27 Novembre, manda avanti Salvini e precetta lo sciopero riducendola a quattro ore dalle 9 alle 13. Offendendo nuovamente i lavoratori con puerile argomento di voler estendere il fine settimana dei lavoratori con lo sciopero di Venerdì. Un offesa che continua a evidenziare come Salvini e chi è concomitante alle sue scelte non conosce il mondo del lavoro e la disciplina che lo ordina e voler annullare il diritto allo sciopero, un fastidioso modo di espressione democratica contro provvedimento che riducono i diritti dei lavoratori e lavoratrici.


Violenza sulle donne


Filippo Turetta l’assassino di Giulia sarà estradato in Italia domani

Sarà consegnato alle autorità italiane dopo il via libera dei giudici all’aeroporto di Francoforte. da lì un volo dell’Aeronautica Militare lo porterà Venezia per poi essere trasferito a Verona nel carcere di Montorio. Turetta sarò posto in isolamento strettamente posto sotto osservazione per evitare gesti estremi di suicidio già tentati nei giorni successivi all’omicidio. L’assassino di Giulia aveva comprato giorni prima lo scotch per tappare la bocca alla vittima. La procura valuta la premeditazione


Oscar Pistorius ottiene la libertà condizionata

Il Dipartimento dei Servizi Correzionali, conferma la libertà condizionata per Oscar Pistorius, che sarà in libertà condizionata dal 5 gennaio 2024. L’udienza si è svolta nella prigione di Atteridgeville, vicino a Pretoria in Sudafrica. L’ex campione corridore olimpico ha ammazzato la sua fidanzata, la modella Reeva Steenkamp, nella notte di San Valentino sparandole, nonostante la vittima si fosse rinchiusa in bagno. Pistorius si era difesa dicendo di averla scambiata per un ladro. Condannato a 13 anni ne ha scontati la metà. La madre di Reeva Steenkamp, June Steenkamp mette all’attenzione la pericolosità di Pistorius: “La riabilitazione richiede che qualcuno si impegni onestamente, con la piena verità del suo crimine e delle sue conseguenze. Nessuno può affermare di avere rimorsi se non è in grado di affrontare pienamente la verità”


22 Novembre

Approvato il disegno di legge contro la violenza di genere

In un aula del senato semi deserta che avrebbe dovuto manifestare la massima partecipazione e il rispetto verso Giulia e alle tante donne vittime di violenza, la votazione al disegno di legge approvato con 157 voti. Il tema educazione culturale e sessuale nelle scuole è sempre più un tabù per via di una mentalità regressa e ancora lontana dall’evoluzione che la società sta affrontando. Il disegno prevede il rafforzamento del codice rosso: potenziamento delle misure di prevenzione, rapidità nella fase cautelare delle indagini, arresto in “flagranza differita” entro 48 se ci sono prove video-fotografiche o messaggi che dimostrano la violenza, ammonimento del questore in caso di reati spia, il divieto di avvicinarsi entro 500 metri ai luoghi frequentati dalla donna. Approvati due ordini del giorno presentati dalle delle opposizioni in cui si hanno maggiori risorse per la formazione del personale che si occupa di casi di violenza sulle donne e discutere in Parlamento i disegni di legge che intervengono sulla prevenzione e sul contrasto della violenza.


Estradizione concessa per Filippo Turetta

L’estradizione dovrebbe avvenire venerdì 22 Novembre.


21 Novembre

Giulia è stata ammazzata – Il suo assassino le ha fatto pagare anche il conto

Macabra ricostruzione della sera in cui Giulia è stata ammazzata. L’assassino dopo averla accompagnata alcentro commerciale, ha mangiato con lei al mc donald e le ha fatto pagare anche il conto, un valore della vita della giovane di 17,80 euro. Soddisfatto della serata ha finito il suo premeditato omicidio e mentre Giulia gridava “così mi fai male”, l’ha finita colpendola. Con massima premeditazione e consapevolezza ha trasportato il corpo buttando Giulia in un dirupo nel bosco, consapevole che da lì il corpo non sarebbe stato trovato facilmente, sperando che l’acqua e la neve lo coprisse, per poi scappare ed essere rintracciato dalle autorità tedesche. Ora l’assassino è in carcere nel penitenziario di Halle, in attesa dell’estradizione. La legge italiana dovrà essere in grado di dare una giusta giustizia al rumore rosso di Giulia


Ha versato dell’acido all’ex ragazza – Il rumore dell’aggressione

L’ha aspettata al’uscita da lavoro e l’ha aggredita versando dell’acido sulla ragazza. E’ successo a erba in provincia di Como, l’ennesima violenza di un ragazzo di 25 anni che non ha accettato il No della fidanzata di 23 anni. Nello scontro è rimasto ferito anche un uomo che ha tentato di difendere la ragazza. La giovane è stata soccorsa all’ospedale Sant’Anna e ha riportato ustioni agli occhi. L’aggressore è stato fermato dai carabinieri chiamati dai passanti che hanno assistito alla scena. L’uomo aveva già tentato in diversi episodi di aggredire la vittima, il 23 agosto era stato arrestato per un episodio cruento, mentre cercava di distruggere l’auto della giovane, dalla denuncia gli era stato imposto un ordine di divieto di avvicinamento, ma questo non lo ha di certo fermato, alimentando la follia di vendicarsi facendo del male alla donna. Si evidenzia come la legge non riesca a garantire tutela alle donne vittime di violenza. Una persona squilibrata non dovrebbe mai essere messa in libertà e non dovrebbe mai essere lasciata sola, la presenza delle forze dell’ordine dovrebbe essere costante e avere un supporto psicologico, ma in Italia siamo al punto di discutere di ciò che ormai avrebbe dovuto essere, adducendo la spettrale didascalia: “siamo in una società patriarcale”. Siamo in una società infetta dal senso della follia che domina su menti labili e che prendono spunto dallo specchio di ciò che gli garantisce comunque una via d’uscita continuando a fare del male. finché la legge non cambia, finché lo Stato non pone in essere un obiettivo per riformare la società dalla violenza con percorsi culturali e associazioni che tutelano e rafforzamento dei controlli e pene severe, tutto questo continuerà ad esistere e ci saranno tante Giulia che faranno un rosso rumore.


Il rumore degli studenti

Tutta Italia ascolta il rumore di migliaia di studenti che manifestano contro la violenza alle donne. Un rumore che arriva oltre confine


19 Novembre

La corsa del carnefice di Giulia è finita – Arrestato Filippo Turetta in Germania

Era riuscito a varcare il confine italiano dopo aver buttato il corpo di Giulia in un dirupo, ammazzandola a coltellate. Premeditatamente aveva organizzato la fuga, terminata vicino Lipsia in Germania. Le forze dell’ordine l’hanno fermato nel tratto autostradale A9, all’altezza della cittadina di Bud Durremberg. Turatti è ancora in fermo presso la polizia tedesca, ma in un paio di giorni sconterà la sua pena in Italia. Un Italia che non ha leggi sufficientemente adeguate per chi ammazza una donna. Non ha cultura verso il fenomeno di violenza e non integra le donne che hanno paura in un percorso di aiuto con giuste strutture e giurisprudenza. Turatti tornerà in Italia, ma le istituzioni non sono preparate contro i mostri e avranno il compito di costruire il sistema di difesa per le donne vittime di violenza. La prossima vittima penderà sulla testa dei nostri politici che sono inerti al sistema di difesa. La cultura dell’educazione alla non violenza, deve entrare a scuola, come l’educazione sessuale che è stata bandita dai ruppi di maggioranza come fosse eresia che costruisce basi scorrette all’educazione dei figli, un bigottismo inutile per la società che viviamo, una lotta per il proprio fine che danneggia il cittadino. I partiti di maggioranza hanno preferito l’astensione alla convenzione di Istanbul sulla violenza alle donne. E’ il tempo di lasciare alle spalle la megalomania e il senso di possesso verso il potere, altrimenti si comprende come, tra i banchi del parlamento, non ci siano persone atte a prendersi cura del cittadino, ma atte a fomentare il caos sociale. La laurea e il fiocco rosso devono diventare la guida per tutte le donne che ancora oggi hanno paura del loro carnefice. La scuola deve essere il punto di riferimento per le famiglie all’educazione contro la violenza alle donne

La dichiarazione della rettrice Daniela Mapelli sulla scomparsa di Giulia Cecchettin

Le parole del padre di Giulia:“Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia”. Lo scrive stamane sul proprio profilo Facebook Gino Cecchettin, il papà di Giulia, trovata morta ieri nella zona di Barcis in Friuli. Poi una citazione “L’amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide”.


18 Novembre

L’epilogo di una vita finita a 22 anni per mano di un mostro – Il corpo di Giulia è stato ritrovato –

Dopo giorni di ricerche, Giulia Cecchettin è stata ritrovata. Per l’ennesima volta, il corpo di una donna, ammazzata per mano di un mostro, è stato profanato dai colpi e buttato come spazzatura, tutto per mano di chi confonde l’amore con il senso del possesso. Il mostro, dal nome Filippo di 22 anni, l’undici Novembre l’ha circuita, con la solita scusa di rivedersi e così la vittima per paura esce con il suo aguzzino che ha premeditato tutto, sapientemente ha calcolato cosa fare se la vittima si ribellasse al suo volere. Dopo averla colpita e ammazzata, l’ha caricata in macchina e buttata. Ha calcolato dove portarla, per depistare le indagini, ha calcolato i tempi delle ricerche dal momento in cui avrebbero aperto le ricerche le forze dell’ordine, ha calcolato gli spostamenti. Spersonalizzando se stesso, ha buttato qualunque affetto familiare e ha portato avanti la sua vendetta contro chi ha detto no al suo possesso. Giulia è stata ritrovata vicino al lago di Barcis in provincia di Pordenone, (friuli venezia Giulia). Il mostro si continua a cercare, sembra sparito nel nulla. Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi lancia un appello chiedendo all’assassino di costituirsi. E’ stato avviato un mandato di cattura europeo per l’assassino. E così Giulia diventa un numero, 105, le donna ammazzate da uomini malati che pensano di essere proprietari della vittima che scelgono. Ancora una volta, in Italia, l’impianto giuridico non riesce ad avere efficienza e a tutelare le donne dagli aguzzini. Poca informazione in ogni contesto sociale, nessuna tutela quando si denuncia, rimane solo per la vittima la paura costante di non essere ammazzata, di sperare che il persecutore possa smettere di perseguitare. Ma chi decide di essere possessore della vita altrui non dimentica i sentimenti contorti di repressione e sferra l’atto macabro di ammazzare. Addio Giulia! Mi auguro che tu possa essere l’esempio per quella laurea non presa di tanti giovani e non che si proiettano alle relazioni sociali, che nasca da te una legge che tuteli il diritto a vivere anche se sei donna. Che possa essere l’inizio, con te, dell’esempio del coraggio per tante donne di denunciare e non subire violenza in silenzio. E’ sopratutto, che tu non diventi solo la banale didascalia che si legge in questi casi,” L’ennesimo femminicidio”, per poi le istituzioni far finta di dimenticare della presenza dei mostri nascosti in una società. Continuerai a vivere in ognuno di noi. Ciao Giulia.


17 Novembre

Grande adesione allo sciopero generale nonostante la precettazione governo che ha provato a mettere il bavaglio ai lavoratori

Non resta che rassegnarsi al governo, l’azione di manifestazione dei lavoratori, che lottano per i propri diritti, ha dato risposta all’azione autarchica dello strumento della precettazione. “Vince”, la parola, usata da Salvini per indicare il fallimento dello sciopero, ma è falso, CGIL e UIL mettono nero su bianco i dati alla partecipazione. E come Icaro il primo volo ha dato lo stesso esito è caduto giù! Ora non resta che portare avanti la resistenza. Meravigliosa oggi la manifestazione sotto un sole stupendo ha accompagnato e dipinto la piazza di blu e rosso. L’unico amaro in bocca è che, a causa delle politiche ostruzioniste, i lavoratori debbano tornare indietro alla lotta operaia anziché andare avanti ed essere tutelati in ciò che gli spetta: salario minimo, tutela del lavoro, pensioni, contratti che garantiscono dignità. Scrive la CGIL: Grande adesione allo sciopero generale promosso, lo scorso 26 ottobre, da Cgil e Uil e straordinaria partecipazione alle manifestazioni e ai presidi in tutto il Paese sulla base dei dati fin qui pervenuti dai territori e dalle categorie. Nel Centro Italia, adesioni medie di oltre il 70% in alcune Regioni. Alta l’adesione anche nei settori che oggi si sono fermati a livello nazionale, Pubblico impiego, Scuola, Università, Ricerca, Poste e Trasporti. In quest’ultimo si registrano picchi del 100% nei porti, fino all’80% nella logistica e nei Tpl e nel trasporto ferroviario, comparti sottoposti alla precettazione, del 70%. Adesioni del 100% alla Sammontana Spa Gelateria di Firenze e alla Servizi Ospedalieri di Lucca. Astensione totale anche alla Dussman Ristorazione Scolastica di Ancona. In tanti e tante hanno incrociato le braccia in tutti i settori privati. Qualche numero: a Firenze alla The Bridge il 70% degli addetti si è astenuto, al Nuovo Pignone l’80%; ad Ancona alla Fincantieri raggiunto l’80% di adesioni, alla Ariston il 90% e alla Tod’s di Fermo il 60. Stop per l’80% degli operai della Ast di Terni. Nel Lazio oltre il 90% degli addetti Findus e Cmb Carpi hanno aderito allo sciopero, così come il 70% dei lavoratori della filiera Amazon. 60% raggiunto alla RDB Italprefabbricati di Teramo, 90% alle Trafilerie Meridionali di Chieti e 75% alla Teknocall de L’Aquila. In tutte le Regioni coinvolte dallo sciopero si sono tenute grandi manifestazioni: a Roma in 60.000 in Piazza del Popolo, dove hanno chiuso il comizio il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardieri e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Piazze piene anche a Firenze, Perugia, Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Fermo, Macerata, Lanciano, Campobasso.

La mobilitazione di Cgil e Uil proseguirà con gli scioperi e le manifestazioni della Sicilia il 20 novembre, delle Regioni del Nord il 24, della Sardegna il 27 e delle Regioni del Sud il 1° dicembre.


16 Novembre

“Adesso Basta” – Parte da domani lo sciopero a tutela dei lavoratori

CGIL e UIL nonostante l’attacco del governo di fermare lo sciopero con l’ausilio della precettazione mascherata dalla dominanza di un potere che vuole la sudditanza della classe operaia, proclama lo sciopero generale. CGIL e UIL rendono noto che attraverso i legali hanno deciso di presentare il ricorso contro la precettazione” dello sciopero. Landini :”Insieme alla Uil stiamo lavorando per presentare il ricorso contro la precettazione” dello sciopero. “Abbiamo formalmente deciso che lo facciamo e abbiamo dato mandato ai legali per predisporlo nei tempi previsti, quindi in pochi giorni”. Il programma dello sciopero: Domani, 17 novembre, otto ore o intero turno di sciopero per tutte le lavoratrici e i lavoratori delle Regioni del Centro. A scioperare, sempre per otto ore o intero turno, ma su tutto il territorio nazionale, anche le categorie del pubblico impiego, della conoscenza e gli addetti di Poste Italiane. I settori dei trasporti, escluso quello aereo, e il personale operativo del Corpo dei Vigili del Fuoco, sciopereranno dalle ore 9 alle ore 13. Sarà la prima tappa della mobilitazione proclamata da Cgil e Uil: cinque giornate con scioperi e manifestazioni in 58 piazze, con oltre 100 presidi su base territoriale e regionale, che coinvolgeranno le Regioni del Nord il 24 novembre e quelle del Sud il 1° dicembre. Sicilia e Sardegna si fermeranno rispettivamente il 20 e il 27 novembre. Saranno le lavoratrici e i lavoratori di Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise i primi a incrociare le braccia domani insieme alle lavoratrici e ai lavoratori dei trasporti, del pubblico impiego e della conoscenza, che si asterranno dal lavoro in tutta Italia. Manifestazioni in programma a Firenze, Perugia, Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Fermo, Macerata, Lanciano, Campobasso e Roma. Nella Capitale, interverranno dal palco di Piazza del Popolo i segretari generali di Cgil e Uil Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, sei lavoratrici e lavoratori e due studenti. L’appuntamento è per le ore 9.30 e si potrà seguire in diretta sui siti istituzionali, sulle pagine social e sulle piattaforme di Cgil e Uil. La mobilitazione è stata promossa dalle due Confederazioni “per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani. A sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile ma necessaria e urgente. Adesso basta!”.


Salario minimo – Il governo decide tra sei mesi di agire per decreto incidendo sul divario salariale tra nord e sud

Nel frattempo che il sindacato si muove a tutela dei lavoratori il governo contrasta il salario minimo e rinvia per altri sei mesi per l’attuazione di più decreti legislativi, smantellando la proposta delle opposizioni che il ministro Marina Calderone definisce “siamo contro il salario minimo”, per attuare manovre che propongono le gabbie salariali, ovvero diversi salari secondo le regioni di appartenenza, una sorta di autonomia differenziata di povertà per le regioni del sud Italia. I decreti dovrebbero intervenire in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva” al fine di garantire “l’attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente sancito dall’articolo 36 della Costituzione”. Il testo elenca una serie di obiettivi: “assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi”, “contrastare il lavoro sottopagato”, “stimolare il rinnovo dei contratti collettivi” e “contrastare il dumping contrattuale”.


Approvata la legge contro la produzione di carne sintetica a colpi violenti tra Coldiretti e + Europa

La Camera con 159 voti a favore, 53 contrari e 34 astenuti ha approvato la legge che vieta la produzione di carne sintetica. Questa mattina Coldiretti durante la manifestazione organizzata a sostegno al no della carne sintetica, si è scagliata contro +europa che manifestava il dissenso alla legge poi approvata alla Camera. Un dissenso violento da parte del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che ha aggredito verbalmente e fisicamente gli esponenti di+Europa, Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova. +Europa, Della Vedova:”Se il presidente di Coldiretti si sente in diritto di aggredire un parlamentare credo che siamo all’eversione. È una persona che non dovrebbe ricoprire un ruolo del genere, ora facciamo una bella denuncia”. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi: “Chiediamo che il governo si dissoci”. Prandini si difende dalla aggressione che ha provocato: “Della Vedova denuncia? Noi faremo altrettanto per i cartelli che lui ha esposto, venendo a provocare una manifestazione che era assolutamente pacifica fino a quel punto, con le scritte ‘agricoltori coltivano ignoranza’”. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, alla Camera: “Ho espresso preventivamente la solidarietà al collega Della Vedova. La violenza deve essere sempre lontana dalla politica e dalle Istituzioni. Incontrerò comunque i lavoratori e gli imprenditori di Coldiretti”. L’opposizione ha espresso solidarietà agli onorevoli di +Europa. Il governo pone al centro il dialogo con le associazioni di categoria e sindacati che avallano i fini del governo, seminando tensioni che sfociano in atti di violenza per esasperazione. La carne sintetica diventa l’ennesimo caso di isolamento dell’Italia rispetto al resto del mondo in cui è già in uso la carne sintetica. Il problema non sono i coltivatori, ma è l’interesse dello Stato a sfruttare il segmento dell’agricoltura e continuare a seminare la propria campagna elettorale. Al governo serviva restituire il favore dei voti presi e la legge è stata lo strumento. Il no alla carne sintetica potrebbe portare all’apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea ed essere annullata. Se l’unione europea approva la commercializzazione di carne coltivata negli Stati dell’unione, il divieto imposto dall’Italia decade e a quel punto non ci sono botte che tengono e sopratutto estremisti che impongono. Con questa legge si continua, da parte del governo, di attuare una politica contro l’emergenza del pianeta, perchè concorre ad aumentare il dispendio delle risorse che sono sempre più ridotte. Un governo che non pensa al domani, ha l’egoismo dell’egemonia, non il benessere del cittadino.


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