Notizie Febbraio

Notizie Febbraio – Fatti e avvenimenti in poche righe


Notizie da giorno 01 a 15


15 Febbraio

Votazione ratifica protocollo Italia-Albania per rafforzamento della collaborazione in materia migratoria

Il Senato ha approvato il disegno di legge che ratifica l’accordo tra Italia e Albania per la gestione dei migranti. La ratifica è stata approvata con 93 voti a favore, 61 contrari e nessun astenuto. Il ddl n. 995 si compone di 7 articoli: gli articoli 1 e 2 recano, rispettivamente, l’autorizzazione alla ratifica e l’ordine di esecuzione del Protocollo. L’articolo 3 contiene norme di coordinamento per la corretta attuazione del Protocollo, incluso l’individuare le autorità competenti per l’esecuzione nelle strutture di Roma e stabilire unità di coordinamento in Albania. Gli articoli da 4 a 6 trattano dell’applicabilità della giurisdizione e della legge italiana, delle disposizioni organizzative per le strutture in territorio albanese e delle questioni finanziarie. L’articolo 7 riguarda l’entrata in vigore della legge di ratifica. E’ prevista l’apertura di due Cpr in territorio albanese, per accogliere 3000 migranti

Riflessione blog: L’Albania, che abbiamo aiutato come stato migrante, appoggia la politica di confinamento e razzismo di un governo che continua a perseguitare i deboli ponendoli in un apartheid che annulla la dignità sociale. La democrazia e la costituzione italiana che prevede l’accoglienza, sono attaccate e sottomesse ad un potere che discrimina le persone provenienti da altri Stati in condizioni migratorie. Lo Stato dell’Albania ha dimenticato gli innumerevoli barconi che l’Italia ha salvato, l’integrazione che il popolo albanese ha trovato in Italia e la collaborazione per salvare l’economia dello Stato dell’Albania. I soldi dell’Italia piacciono agli Stati che vogliono sostenersi con il flusso migratorio


Approvata la proposta di legge per la commissione d’inchiesta sul Covid – Fratelli d’Italia inventa una realtà alternativa contro Conte e Speranza

Nell’Aula della Camera viene approvata in via definitiva con 132 voti favorevoli, 86 contrari e 1 astenuto la proposta di legge che punta ad istituire la Commissione d’inchiesta “sull’operato del Governo e sulle misure da esso adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica del Covid- Sotto il mirino l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte che con il suo governo gestì l’emergenza covid e l’ex ministro della salute Roberto Speranza. In Aula traspare il senso di mancanza di rispetto verso la verità ampiamente immaginata come da abitudine da Fratelli d’Italia, la deputata di FdI Alice Buonguerrieri attaccata Conte e Speranza offendendoli nei ruoli coperti:”Il peggior presidente del Consiglio e il peggior ministro della storia. Sono stati condannati trascinati in Tribunale da Fdi». Il leader M5S Giuseppe Conte ha risposto alle accuse della Buonguerrieri:”E’ una menzogna nessuna condanna. Da voi solo propaganda e fake news. In commissione ne vedremo delle belle. State creando uno strumento abnorme, quello della Commissione d’inchiesta per attaccare politicamente il governo precedente, ma non governerete a vita e questo potrebbe rivelarsi un pericoloso precedente”. Buonguerrieri sela prende anche con Speranza deputato PD:”È Speranza che dovrebbe provare pena per quando ha chiuso in casa milioni di italiani” M5s e PD insorgono al grido “Vergogna”. Interviene Speranza: “Io sono a disagio perché ascoltare un simile intervento da parte del gruppo principale della maggioranza di governo, fa riflettere in maniera lampante che l’obiettivo della commissione non è quello che un grande paese dovrebbe avere e cioè capire e provare a fare qualcosa insieme per il nostro più grande patrimonio, il sistema sanitario nazionale. Mai ho sentito fare un intervento del genere contro chi c’era prima. Un cosa che ricorda le epoche peggiori del nostro Paese e le cose vanno chiamate col loro nome, un intervento squadrista inaccettabile”. Azione interviene con Elena Bonetti condannando la commissione istituita e l’astensione al voto: “Le famiglie che hanno sofferto, che hanno speso lacrime per i propri morti, le donne e gli uomini che abbiamo incontrato negli ospedali pretendono una verità che sia piena, compiuta e non semplicemente una condanna aprioristica. Questo testo affossa definitivamente ogni speranza di accendere una luce su quella che è stata un’esperienza drammatica del nostro Paese e che merita una risposta, perché permetterà alla Commissione di indagare solo sull’azione di due governi e non, guarda caso, su quella di regioni e comuni. Non garantirà la verità perché non potrà svelare molte questioni: non potrà dire cosa è successo negli ospedali, non potrà dire il perché le scuole le abbiamo riaperte prima o dopo sulla base delle decisioni del tavolo di concertazione con le Regioni, competenti sul trasporto pubblico locale, e non potrà affrontare tutti quegli aspetti che sono prerogative delle Regioni. Questa Commissione di inchiesta fa del gran populismo, le risposte non arriveranno. Di quello che è accaduto negli ospedali di Bergamo nulla si potrà dire e sapere perché nel testo di legge non si prevede la competenza di investigare su questo. Per questo oggi in aula ho annunciato il voto contrario di Azione-Per-Renew Europe. Per le stesse ragioni, in coerenza alla mia coscienza e al mio rispetto istituzionale, essendo stata Ministra dei due governi messi sotto inchiesta da questo testo di legge, mi sono astenuta dal voto”.

Riflessione blog: Il capo del potere manda i suoi squadristi per far emergere una realtà alternativa verso i cittadini. Il ricordo del passato è che mentre migliaia di gente moriva a causa del covid, il potere inveiva contro i provvedimenti sulla salute del paese e fomentava odio tra la massa facendo nascere i novax. L’odio alimenta il potere, PD e m5s recuperano la fiducia del popolo e il potere contrasta attaccando in maniera infida e cercando di trasmettere un messaggio antidemocratico usurpando il parlamento con modi squadristi


Draghi ogni paese in europa è piccolo da solo – Le persone chiedevano una distribuzione più equa dei benefici della globalizzazione e una maggiore attenzione alla sicurezza economica. E, per ottenere questi risultati, si aspettavano un uso più attivo della pratica di governo

Mario Draghi durante il suo intervento a Washington DC in occasione del conferimento del premio Paul A. Volcker Lifetime Achievement: “Anche i più duri isolazionisti in Europa devono rendersi conto che ogni Paese in Europa è troppo piccolo da solo”. “Le transizioni che le nostre società stanno affrontando, siano esse dettate dalla nostra scelta di proteggere il clima, dalle minacce di autocrati nostalgici o dalla nostra indifferenza alle conseguenze sociali della globalizzazione, sono profonde. E le differenze tra gli esiti possibili non sono mai state così nette. Tuttavia, le persone conoscono nel profondo il valore della nostra democrazia e quel che essa ci ha dato negli ultimi ottant’anni. Vogliono preservarlo. Vogliono essere incluse e valorizzate al suo interno. Sta ai leader e ai responsabili delle decisioni politiche ascoltare, capire e agire insieme per progettare quello che è il nostro futuro comune. Contrariamente alle aspettative iniziali, la globalizzazione non solo non è riuscita a diffondere i valori liberali, democrazia e libertà non viaggiano necessariamente insieme a beni e servizi, ma li ha anche indeboliti all’interno dei paesi che ne erano stati i principali sostenitori, finendo anzi per alimentare la crescita di forze che guardavano maggiormente alla dimensione interna. Presso l’opinione pubblica occidentale si è diffusa la percezione che i cittadini fossero coinvolti in una partita falsata, in cui milioni di posti di lavoro venivano spostati altrove mentre i governi e le aziende restavano indifferenti. Le persone chiedevano una distribuzione più equa dei benefici della globalizzazione e una maggiore attenzione alla sicurezza economica. E, per ottenere questi risultati, si aspettavano un uso più attivo della pratica di governo assertività nelle politiche commerciali, protezionismo o redistribuzione che fosse


La Corte d’appello di Roma smentisce un decreto Di Matteo Salvini nel 2019 a capo del Ministero dell’Interno che imponeva la dicitura padre e madre sui documenti di carte d’identità elettroniche rilasciate a persone minorenni.

Nota della Associazione famiglie arcobaleno: La Corte d’Appello di Roma smentisce” un decreto del Ministero dell’Interno del 2019, guidato all’epoca da Matteo Salvini” e lo condanna ad applicare la dicitura ‘genitori’ o altra dicitura che corrisponda al genere del genitore sulle carte d’identità elettroniche rilasciate a persone minorenni”. I giudici hanno “ribadito un concetto molto semplice: sulla carta d’identità di un bambino/bambina non possono essere indicati dati personali diversi da quelli che risultano nei registri dello stato civile”. Nel 2019 Salvini firma un decreto imponendo alla dicitura genitori, la dicitura madre/padre sui documenti. L’associazione spiega: “Una coppia di mamme si è rivolta prima al Tar del Lazio e poi al Tribunale di Roma esigendo l’emissione di un documento d’identità che rispecchi la reale composizione della loro famiglia. Già in primo grado il Tribunale aveva accolto la richiesta delle mamme, dichiarando di fatto illegittimo il decreto in quanto il documento emesso “integra gli estremi materiali del reato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico”.

Riflessione Blog: La discriminazione voluta da Salvini verso le coppie genitori dello stesso sesso ha avuto un epilogo fatto di giustizia democratica e fallimento del potere autarchico e razzista. I diritti civili e della persona sono fondamento di uno stato. Abbiamo al governo persone che non hanno il senso istituzionale ma il senso di accentramento dell’individuo di fronte la sovranità del popolo


Ancora manganelli sui manifestanti pro Palestina davanti alla Rai

I manifestanti pro Palestina sono scesi a Napoli a Bologna davanti la sede Rai regionale, ad aspettarli la polizia e i carabinieri in assetto anti sommossa. Si sono verificati scontri e non sono mancate le manganellate ormai di consuetudine per intimorire i manifestanti. La richiesta: “Chiediamo le dimissioni dell’ad, Roberto Sergio, e la fine della censura. Pretendiamo una informazione completa e priva di condizionamenti”


13 Febbraio

Cessate il fuoco a Gaza – Schlein chiama Meloni – La Camera approva la mozione – La destra si astiene

La Camera ha approvato il primo capoverso della mozione presentata dalla segretaria del partito democratico Schlein che chiede il cessate al fuoco umanitario a Gaza. La destra si astiene con 159 voti, 128 sono i favorevoli, nessun contrario. Schlein dopo il voto: “Questo è un momento molto importante perché il Parlamento ha approvato il primo punto della nostra mozione così come riformulato, per chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario, e di questo siamo molto felici. Avevamo presentato questa mozione per scuotere il dibattito nel Paese e favorire un avanzamento del Parlamento”.

La deputata di FdI Buonguerrieri attacca anche il Roberto Speranza deputato del PD:”È Speranza che dovrebbe provare pena per quando ha chiuso in casa milioni di italiani”. PD e M5s si sono rivoltati alle offese e le invenzioni della deputata di FdI al grido “Vergogna”. Speranza è intervenuto:”Io sono a disagio perché ascoltare un simile intervento da parte del gruppo principale della maggioranza di governo, fa riflettere, ma questo ha fatto emergere, in maniera lampante che l’obiettivo della commissione non è quello che un grande paese dovrebbe avere e cioè capire e provare a fare qualcosa insieme per il nostro più grande patrimonio, il sistema sanitario nazionale» ma per colpire il governo procedente. «Mai ho sentito fare un intervento del genere contro chi c’era prima. Un cosa che ricorda le epoche peggiori del nostro Paese e le cose vanno chiamate col loro nome». Quello della deputata di Fdi, Alice Buonguerrieri, è stato «un intervento squadrista inaccettabile». Così Roberto Speranza in aula alla Camera.


Scontri tra forze dell’ordine e manifestanti pro Palestina alle sedi Rai

Napoli, Venezia, Torino, davanti alle sedi Rai si sono radunati i manifestanti a sostegno del popolo palestinese e il cantante Ghali che ha espresso il libero pensiero chiedendo dal palco del festival di San Remo “Stop al genocidio”, provocando nell’ambasciatore israeliano la reazione di condanna al cantante accusandolo di usare il festival della canzone per difendere Hamas, segue la reazione della Rai con un comunicato dell’amministratore delegato Rai Roberto Sergio, letto dalla conduttrice di Domenica In Mara Venier in cui si condanna la Palestina per l’attacco di Hamas e aggiunge la conduttrice affermandone il concetto la condivisione e il sostegno ad Israele. I manifestanti per il popolo Palestinese si rivoltano al sistema di oppressione che invade il libero pensiero per difendere la Palestina, si sono riuniti per dissentire a quanto avvenuto in Rai. Striscioni in cui si legge: TeleMeloni scorrono tra i manifestanti, la Rai è esautorata da un onda contro la Palestina e pro Israele, un sistema che alimenta divisioni e vento di razzismo e ribellione. All’esterno dei cancelli le forze dell’ordine hanno aspettato in assetto anti sommossa i manifestanti, gli scontri, mentre il corteo avanzava pacificamente, sono stati cruenti provocando diversi feriti tra i manifestanti, a Napoli una sindacalista del Si Cobas, Mimì Ercolano, è stata ferita a colpi di manganello: “Per fortuna sto bene – racconta all’ANSA – ma siamo stati vittime di una reazione violenta, spropositata e inattesa, colpiti con i manganelli solo per aver tentato di affiggere uno striscione”. A Torino una ragazza è stata ferita alla testa mentre la carica delle forze dell’ordine attaccava i manifestanti. Un clima di ribellione contro l’oppressione del potere a riconoscere che il genocidio di Israele sulla Palestina è da fermare. La politica di destra continua a difendere l’estremista a capo del governo israeliano Netanyahu che ha provocato con i suoi attacchi 28 mila morti palestinesi con 12 mila bambini trucidati. Il 7 ottobre i rivoltosi di Hamas hanno attaccato il popolo Israele provocando morte, la reazione contro i civili palestinesi da parte di Israele si è trasformata in persecuzione nazista! Il governo italiano schiera la sua bandiera contro la Palestina alimetando il fuoco della rivolta!


La procura di Cagliari ha chiesto e ottenuto l’archiviazione per l’accusa di diffamazione nei confronti di Selvaggia Lucarelli e del Fatto Quotidiano per gli articoli su “Doppia difesa”

Doppia difesa l’associazione per le vittime sulle donne è stata fondata dalla leghista Giulia Bongiorno e della conduttrice Michelle Hunzinker, impegnate a chiedere alle donne di non avere paura e denunciare la violenza subita. Nel 2018 Lucarelli aveva segnalato come l’associazione fosse inefficienza del servizio di risposta alle donne. Scrive la giornalista Selvaggia Lucarelli su X: “Nel 2018 era uscita una mia inchiesta in due puntate sul Fatto in cui sostenevo che Doppia Difesa, la fondazione in difesa delle donne della senatrice leghista Giulia Bongiorno e della conduttrice Michelle Hunziker, fosse più spot che reale aiuto alla donne. Perché lo sostenevo? Nessuno mi rispondeva negli uffici della fondazione, non rispondevano alle mail, le pagine social di Doppia difesa erano piene di commenti di protesta, c’era pochissimo personale e dopo mie verifiche ho scoperto che a rispondere alle donne (quando rispondevano) c’era una segretaria che si alternava ad un’altra e talvolta addirittura la madre di Michelle Hunziker. Una ragazza mi raccontò addirittura di essere andata a citofonare nella sede per un’urgenza e le fu risposto: mandi una mail. Bongiorno e Hunziker tuonarono da tv, social e giornali che avevo scritto solo falsità e che mi avrebbero querelata portando la testimonianza delle migliaia di donne che avevano aiutato. Le indagini hanno invece appurato che tutto quello che avevo scritto era vero, sono stati addirittura controllati i tabulati telefonici della linea intestata a Doppia difesa per vedere se avessi provato a telefonare dal mio numero. Era vero anche quello. “Appare difficile ritenere che, a fronte di migliaia di richieste di assistenza, la Fondazione potesse dare tempestiva risposta a tutte potendo contare su una sola segretaria a tempo pieno e su un’altra a tempo parziale”, ha scritto il giudice nel decreto di archiviazione. Dunque, “Tutte le circostanze di fatto riportate nell’articolo dalla Lucarelli hanno trovato riscontro”. E infine, “la Fondazione appariva scarsamente operativa rispetto alla quantità di richieste e alla tempestività di risposte che le stesse avrebbero richiesto”. Dunque possiamo dire che dal 2007 al 2018 Doppia difesa è stata più spot per che aiuto alle donne. E che Hunziker e Bongiorno mi abbiano accusata ingiustamente di aver scritto il falso, costringendo me e il Fatto a difenderci nei sei anni che hanno preceduto l’archiviazione. E questo è molto triste”. Riflessione blog: La violenza sulle donne non è un gioco di visibilità dove si tenta di diventare famosi attraverso l’idea di una legge che potrà prendere il nome di chi la presenta. Non è neanche il gioco di amici degli amici che lavorano in televisione connessa e condivisa con il potere politico, la difesa delle donne è il continuo morire, le continue stragi, la continua deficienza del sistema di governo nelle leggi che non tutela le donne!


12 Febbraio

Ilaria Salis presenterà una richiesta per avere i domiciliari in Italia o in Ungheria

Il padre di Ilaria Salis, Roberto Salis detenuta in carcere da un anno a Budapest, Ungheria, con l’accusa di aver aggredito alcuni militanti di destra durante la manifestazione del giorno dell’onore: “Ilaria ha cambiato idea visto che da più parti è arrivata questa richiesta di fare istanza per i domiciliari in Ungheria. Adesso dobbiamo trovare una casa a Budapest e poi presenteremo la richiesta”


Ergastolo all’assassino di Alessandra Matteuzzi

Alessandra è stata uccisa dal suo ex fidanzato Giovanni Padovani il 23 agosto 2022. Oggi la sentenza all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Bologna. Giovanni Padovani uccise Alessandra la sera del 23 Agosto 2022. L’omicida sferrò sulla vittima un cruente ed efferato odio, Alessandra morì sotto i calci, pugni, martellate e venne colpita con una panchina. La corte d’assise aggiunge alla sentenza come richiesto dalla procura anche le aggravanti dello stalking, del vincolo del legame affettivo, dei motivi abietti e della premeditazione. Dovrà risarcire i familiari di Alessandra e le parti civili costituite nel processo a suo carico. Durante il processo, l’assassino Giovanni Padovani ha rilasciato dichiarazioni: “Io la reale verità la so, io non stavo bene, perché una persona che sta bene non ammazza un altro essere umano. Non esiste. Sono in un incubo, mi dispiace, questo è un fardello più grosso del carcere. Quando perdi la capacità di vedere le cose con lucidità commetti l’irreparabile. Avevo tanto da perdere e Alessandra anche ha perso tanto. Qui oggi non vince nessuno. Sono entrato in carcere a 26 anni, ho sempre pensato che onestà e trasparenza pagano, nella vita. C’è un ragazzo di 26 anni che faceva il calciatore e il modello e non gli mancava nulla, poi c’è una donna di 56 anni, molto bella e intelligente che non c’è più. Quello che voglio dire è che se ero completamente lucido e capace merito l’ergastolo. Ma se voi valuterete che c’è qualcosa di anormale, di anomalo, nelle condotte, allora no”


La destra argentina va a trovare la destra italiana

Javier Milei a capo del governo argentino va a trovare l’amica di banco di destra Meloni a Palazzo Chigi. Il leader della destra argentina passa al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontra anche la Farnesina Antonio Tajani


11 Febbraio

Mattanza a Palermo un uomo uccide la moglie e i due figli

Altavilla Milicia in provincia di Palermo, un uomo con problemi mentali sottometteva la propria famiglia utilizzando l’ossessione della religione. I vicini alla sua baitazione avevano paura di lui e del suo modo di fare e al comportamento violento sui figli. A scuola i ragazzi raccontano le testimonianze di chi li conosceva i figli non avevano i libri, ma la scuola non ha avvisato le autorità competenti del disagio che vivevano. L’assassino si Giovanni Barreca ha ammazzato la moglie Antonella Salamone parti del cadavere della moglie sono stati ritrovati sepolti nel terreno vicino casa, la donna sarebbe stata bruciata e sepolta. Uno dei figli uccisi sarebbe stato torturato e strangolato con delle catene. I figli Kevin di 16 anni e Emanuel di 5. La terza figlia di 17 anni si è salvata. L’assassino l’avrebbe drogata e rinchiusa in casa. E’ stata ritrovata dai carabinieri e soccorsa dai sanitari del 118 in stato confusionale. La ragazza avrebbe riferito di essersi svegliata, di notte, e di aver visto i due fratelli morti. L’assassino è stato arrestato e giustifica l’omicidio davanti agli inquirenti: “Mia moglie e i miei figli erano posseduti da Satana”. La famiglia riversava in un disagio economico, la moglie dell’assassino lavorava come operatrice della pulizie e badante, le persone che la conoscevano la indicano come una brava donna sottomessa al terrore e la violenza del marito. Così racconta una vicina di casa agli investigatori: “Giovanni Barreca mi sembrava diabolico, avevo paura di lui. Parlava del diavolo, una volta spense la luce di una madonnina che avevo nel mio giardino, perché diceva che esisteva solo Dio. Antonella Salamone mi raccontava che il marito la picchiava. Lei non stava bene qui, voleva tornare a Novara. Era una persona gentile. Pensavo magari che Antonella un giorno lasciasse il marito e non che facesse questa fine. È una vita che sentivo l’inferno in quella casa. I bambini non avevano i libri, è possibile che nessuno dalla scuola abbiano segnalato questo disagio?”

Riflessione Blog: E così un altra donna con i suoi figli muoiono nelle mani dell’indifferenza. Il disagio sociale proviene dalla noncuranza delle istituzioni verso il tessuto sociale in ogni sua trama, abbandonandolo alla disperazione e non garantendo alcuna difesa. I tagli alla sanità abbracciano anche questo disagio sociale. Non avere un lavoro implica l’auto distruzione. Non prendersi cura del cittadino ma alimentare disagio è il più grande crimine che le istituzioni compiono verso la società


La Meloni vuole le scuse da De Luca

Le frasi dirette di De Luca alla Meloni e all’azione di governo che vuole il secessionismo depredando il sud Italia, trova la reazione del Presidente della Regione De Luca che difende il sud Italia e che, attraverso l’impegno politico, manda avanti egregiamente la sua regione. Estremamente fastidioso per la destra, il presidente De Luca è ormai abituato ad essere attaccato, ma ancora, questo attacco, non era arrivato dalle forze in prima linea del potere, di solito mandavano avanti i secondini, arruolando i sostenitori estremisti delle fasce fasciste in rivolta, approfittando dei momenti novax e delle ordinanze per salvare la vita ai cittadini in periodo di covid, del presidente De Luca facendole figurare come privazione della libertà e aumentando tensioni. Ora con il secessionismo e la spartizione dei beni del PNRR e i LEP che rappresentano la vendita del sud al pari di quando i Savoia depredarono il sud Italia liberato da Garibaldi dai Borboni, De Luca non ci sta e si rivolta al potere, portando le parole del popolo! Eh si perchè ciò che dice De Luca è l’espressione del popolo! La risposta alla Meloni: “Sono onorato e commosso per l’attenzione che mi dedica l’onorevole Giorgia Meloni. Davvero non merito tanto. Ma stia sereno il premier! Davvero non ha motivo né di zelarsi né di preoccuparsi. Intanto, le rivolgo da subito un invito a un confronto pubblico, dove e come lei ritiene, sui problemi di merito, rispetto ai quali non viene data mai nessuna risposta.

1) Intanto, si informi la Meloni sui comportamenti che nei territori assumono i suoi allievi politici, fino ad azioni di vero e proprio sciacallaggio. Avrà modo di verificare quanto moderate e sobrie siano le mie conseguenti parole.

2) Risponda nel merito, il premier, sulle politiche del governo, senza lamentosità a vuoto. Sui Fondi coesione il Governo ha accumulato un ritardo di un anno e mezzo, bloccando opere, cantieri, e occasioni di lavoro. Noi siamo per la burocrazia zero. I ritardi clamorosi del Governo faranno aprire i primi cantieri con tre anni di ritardo. Ho segnalato all’on. Meloni questo problema già da cinque mesi in un rapido incontro avuto all’aeroporto di Capodichino (disturbati dalla sua invadente collaboratrice). Da allora, non si è mossa una foglia.

Sono bloccati gli interventi per i Campi Flegrei, le opere stradali, la programmazione culturale, il recupero di beni storico-artistici. Inoltre, il blocco arbitrario dei fondi del programma complementare (un miliardo e 300 milioni che si aggiungono al blocco dei 6 miliardi di fondi per la coesione della Campania) rischia di mandare in dissesto oltre 200 Comuni ed enti territoriali che non hanno risorse per completare gli interventi Fesr del precedente programma. Vengono inventate procedure cervellotiche e arbitrarie per allungare i tempi di decisione. Vengono diffusi dati falsi, non aggiornati per motivare una vera e propria discriminazione politico-istituzionale. Un governo serio avrebbe stipulato con la Campania il primo degli accordi di coesione. Da un anno e mezzo ci viene ripetuto che il ministro Fitto è alla ricerca delle “coerenze” universali fra tutti gli interventi che riguardano i territori e sui quali il ministro non ha nessuna competenza per intervenire. E questo, mentre si consuma il fallimento penoso della Zes unica per il Sud, che doveva partire a gennaio, ed è bloccata completamente con le relative misure per la erogazione del credito di imposta.

3) Illustre Presidente sappiamo io e lei quali sono i metodi democratici, “politicamente corretti”, per esercitare forme di discriminazione. Ma lei può immaginare davvero, insieme con il suo allievo Fitto, di prendere per i fondelli i suoi interlocutori? Con tutto il rispetto non è un cavallo per la sua coscia (come direbbe Montanelli!).

4) Non si finga turbata per qualche (più che meritata) sciabolata verbale. Io e lei siamo abbastanza animali politici! Ricordo di passaggio che lei non ha fatto una piega di fronte all’aggressione squadristica alla sede della Cgil qualche tempo fa!

La invito a sbloccare rapidamente risorse che appartengono al Sud. Stiamo assistendo a un paradosso insopportabile: mentre si parla di autonomia differenziata e di decentramento dei poteri, si mette poi in campo la più grande operazione di centralizzazione nelle mani del premier (Pnrr, Fondi di coesione, Zes unica, fondo di perequazione infrastrutturale, scioglimento dell’Agenzia per la Coesione), con la prospettiva di fare affondare il Paese (la “nazione”), in una palude burocratica mai vista!

5) A parte qualche mia parola da lei e dai suoi allievi ampiamente meritata, io non le ho mai fatto del male. Come le è venuto di evocare l’onorevole Schlein?

(Le rinnovo la richiesta di un incontro insieme con i rappresentanti dell’Anci Campania e del Sud, per venerdì 16, quando saremo a Roma per sollecitare risposte concrete per i nostri territori).


Ad un anno dalla prigionia di Ilaria Salis la Farnesina si preoccupa di chiedere delle semplici verifiche all’ambasciata ungherese sul murales che rappresenta l’impiccagione di Ilaria

Il murales di Ilaria Salis che la ritrae impiccata, costringe la Farnesina alias Antonio Tajani attraverso l’ambasciatore d’Italia in Ungheria, Manuel Jacoangeli, di accertare i fatti con le autorità ungheresi. La scritta al murale: “Ila antifa”, una minaccia di morte per Ilaria. La Farnesina: l’ambasciata “effettuerà i passi necessari a confermare alle autorità ungheresi che il governo italiano sostiene la tutela della dignità e della sicurezza della signora Salis”


10 Febbraio

Ungheria le autorità vietano il raduno nazista in occasione del Giorno dell’onore

A Budapest le autorità hanno vietato la manifestazione nazista che ricorda il giorno dell’onore. Dipinto un muralis con Ilaria Salis impiccata, un chiaro attacco nazista alla ragazza che dall’Italia parte verso Budapest per dissentire alla manifestazione durante la quale viene arrestata con l’accusa di aver partecipato all’aggressione fisica di due estremisti di destra. Ilaria Salis si presenta in aula incatenata mani e piedi. Scrive il suo diario dal carcere illustrando una detenzione estrema, in un ambiente invivibile tra scarafaggi e topi e pasti che non nutrono i detenuti. Ilaria si ritrova isolata dalle istituzioni italiani quando chiede aiuto. La Farnesina giustifica il dittatore Orban e la sua legge incivile verso la detenuta, Neloni vola da Orban e da plauso al dittatore adducendo la scusa della separazione dei poteri tra magistratura ed esecutivo del governo Ungherese e giustificando in maniera puerile il rispetto delle leggi interne ad uno Stato. Nessuna difesa da parte del governo italiano verso Ilaria. Oggi il murales rende palese l’idea di come in Ungheria gli estremisti vogliano giustiziare Ilaria. Il padre di Ilaria, Roberto Salis commenta il murales che raffigura la figlia impiccata: “Le immagini di Budapest si commentano da sole e confermano i timori della famiglia a seguire i consigli che ci pervengono dalle autorità italiane”. In Italia i manifestanti per la liberazione di Ilaria cercano di raggiungere l’ambasciata d’Ungheria a Roma si scontrano con le autorità che cercano di fermarli


09 Febbraio

Naufragio al largo della Tunisia morti 40 migranti

Mediterranea Saving Humans: “Naufragio al largo della Tunisia: altre 40 vite perdute. La politica italiana ed europea di chiusura delle frontiere e di collaborazione con il regime tunisino uccide ancora. Servono canali d’ingresso sicuri e legali”. I porti chiusi hanno sulla coscienza altre vittime della disperazione che fuggono per salvarsi la vita. La politica del governo che avalla il razzismo ha venduto alla Tunisia persone senza alcuna colpa, diverse solo perchè provenienti da Stati esautorati dall’estremismo. Scappano dalla paura, dalla fame, dal confinamento


Il Presidente nazionale ANPI Gianfranco Pagliarulo ha chiesto al Ministro Piantedosi di vietare la manifestazione di estrema destra promossa dal gruppo “Dodici Raggi”. Il ministro non risponde

Come da copione le manifestazioni estremiste sono amate daigli arrruolati di destra appoggiati dal governo. Il Presidente dell’anpi chiarisce la sua richiesta:

Fonte Anpi:”Domani a Varese si svolgerà una manifestazione promossa dal gruppo “Dodici Raggi”, con Casa Pound Italia, Fiamma Tricolore, Lealtà Azione, Forza Nuova, Movimento Nazionale–La rete dei patrioti, Legione, Orizzonte ideale. Si tratta di una provocatoria strumentalizzazione del Giorno del Ricordo per dar vita a un revival nazifascista; non ci vuole Einstein per capire che avverranno i consueti rituali (saluto romano, chiamata al presente, tutti in formazione paramilitare, e così delirando). È esattamente la circostanza – segnalata dalla recente sentenza delle Sezioni Unite Penali della Corte Suprema di Cassazione – “idonea a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista”, il reato previsto dalla legge Scelba. Per questa ragione ho scritto l’altro ieri al ministro Piantedosi invitandolo a vietare la manifestazione. Ad oggi non ho avuto alcuna risposta. È sconcertante lo zelo repressivo manifestato dal Ministero in tante manifestazioni di piazza e il silenzio davanti a questo palese e provocatorio sfregio alle istituzioni democratiche. C’è ancora (pochissimo) tempo. Piantedosi vieti il raduno nazifascista. Viva l’Italia antifascista!”


08 Febbraio

Meloni cerca di raggirare il gran giurì con l’amico Mulè – Sciolta la commissione gran giurì su richiesta di Conte

Rocambolesco tentativo di raggirare la figura del gran giurì da parte della Meloni e dei suoi sottomessi soldati. Le accuse rivolte in aula a Conte da Meloni false sul Mes, e comprovate da Conte, hanno aperto la strada alla richiesta del presidente del m5s della figura del gran giurì. L’organismo parlamentare è presieduto da Giorgio Mulè, tra le fila di Forza Italia e membro alla camera dei deputati. Insomma un alleato di destra pronto a difendere il posto di lavoro con gli aiutini chiesti alla Meloni da restituire manovrando il caso gran giurì. I componenti di opposizione, Stefano Vaccari del Pd e Filiberto Zaratti di Alleanza verdi e sinistra, non si presentano alla riunione e rassegnano le dimissioni con una lettera indirizzata a Mulè e al presidente della Camera Lorenzo Fontana, dopo aver letto la relazione finale. Il deputato di Alleanza versi e sinistra Zaratti: “La ricostruzione documentale, l’unica che conta, non può essere oggetto di interpretazioni di parte”. “Se nella prima parte della relazione vi è una chiara ricostruzione dei fatti e dei documenti, che mostrano in modo inequivocabile la correttezza istituzionale e formale delle procedure parlamentari adottate” da Conte, “nella seconda parte si adducono motivazioni di ordine politico, finalizzate ad avvalorare le tesi accusatorie sostenute” da Meloni. “Dispiace constatare che la terzietà della Commissione d’indagine è così venuta meno”. Conte in contemporanea consegna una lettera, a Fontana, per chiedere che si sciolga la commissione: “Sono venuti a mancare i presupposti di terzietà e la possibilità di pervenire a una ricostruzione imparziale scevra da strumentali interpretazioni di mero carattere politico”. Mulè interpreta il personaggio del “Sorpreso e amareggiato”. Un imbroglio tra fedeli mal gestito dalla Meloni che nei confronti dell’onestà non riesce a raggirare il parlamento. E’ stata sciolta la Commissione


Arrestato Antonio Ciavarello genero di Totò Riina

Arrestato dalla polizia maltese, pendeva sul boss Ciavarello un mandato di arresto europeo emesso lo scorso 24 gennaio, la Procura di Brindisi lo aveva condannato per frode e violazione della cauzione. Il tribunale maltese ha disposto la custodia cautelare in carcere fino alla consegna alle autorità italiane


Brasile il golpe di Bolsonaro gli costa il passaporto

Ritirato il passaporto della autorità federali del Brasile all’ex presidente Bolsonaro. Si indaga sul tentato golpe dell’8 gennaio di un anno fa, dopo la vittoria del presidente in carica Luiz Inacio Lula da Silva. Le autorità hanno perquisito l’abitazione e gli uffici di Bolsonaro, indagati anche i suoi alleati. Bolsonaro dovrà consegnare il passaporto entro 24 ore e non potrà lasciare il Paese. Dopo l’assalto Bolsonaro fuggì in Florida per scampare al mandato d’arresto


Stati Uniti il senato boccia la legge agli aiuti in Ucraina Israele e migranti.

Il disegno di legge prevede la sicurezza del confine e la stretta sui migranti con gli aiuti per Kiev a cui erano destinati 60 miliardi e gli aiuti per Israele a cui erano destinati 12 miliardi, è stato votato ma ha roccolto solo 50 voti. La legge non passa il quorum previsto vuole 60 voti


07 Febbraio

Roberto Salis chiede aiuto al Presidente della Repubblica per la figlia detenuta in carcere restrittivo in Ungheria

“Il presidente della Repubblica è l’ultima arma che ci rimane”. Così il padre di ilaria invoca l’aiuto delle alte cariche dello stato dopo il rifiuto di un aiuto concreto da parte dell’esecutivo. Il volta spalle della Farnesina e del guardasigilli di intermediarie con l’Ungheria per ottenere gli arresti domiciliari in Italia. La scusante dei due ministri italiani è data dal rispetto della magistratura ungherese, comandata da Orban, ponendo in detenzione estrema un italiana accusata di aver lottato contro una manifestazione nazista.


06 Febbraio

UE annuncia che proporrà al collegio dei commissari il ritiro della proposta legislativa sui pesticidi.

Il futuro dei pesticidi trova il consenso dell’UE che china il capo stravolgendo le politiche attive al cambiamento climatico annunciando che proporrà al collegio dei commissari il ritiro della proposta legislativa sui pesticidi. Il riassunto triste: “Gli agricoltori risentono degli effetti del cambiamento climatico”. E quanto dice la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen alla plenari del parlamento europeo: “I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell’agricoltura e per il loro futuro. Ma sanno anche che l’agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire”. 


L’esecuzione dell”orso M90

Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti il decreto per l’abbattimento dell’orso M90. Controllato e inseguito mediante radiocollare è stato abbattuto dalla squadra di forestali.

Riflessione blog: Un atto cruento e spietato che designa come l’uomo non abbia il senso del confine con la natura che segue l’istinto. Esisteranno sempre gli orsi che vivono nel loro habitat naturale, è l’uomo che deve imparare a rispettarlo


Mediterraneo 134 vite in salvo

Mediterranea Saving Humans: “Ieri sera, grazie alla segnalazione di alarm phone, la nave civile GeoBarents ha soccorso 134 persone in pericolo a bordo di un’imbarcazione in difficoltà nel Mediterraneo centrale. Tra loro molte donne e bambini


04 Febbraio

Identificato il settimo componente del branco che ha violentato la 13enne di Catania.

Le tracce biologiche prelevate dagli indumenti della 13enne coincidono. Il ragazzo è stato prelevato materiale biologico da confrontare con le tre tacce ematiche, seminali e salivari trovate sugli indumenti intimi della ragazza. Con coraggio la ragazza ha riconosciuto i suoi stupratori guardandoli in faccia da dietro un vetro di sicurezza. Il ragazzo è riuscito a identificare gli altri cinque del branco. I Carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania, in collaborazione con militari dell’Arma del nucleo Operativo della compagnia Piazza Dante e della stazione Piazza Verga hanno trovato il settimo ragazzo che tentava di scappare dalla comunità dove viveva. La Procura distrettuale, il procuratore facente funzioni Agata Santonocito, l’aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Anna Trinchillo; e quella della Procura per i minorenni, diretta da Carla Santocono, hanno aperto due inchieste per violenza sessuale di gruppo aggravata. Si svolgerà entro oggi l’udienza di convalida delle misure cautelari nei confronti dei sette componenti del branco, tre dei quali minorenni. Agghiacciante il racconto della ragazza che implorava di non farle del male mentre i due minorenni del branco la stupravano, gli altri cinque bloccavano il fidanzato e guardavano.

Riflessione blog: Un orribile vicenda che denota come nelle città i controlli tra le vie siano insufficienti per l’incolumità dei cittadini. Il sistema è debole rispetto la pena da scontare per chi commette violenza. La politica alimenta inutili e sterili considerazioni rispetto la nazionalità egiziana dei ragazzi del branco e le pene che si devono applicare. Salvini invoca alla castrazione chimica, continuando a inveire contro la nazionalità straniera del branco, alimentando odio sociale. In realtà lo stupratore non ha spirito di patriottismo anche se è italiano, è solo un malato che riesce a raggirare i controlli inesistenti e approfittare della vittima. La politica che oggi domina questa specie di potere continua a non garantire l’ordine pubblico e non avere idee e fornire mezzi per la tutela del cittadino. C’è aria di secessionismo e la gente di nazionalità diversa inizia a non tollerare. La tolleranza è parte dell’equilibrio sociale che lo Stato deve garantire senza opinioni forvianti e scelte ideologiche estremiste che invitano alla rivolta!


Dalla Guinea in Italia per impiccarsi per disperazione nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria a Roma

Si è impiccato con un lenzuolo a un cancello un giovane di 22 anni della Guinea ospite nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria a Roma. Il corpo senza vita è stato rinvenuto intorno alle 6. Ha lasciato un messaggio scritto su un muro con euna sigaretta spenta: “Per favore, riportate il mio corpo in Africa, mi manca tantissimo il mio Paese, mi manca tantissimo mia madre. Le forze dell’ordine non capiscono nulla, nemmeno la mia lingua. Non ne posso più, voglio solo che la mia anima riposi in pace”. Nel centro si sono verificate delle sommosse. Gli ospiti hanno cercato di forzare le grate della struttura e tirato pietre contro il personale, tentando di sfondare una porta e di incendiare una macchina della Polizia. Le Forze dell’ordine per domare la sommossa ha risposto con il lancio di lacrimogeni. La sommossa è scoppiata per manifestare il disagio del sovraffollamento nel centro e alle condizioni di trattamento degradanti

Riflessione Blog: Il fallimento di uno stato democratico è quando lo Stato stesso non riesce a garantire per ogni cittadino di qualunque nazionalità gli stessi diritti umani. Si sentono frasi razziste come quelle che inveiscono contro i cittadini stranieri per amore e rispetto della patria E così che si lancia nei commenti orgogliosi la Lega e il potere all’esecutivo inveendo contro la disperazione! La persecuzione di razza continua!


Il sud del Cile in fiamme

Nella regione di Valparaiso, è stato decretato il coprifuoco per i Comuni di Villa Alemana, Quilpué, Limache e Viña del Mar. Molte le vittime registrate a causa degli incendi. Ieri il ministro degli interni Carolina Toha ha proclamato lo stato di rischio. Le autorità hanno imposto il coprifuoco alla cittadinanza a partire dalle 21:00 di ieri per consentire l’accesso dei rifornimenti di emergenza alle aree colpite. Il sindaco di Vina del Mar Macarena Ripamonti ha spiegato la situazione”E’ un disastro senza precedenti, la regione di Valparaiso non ha mai vissuto una crisi di questa portata”. Le fiamme continuano a devastare le aeree territoriali alimentandosi con i forti venti, il fumo nero ha ricoperto le strade saturando l’aria, e causando forti esplosioni. Il ministro degli Interni, Carolina Tohá, ha riferito di 92 incendi attivi e 43.000 ettari bruciati: “Il numero delle aree colpite si sta moltiplicando molto rapidamente”. Le aree interessate agli incendi si trovano tra gli 80 e i 120 chilometri a nord-ovest di Santiago, in cui si sviluppano aeree commerciali e di agricoltura di coltivazione vinicole, agricole e di legname. L’aria interessa anche la zona turistica vicina alle spiagge che affacciano sull’oceano pacifico con un grande afflusso di turisti dato il periodo estivo. Preoccupano anche gli incendi a Quillota, per un aria di 30 ettari, e a Curauma, nel Tranque La Luz. La temperatura estiva a causa anche del cambiamento climatico ha raggiunto i 40 gradi nella zona centrale del Cile, dove si trova Santiago, aumentando il rischio di incendi.


03 Febbraio

Ilaria Salis le autorità ungheresi sono disposte a concedere i domiciliari solo dopo la sentenza

L’avvocato Gyorgy Magyar, che difende Ilaria Salis detenuta nel carcere di Budapest dal febbraio del 2023 rende noto: “Le autorità ungheresi sono disposte a concedere i domiciliari a Ilaria Salis solo dopo la sentenza. Il processo è stato aggiornato al 24 maggio”. Le dichiarazione della Farnesina, Tajani:” “Prima del trasferimento ai domiciliari in Italia di Ilaria Salis ‘bisogna ottenere i domiciliari in Ungheria. Solo una volta che sono concessi i domiciliari, se c’è la richiesta dell’avvocato, possiamo chiedere di avere i domiciliari in Italia, gli avvocati devono chiedere i domiciliari in Ungheria, richiesta che, fino ad adesso, non hanno fatto. E questo non dipende da noi. Noi siamo pronti a fare tutto ciò che serve. Seguiamo il caso rispettando le norme vigenti e tutto ciò che è possibile per garantire una detenzione rispettosa dei diritti della persona. Noi possiamo soltanto seguire le vicende giudiziarie. Abbiamo aiutato la famiglia e abbiamo fatto sì che il procuratore generale andasse a controllare lo stato di detenzione della signora Salis. È andata una psicologa a parlare con lei. Abbiamo fatto tutte le verifiche sulle sue condizioni. Ma l’Italia non può intervenire sul procedimento penale”.


La protesta degli agricoltori ottiene il plauso del governo. Costo 8 miliardi del PNRR

Meloni aumenta i fondi per i ribelli del settore agricolo. La protesta contro l’Unione Europea trova il consenso del governo: Una protesta inutile per l’obiettivo che l’Unione Europea persegue al fine della tutela per l’ambiente. Le politiche economiche interne italiane hanno aumentato la tensione tra rincari e tagli. Meloni in visita al 3Sun gigafactory specializzata nell’industria del fotovoltaico a Catania, aggiorna gli agricoltor: “Passano da cinque ad otto miliardi i fondi del Pnrr per il comparto agricolo”.


Una testa di capretto insanguinata e infilzata con un coltello da macellaio davanti la porta di casa di un giudice sotto scorta

Hanno lasciato una testa di capretto insanguinata e infilzata con un coltello da macellaio davanti la porta di casa di un giudice sotto scorta. L’intimidazione scritta in un biglietto: “Così “. Le minacce arrivano in seguito all’operazione antimafia del 17 luglio 2023, che ha portato l’arresto di 22 persone del clan Lamendola-Cantanna. Anche il pm che segue le indagini è stato messo sotto scorta. 


Stuprata a 13 anni da un branco di sette ragazzi

La ragazza insieme al fidanzato di diciasette anni, sono stati aggrediti da sette ragazzi. Il fidanzato è stato immobilizzato dai cinque del branco mentre gli altri due violentavano la ragazza. Il luogo è Villa Bellini a Catania. Nel branco, di origine egiziana i due stupratori sono minorenni. La ragazza è riuscita a divincolarsi e a scappare arrivando in via Etnea dove si è accasciata in lacrime insieme al fidanzato. i due ragazzi sono stati soccorsi da alcuni passanti che hanno chiamato le forze dell’ordine. La procura di Catania con il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Anna Trinchillo, ha emesso i decreti di fermo per i 4 maggiorenni del gruppo mentre sui tre minori è intervenuta la procura dei minorenni diretta dalla procuratrice Carla Santocono. I sette indagati sono accusati di violenza sessuale di gruppo. Uno degli indagati ha collaborato con carabinieri, identificando gli altri componenti del branco. La vittima avrebbe riconosciuto uno degli aggressori. In una nota delle congiunta delle due Procure: “Entrati in Italia da minorenni accolti in alcune strutture”. Nei loro confronti, in quanto minori, vige “il divieto di espulsione con la possibilità del rilascio da parte della Questura del permesso di soggiorno fino al compimento della maggiore età”. In 48 ore dal giorno della violenza il 30 Gennaio, i carabinieri sono riusciti a chiudere le indagini. il 2 Febbraio pomeriggio è scattato il blitz, durato fino a questa mattina quando oltre ai due minori responsabili materiali della violenza è stato rintracciato anche l’ultimo dei sette ragazzi, che si era dato alla fuga. Per la cattura è stato “assolutamente rilevante” l’aspetto delle investigazioni scientifiche. Il personale specializzato del comando provinciale dei carabinieri di Catania è riuscito, attraverso le tracce forensi, a individuare in meno di 24 ore le tracce biologiche relative alla violenza. Tracce che, analizzate in pochissime ore dal Ris di Messina, hanno restituito un esito positivo uguale a quello del minore che avrebbe violentato la 13enne”. Tre dei fermati sono stati portati nel carcere di Catania Piazza Lanza e uno è agli arresti domiciliari, mentre i tre minori sono detenuti al Centro precautelare di prima accoglienza di Catania. L’avvocato nominato d’ufficio di uno dei violentatori non ha accettato l’incarico di difenderlo


02 Febbraio

Detenzione Ilaria Salis Italia e Ungheria patteggiano per gli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico

I legali di Ialria Salis stanno lavorando per riuscire a ottenere gli arresti domiciliari cautelari in Italia con l’applicazione di misure aggiuntive, il braccialetto elettronico. La prossima settimana a Strasburgo l’europarlamento affronterà il dibattito sulla detenzione di Ilaria Salis. L’eurodeputata del Pd Mercedes Bresso: “Fermo restando che per quanto riguarda il diritto penale è competenza degli Stati membri, l’Ungheria ha aderito alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, dunque le condizioni di Ilaria Salis sono un problema che riguarda anche lo Stato di diritto in Ungheria”. Il governo italiano nella persona di Ignazio LaRussa incontra il padre di Ilaria a Milano, nello studio legale di La Russa in corso di Porta Vittoria, l’incontro tra il presidente del Senato e Roberto Salis, il padre di Ilaria.che ha dichiarato: “Sono andato a trovare a Milano il presidente La Russa, ma abbiamo deciso che farà lui una nota di commento e quindi mi sembra giusto non rilasciare dichiarazioni”. La nota di LaRussa: “Un incontro molto cortese. Ricordatevi che io, prima di fare il politico, sono avvocato penalista, di carcere. Quindi per me non è difficile immedesimarmi nel desiderio del padre, prima di tutto, che sia rispettata la dignità della figlia imputata. Partendo da questo, la vicinanza è stata immediata e spontanea. Al di là del merito del processo, su cui non posso dire naturalmente nulla, mi esprimo fortemente sul diritto alla dignità della ragazza nell’esposizione delle famose catene, che ci sono in tanti Paesi e in parte anche in Italia. L’importante è che non vi sia una esibizione dei modi con cui la sicurezza viene assicurata”. I giornalisti chiedono a LaRussa se difende Salis pue essendo una militante antifascista, La Russa ha risposto: “Sì, perché non c’entra il merito della vicenda”.



Il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi si dimette

Dopo il caso del quadro rubato Sgarbi si dimette dal ruolo del sottosegretario alla cultura. Il ministero retto e voluto dalla Lega e Fratelli d’Italia riesce a far zoppicare i seguaci di Forza Italia. In un evento organizzato dall’amico giornalista Nicola Porro La Ripartenza, di non si ca che cosa, Vittoria Sgarbi rende note le sue dimissioni con una punta acida all’Antitrust e ai giornalisti del Fatto quotidiano che ha offeso con parolacce indegne di un rappresentante della Repubblica e gesti espressi ai giornalisti della trasmissione Report che hanno indignato l’opinione pubblica, il maschio dominante che toglie fuori il proprio strumento sessuale per incutere terrore. Dice Sgarbi:”Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni. Adesso sono solo Sgarbi, non sono più sottosegretario”. Mi sono dimesso “per voi”, incolpando i giornalisti. “L’Antitrust ha mandato una molto complessa e confusa lettera, dicendo che aveva accolto due lettere anonime, che il ministro della Cultura ha inviato all’Antitrust, in cui c’era scritto che io non posso fare una conferenza da Porro”. Per i giornalisti: “Non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le mie imprecazioni come fa chiunque.


Laurea alla memoria in Ingegneria biomedica a Giulia Cecchettin

Giulia si è laureata, il suo sogno di diventare un ingegnere si è realizzato, la giovane ragazza uccisa dal suo fidanzato, ha raggiunto il suo obiettivo e molti altri obiettivi in sua memoria verranno realizzati per le donne vittime di violenza. I fiocchi rossi rappresentano il coraggio che Giulia, con il suo sacrificio ha dato per contrastare la violenza degli uomini malati di narcisismo e possessività. Presente al conferimento della laurea presso l’università di Padova la famiglia di Giulia, il padre e la sorella. Le parole del padre: “Non vi nascondo che anch’io mi sono chiesto più volte se avesse senso questa cerimonia. Ho pensato e ripensato a cosa potesse servire una cerimonia così per una laurea postuma. Poi come sempre la risposta mi viene quando penso alla mia amata figlia. Onorare nel migliore dei modi il percorso accademico, penso sia un atto d’amore nei suoi confronti. Cara Giulia mentre ti parlo ti immagino davanti a me, col tuo sorriso leggero, anche se lontana, troppo lontana. Non avrei mai pensato di trovarmi qui con il cuore trafitto a piangere la tua assenza in una cerimonia in tuo onore”. La nonna Carla Gatto: “È un’emozione grandissima, io qua non c’ero mai stata, allo stesso tempo mi emoziona pensare che non ci sia più la mia bambina e non sia qui a godersi questa cerimonia faccio a fatica a pensarlo”. La sorella Elena: “Hai fatto tante belle cose per te stessa e per noi e noi dobbiamo ricordarcelo sempre e noi dobbiamo ricordare mai quante cose avresti potuto fare se non ti fosse stata tolta la possibilità di farlo. Non dobbiamo dimenticarcene perché nessun’altra donna le venga tolta la possibilità di farlo. Giulia, nella tua breve vita sei riuscita a insegnarmi tanto e non me lo scorderò mai e ora posso dirlo senza che tu mi dica che non è ancora vero, complimenti ingegnere”. le parole della ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini:”Mai come ora Giulia è presente con tutti noi, per tutti noi. Molto bella di dedicare a Giulia delle borse di studio, delle iniziative, un’aula, perché per ogni laurea conseguita, per ogni traguardo raggiunto, per ogni ostacolo superato ci sia un po’ di Giulia. Credo che formare non sia solamente erudire, educare, credo che formare non significa solo genericamente grandi i nostri studenti, le nostre studentesse, credo che sia doveroso renderli cittadini di una grande democrazia, che sia aperta, inclusiva”.


01 Febbraio

Ilaria Salis il governo vede Orban e avalla il sistema di detenzione

Meloni vede Orban in occasione del Consiglio europeo. Il confronto per il caso di Ilaria Salis detenuta in condizioni estreme nel carcere di Budapest non ha portato ad alcuna mediazione tra le parti. Orban giustifica la detenzione per i reati commessi dalla Salis, e rivendica la separazione dei poteri nello Stato d’Ungheria tra esecutivo e magistratura. Meloni giustifica il modo di detenzione e le catene ai piedi e mani della cittadina italiana dicendo che ogni Stato attua modi diverse di detenzione. Meloni: “Stiamo chiedendo di verificare il rispetto dei diritti” di Ilaria Salis. Quello con le manette “è un trattamento riservato in diversi Stati occidentali, noi non lo facciamo. Sin dall’ inizio il governo ha fornito tutta l’ assistenza possibile”. “Anche in Ungheria c’è l’autonomia dei giudici e i governi non entrano nei processi” ma “quello di cui ho parlato col primo ministro ungherese Orban” è “che venga riservato un trattamento di dignità, rispetto e un giusto processo. Dobbiamo garantire che ai nostri connazionali venga riservato un trattamento di dignità e rispetto un giusto processo, mi permetto di dire anche un veloce processo, ma al momento né io né Orban possiamo entrare nel giudizio perché compete alla magistratura”. Orban: “Ho raccontato nei dettagli” il caso di Ilaria Salis alla premier Giorgia Meloni. Le ho detto che la magistratura non dipende dal Governo ma dal Parlamento. L’unica cosa che sono legittimato a fare è fornire i dettagli sul suo trattamento ed esercitare un’influenza perché abbia un equo trattamento. Tutti i diritti saranno garantiti, ha potuto fare delle telefonate e non è stata isolata dal mondo: non è corretto dire così”. La dichiarazione di Zoltan Kovacs, portavoce del primo ministro ungherese, Viktor Orban: “I reati in questione sono gravi, sia in Ungheria che a livello internazionale. Le misure adottate nel procedimento sono previste dalla legge e adeguate alla gravità dell’accusa del reato commesso. Nelle carceri ungheresi vengono forniti tre pasti al giorno, inoltre vengono effettuati controlli igienici continui e i detenuti ricevono cure mediche adeguate”.


Il padre di Ilaria Salis querela Salvini per diffamazione

Roberto Salis padre di Ilria Salis rende noto con i suoi legali che sporgerà denuncia nei confronti di Matteo Salvini per diffamazione, dopo le dichiarazioni: “Sorprendente” il fatto che la donna, in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra, sia stata presente in occasione di manifestazioni violente”. L’episodio riguarda l’aggressione a due militanti leghiste a Monza nel 2017. Il legale della Salis, Eugenio Losco, ha chiarito: “Sul caso che ha citato Salvini, c’è una sentenza di assoluzione, quindi sono tutte imprecisioni e tutte falsità”. “Ilaria è stata assolta per non aver commesso il fatto, la Lega di Monza si poteva costituire parte civile nel processo e non lo ha fatto”. Sulla vicenda della detenzione e del processo Salvini ha rincarato le accuse: “Se colpevole, “non può fare la maestra”. Dichiarazioni infondate, Tuttoscuola precisa: “Ilaria Salis non lavora come maestra in una scuola primaria, mentre ha svolto delle supplenze brevi in una scuola secondaria di primo grado, ovvero alla scuola media, come docente di Lettere. E non è neanche un’insegnante precaria con contratto annuale (fino al termine delle lezioni o fino al 31 agosto), ma ha fatto supplenze occasionali fino all’anno scorso”. “Il ministro può dormire sonni tranquilli: la militante antifascista di Monza, infatti, si è laureata in Lettere e ha solo svolto saltuariamente qualche supplenza alle medie”. Roberto Salis contro Salvini decide di voler denunciare Salvini per la diffamazione subita ad Ilaria. I legali della famiglia Eugenio Losco e Mauro Straini. “Si farà dare una Procura dalla figlia Ilaria”. Il padre di Ilaria, Roberto Salis: “Ci faremo dare opportuna procura da Ilaria perché, a seguito delle dichiarazione lesive della sua reputazione per quanto riguarda il presunto assalto al chiosco della Lega a Monza, abbiamo deciso di querelare Matteo Salvini per diffamazione”. Il padre si difende anche dalle dichiarazioni accusatorie durante la trasmissione Diario del giorno contro la figlia:” In seguito all’ignobile attacco e all’imboscata della trasmissione Diario del giorno, la famiglia ha deciso di querelare anche Giuseppe Brindisi e Alessandro Sallusti per diffamazione”. La Lega replica in una nota: “Prendiamo atto con curiosità della scelta di querelare Salvini. La Lega invece rinnova l’impegno affinché i diritti della donna detenuta in Ungheria siano tutelati. E aggiunge l’auspicio che Ilaria venga assolta rapidamente da tutte le accuse, a differenza di quanto è avvenuto in altra vicenda chiusasi con sentenza di condanna confermata in Cassazione il 3 luglio 2023 per concorso morale nella resistenza a pubblico ufficiale. Certo, resta sempre la domanda: è normale che un’educatrice venga fermata in una capitale europea con un manganello?”. Situazione umiliante per l’Italia che trova lo Stato contro il cittadino detenuto


Consiglio europeo Orban si unisce all’accordo per i fondi all’Ucraina

50 Miliardi di euro il pacchetto che i 27 paesi euopei hanno concordato per aiutare l’Ucraina. Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel: “Abbiamo un accordo. Tutti i 27 leader hanno concordato un pacchetto di sostegno aggiuntivo di 50 miliardi di euro per l’Ucraina all’interno del bilancio dell’Ue. In questo modo si garantisce un finanziamento costante, a lungo termine e prevedibile per l’Ucraina. L’Ue sta assumendo la leadership e la responsabilità del sostegno all’Ucraina”. Orban cede all’accordo ma con la condizione che i fondi non andranno all’Ucraina


Abbandonato un neonato a Milano

Il piccolo di solo un mese è stato ritrovato nella periferia ovest di Milano, nell’androne di una palazzina del complesso di case popolari. E’ stato lasciato un biglietto scritto in arabo: “La mamma è morta, non posso occuparmi di lui”. Il neonato è stato ritrovato da un cittadino di origine egiziane Gamal Ghobrial che vive in un appartamento del caseggiato. Aprendo la porta si è accorto del piccolo. L’uomo ha chiamato le forze dell’ordine che sono arrivate sul posto con i soccorritori del 118. Il neonato è stato portato alla clinica De Marchi


[su_label type=”black”]GENNAIO 2024[/su_label]

Notizie da giorno 16 a 29


29 Febbraio

Carneficina a Gaza ucciso popolo Palestinese dall’esercito israeliano: la colpa, avevano fame

Morti più di 100 palestinesi feriti più di 700 persone tra donne, uomini e bambini. E’ avvennuto vicino a al-Rashid Street, a sud di Gaza City  L’esercito israeliano ha sparato sui Palestinesi. La colpa è aver accerchiato i camion carichi di aiuti umanitari. La fame del popolo palestinese è costata la morte. La condanna dell’estremista a capo di Israele Netanyahu, Primo ministro di Israele, è stata chiara, i Palestinesi devono essere sterminati! L’esercito israeliano si giustifica, il portavoce militare Peter Lerner, spiega la dinamica dicendo di essersi verificati due incidenti che hanno portato i camion ad essere assaltati: “Alle 4 di mattina un convoglio di 30 camion di aiuti ha superato il check-point dell’esercito nel Wadi Gaza ed in seguito è stato circondato da migliaia di persone. La folla è finita fuori controllo e decine di persone sono rimaste ferite o uccise nella calca, altre sono state travolte dai camion”. Durante il secondo episodio i militari israeliani hanno aperto il fuoco “sentendosi minacciati da decine di civili”. ”Essendo zona di guerra, i militari hanno sparato colpi di avvertimento in aria e poi in direzione di chi rifiutava di allontanarsi”. Lo staff del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen: “Uno spregevole massacro compiuto dall’esercito di occupazione israeliano, di cui ha la piena responsabilità il governo di occupazione”. Una nota del ministero degli Esteri egiziano: “Condanna fermamente l’attacco disumano di Israele contro civili palestinesi inermi che stavano aspettando l’arrivo di camion di aiuti umanitari a nord della Striscia di Gaza, e che ha portato a un gran numero di vittime e feriti. Una palese violazione delle disposizioni del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale, oltre che un disprezzo totale del valore della persona umana”. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà alle 22.15 ora italiana a porte chiuse per le consultazioni urgenti sulla situazione a Gaza


Funerali Navalny domani, venerdì 1 marzo, a Mosca, alle 14 ora locale

I funerali avranno luogo presso la Chiesa dell’Icona della Madre di Dio “Sollievo del mio dolore. Sarà sepolto nel cimitero Borisov della capitale”. Lo rende noto la portavoce della famiglia di Navalny, Kira Yarmysh. Il cimitero è sorvegliato dalla polizia. Gli agenti di polizia chiedono per motivi di sicurezza i documenti a chi fa visita al cimitero Scrive su X la portavoce: “Non si trova un’agenzia funebre disposta a portare il corpo di Alexei nella chiesa dov’è in programma la cerimonia. Gli agenti funebri ci dicono che nessun equipaggio dei carri funebri accetta di portare lì il corpo. Persone sconosciute chiamano tutte le squadre e le minacciano perché non portino il corpo di Alexei da nessuna parte”.


Putin minaccia l’Occidente durante il discorso alla Duma per l’invio di contingenti militari della Nato

Durante il discorso alla Duma rivolto alla nazione e alle più alte cariche del Paese, Putin minaccia l’occidente: “Hanno iniziato a parlare della possibilità di inviare contingenti militari della Nato in Ucraina. Ricordiamo il destino di coloro che in passato hanno inviato i loro contingenti nel territorio del nostro Paese. Ora le conseguenze per gli eventuali interventisti saranno molto più tragiche”. “Un conflitto con armi nucleari, l’annientamento della civiltà a causa di tutto quello che l’Occidente sta escogitando”


Assoutenti: su ogni litro di benzina più di 1 euro ne va in tasse

In un comunicato stampa Assoutenti rende noto: “Oggi, su ogni litro di benzina acquistato dagli automobilisti italiani, più di un euro, precisamente 1,06 euro, se ne va in tasse a titolo di Iva e accise. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati emersi dalla relazione presentata da Mister Prezzi alla Commissione finanze della Camera. Iva e accise pesano infatti per il 57% sul prezzo della benzina pagato dai cittadini, mentre per il gasolio la tassazione è del 52% – analizza Assoutenti – Questo significa che, sulla base degli attuali listini alla pompa, su ogni litro di verde gli italiani pagano circa 1,06 euro di tasse (0,724 euro per le accise, 0,334 euro per l’Iva), mentre su ogni litro di gasolio il peso della tassazione è di circa 0,950 euro (0,621 per le accise, 0,328 per l’Iva). “Ribadiamo ancora una volta come, al di là delle anomalie nella formazione dei listini alla pompa, e al netto delle speculazioni sui prezzi ai distributori che si registrano in alcuni periodo dell’anno, sia necessario intervenire sul fronte della tassazione applicata ai carburanti, in primis applicando accise mobili in grado di compensare gli aumenti dei prezzi industriali attraverso una proporzionale riduzione del peso fiscale” – commenta il presidente Gabriele Melluso


Il Presidente della Regione Campania De Luca risponde al Ministro della Sanità Schillaci

Lo scontro nasce dall’affissione dei manifesti che la regione ha piazzata a macchia d’olio nelle città campane. Denunciano l’azione del governo di “aver tradito il sud” privandolo anche della sanità da qui la denuncia della chiusura dei pronto soccorso. Schillaci replica: “I manifesti della Regione Campania sulla chiusura dei Pronto Soccorso sono falsa propaganda, tra l’altro fatta con i soldi pubblici. Ricordo al Presidente De Luca che è compito della Regione, che lui ha scambiato per un megafono personale, garantire ai cittadini servizi e prestazioni di qualità ed efficienti. Ora il Presidente abbandoni il cabaret e dimostri di saper spendere bene le risorse. Abbia rispetto dei cittadini: se la sanità campana non funziona, se ne assuma la responsabilità. Questo Governo pochi giorni fa ha trasferito un miliardo di euro alla Campania per la costruzione di un nuovo ospedale e l’adeguamento di molte strutture sanitarie“. La replica di De Luca è dettagliata: “Il ministro Schillaci abbia rispetto per la Campania. La falsa propaganda è fatta da chi nei territori fa sciacallaggio quando manca il personale per tenere aperti i Pronto-soccorsi, nonostante i ripetuti concorsi espletati e andati deserti. Abbandoni Schillaci toni ed espressioni intollerabili in chi ha responsabilità istituzionali e di governo, e a lui sicuramente estranei. Il miliardo attribuito alla Campania per l’edilizia ospedaliera non è un’eredità di famiglia di qualcuno, ma è il frutto del nostro lavoro di lungo periodo dopo il superamento del commissariamento. Si impegni il ministro ad attribuire alla Regione Campania le centinaia di milioni a noi sottratti ogni anno nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale. Si impegni il ministro a portare almeno a livello della media nazionale il numero di posti letto e di addetti del nostro sistema sanitario. La sanità campana può vantare risultati di assoluta eccellenza nella gestione del bilancio sanitario e in tanti altri campi che avrò piacere di illustrargli, grazie ai sacrifici fatti da noi e dal nostro personale. Invito anche il ministro a un dibattito pubblico, dove e come vorrà. Si impegni il ministro a garantire in tempi immediati la fuoriuscita della Campania dal piano di rientro (oggi del tutto immotivato) che blocca la possibilità di erogare prestazioni extra-Lea. Si impegni per quanto riguarda i Pronto-soccorsi, a garantire per tutto il personale sanitario, e ancor di più per l’area dell’emergenza, condizioni retributive e pensionistiche adeguate a quel tipo di lavoro. Si impegni ad eliminare il numero chiuso a Medicina e ad attribuire a chi frequenta le Scuole di specializzazione, contratti a tempo indeterminato, consentendone l’impiego nei Pronto-soccorsi, nei quali si fa fatica a coprire perfino i turni minimi, visto che nei concorsi per l’area dell’emergenza, senza innovazioni sostanziali da parte del governo, continuerà a non partecipare nessuno. Si impegni infine il ministro a garantire per il Servizio Sanitario Nazionale una quota di risorse pari almeno al 7% del Pil, poiché al di sotto di questa soglia, non ci sono risorse per coprire nemmeno il tasso di inflazione e l’aumento dei costi energetici.


28 Febbraio

Ungheria attacca l’Italia sul caso Salis accusando l’Italia di creare un caso politico

Il ministro degli Esteri Péter Szijjártó: “Questa signora presentata come una martire in Italia, è venuta in Ungheria con un piano chiaro per attaccare persone innocenti per le strade come parte di un’organizzazione di sinistra radicale. Spero sinceramente che riceva la meritata punizione in Ungheria”. La Farnesina risponde all’attacco dell’Ungheria contro la cittadina italiana tenuta in carcere da più di un anno con l’accusa di lesioni aggravate ai danni di alcuni estremisti di destra: “Nessuna volontà di interferenza, ma la chiara intenzione di far pressione per verificare che le condizioni di detenzione rispettino le normative europee che richiamano alla tutela dei diritti umani”. La Farnesina nell’incontro con il ministro degli esteri ungherese ha lasciato: “un nuovo dettagliato promemoria sulle condizioni detentive della connazionale, evidenziando la necessità di un giusto processo e dell’assicurare la dignità e i diritti fondamentali della signora Salis, sul cui caso è costante l’impegno dell’ambasciata d’Italia a Budapest”. Il padre di Ilaria, Roberto Salis, risponde al ministro ungherese:”Dobbiamo chiedergli cosa intende per ‘martire’, se intende una persona torturata per 35 giorni certo Ilaria è una martire”. “Ilaria è una persona forte. Due giorni fa mi hanno comunicato dall’Arci di Sieci, vicino a Firenze, che il primo maggio mia figlia riceverà la mimosa d’argento”.


Yulia Navalnaya, parla al Parlamento europeo 

La vedova dl di Navalny ha parlato davanti gli eurodeputati: “Putin deve rispondere di ciò che ha fatto al mio Paese. Putin deve rispondere di ciò che ha fatto a un Paese vicino e pacifico. E Putin deve rispondere di tutto ciò che ha fatto ad Alexei. Mio marito non vedrà come sarà la bella Russia del futuro, ma noi dobbiamo vederla. E io farò del mio meglio perché il suo sogno si realizzi, perché il male cada e questo bel futuro arrivi. Putin ha ucciso mio marito, Alexei Navalny. Su suo ordine, Alexei è stato torturato per tre anni: è stato fatto morire di fame in una minuscola cella di cemento, tagliato fuori dal mondo esterno. Gli sono state negate visite, telefonate e persino lettere. E poi lo hanno ucciso e anche dopo hanno abusato del suo corpo e hanno abusato di sua madre. Non avete a che fare con un politico, ma con un sanguinario mafioso. Putin è il capo di una banda criminale organizzata. Questa comprende avvelenatori e assassini, ma sono tutti solo burattini. La cosa più importante sono le persone vicine a Putin, i suoi amici, i suoi collaboratori e i custodi del denaro della mafia. Noi dobbiamo adottare i metodi della lotta alla criminalità. Non note diplomatiche, ma indagini. Non dichiarazioni di preoccupazioni, ma una ricerca dei consociati della mafia nei vostri Paesi”. “All’inizio di giugno ci saranno le elezioni. Molti di voi faranno campagna elettorale, incontrando elettori, rilasciare interviste, girare spot pubblicitari. Ora immaginate che tutto questo sia impossibile. Nessuna emittente televisiva vi farà un’intervista. Nessun denaro al mondo può aiutarvi con uno spot. Tutti gli elettori che si sono presentati alle riunioni saranno arrestati insieme al candidato. Benvenuti nella Russia di Putin. Eppure Alexei Navalny è riuscito a diventare il politico più famoso del Paese. È riuscito a ispirare milioni di persone con le sue idee. E come faceva? Usava la fantasia”


Funerale Navalny si svolgerà Venerdì Putin confina il corpo nel sud est di Mosca

La portavoce della famiglia Navalny, Kira Yarmysh: “La cerimonia funebre per Alexei Navalny si svolgerà venerdì 1 Marzo, nella chiesa dell’Icona della Madre di Dio a Maryeno, nel sud-est di Mosca, e il suo corpo sarà sepolto nel cimitero di Borisovskoe.


Francia il Senato approva in costituzione il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza

Il Presidente Emmanuel Macron su X: Mi impegno a rendere irreversibile la libertà delle donne di abortire, sancendola nella Costituzione. Dopo l’Assemblea nazionale, il Senato sta compiendo un passo decisivo di cui mi compiaccio. Per la votazione finale convocherò il Parlamento al Congresso il 4 marzo”.


Corsia preferenziale per Salvini per andare a trovare in carcere il suocero Denis Verdini

Il ministro usufruisce di una corsia preferenziale per andare a trovare il suocero a cui sono stati revocati gli arresti domiciliari e rimesso giustamente in carcere. Preoccupatissimo delle condizioni familiari e reduce dalla sconfitta in Sardegna che prevedono un tracollo della Lega nelle regione del sud Italia su cui aveva messo le sue grandi e larghe mani, si avvia verso il carcere di Sollicciano per avere un colloquio con Denis Verdini, ex senatore amico di Berlusconi, seguace poi di Fratelli d’Italia e padre di Francesca, compagna del Leghista. Verdini si trova nel percorso di accoglienza in carcere, aspetta di essere collocato. Verdini deve scontare la condanna definitiva a sei anni e mezzo nel processo per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino. 


Mozione di sfiducia delle opposizioni contro Salvini

Il 25 Marzo è stata calendarizzata nell’Aula della Camera la mozione di sfiducia per il ministro alle infrastrutture Matto Salvini. Lo ha deciso la Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio. 


27 Febbraio

Elezioni Sardegna vince Alessandra Todde

Centro sinistra Alesssandra Todde eletta con il 45,3% – Centro destra Paolo Truzzu 45%

Prima presidente donna della regione Sardegna, compatta l’alleanza tra PD e M5s, l’alleanza può aiutare l’Italia ad uscire dalla morsa dell’ostruzionismo. In conferenza stampa la neo presidente di regione Todde: “Ringrazio tutti. Siete stati 16 ore ad attendere il testa a testa che è stato lungo e faticoso. Ma come tutte le cose lunghe e faticose hanno dato un risultato importante. Sono orgogliosa di essere la prima donna presidente della regione. Dopo 75 anni siamo riusciti a rompere questo tetto di cristallo. Ringrazio anche tutte le donne della mia squadra per il ruolo che hanno avuto e per il compito che hanno svolto”. Il nuovo Consiglio regionale della Sardegna in carica per i prossimi cinque anni, dovrà riunirsi entro venti giorni dalla proclamazione ufficiale degli eletti.

60 seggi da assegnare: due vanno ad Alessandra Todde, e a Paolo Truzzu del centrodestra. Nessun seggio per Renato Soru, che non ha superato la soglia di sbarramento del 10%. Per il centrosinistra 11 seggi vanno al Pd, 7 al Movimento 5stelle, 4 ad Alleanza Verdi e Sinistra, 3 rispettivamente alla lista Uniti per Alessandra Todde, ai Progressisti, a Sinistra futura e Orizzonte Comune. Un seggio a Psi-Sardi in Europa. Per la minoranza di centrodestra 7 seggi vanno a Fratelli d’Italia, 3 a Forza Italia, Riformatori e Sardegna al centro-20Venti, 2 a Lega, Partito Sardo d’Azione e Alleanza Sardegna-Pli, 1 all’Udc.   


Verdini il tribunale di Firenze lo rimette in carcere

Torna in carcere il suocero del vicepresidente del consiglio Salvini, il tribunale di sorveglianza di Firenze revoca la detenzione ai domiciliari a Denis Verdini. Ha violato le prescrizioni del tribunale di sorveglianza partecipando a Roma a tre cene in ristoranti mentre scontava comodamente a casa la condanna definitiva a 6 anni per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino. Destinazione per Verdini il carcere di Sollicciano a Firenze. 


L’attivista Oleg Petrovich Orlov condannato dal regime di Putin

Premio Nobel per la pace nel 2022, professore di biologia e attivista contro il Putin, Oleg Petrovich Orlov, è stato condannato dal regime di Putin a 2 anni e mezzo di prigione per “aver screditato le forze armate” e per aver criticato “l’operazione speciale in Ucraina” accusando Putin di condurre il Paese verso il fascismo. Lo si legge nel suo articolo pubblicato nel 2022 allo scoppio della guerra: “Volevano il fascismo. L’hanno ottenuto”. Secondo l’accusa Orlov ha mostrato “odio politico nei confronti della Russia”. La sua lotta contro Putin si è accompagnata insieme all’attivista Alexei Navalny, morto in carcere improvvisamente, perseguitato da Putin per le sue idee liberali e democratiche. Orlov è presidente del gruppo dei diritti umani Memorial, dopo la sentenza il gruppo ha rilasciato un comunicato: “La sentenza contro Oleg Orlov è un tentativo di soffocare la voce del movimento per i diritti umani in Russia e ogni critica allo Stato. Ma continueremo il nostro lavoro”. Dopo la sentenza Orlov ha detto: “Il verdetto ha mostrato che il mio articolo era accurato e vero”.


26 Febbraio

Nuove norme in materia di sicurezza sul lavoro

Patente per la sicurezza nei cantieri sarà obbligatoria per le imprese a partire dal 1 ottobre 2024. La patente parte da trenta crediti e consente di operare con una dotazione pari o superiore a 15 crediti. Saranno 20 i crediti decurtati dalla patente dell’impresa in caso di incidente mortale, 15 se l’incidente causa l’inabilità permanente al lavoro, anche parziale. In caso di inabilità temporanea assoluta che comporti l’astensione dal lavoro per più di 40 giorni, saranno invece tolti 10 crediti. Spetta all’Ispettorato nazionale del lavoro definire criteri, procedure e termini del provvedimento di sospensione. I crediti decurtati possono essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi che consentono di riacquistare 5 crediti alla volta. Raddoppiato il numero degli ispettori tecnici. Attuazione al piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso 2023-2025,


Scontri di Pisa l’autorità giudiziaria indaga su chi ha preso le decisioni di chi abbia dato l’ordine di caricare sugli studenti


25 Febbraio

Manifestazione a Roma Rete degli studenti medi del Lazio per protestare contro le violenze della polizia ai giovani studenti di Pisa, Firenze e Catania

Manifestazione pacifica degli studenti a Roma davanti il teatro dell’Opera, un unico grido: “Contro le vostre manganellate, scendiamo in piazza!” Momenti di tensione con le forze dell’ordine mentre gli studenti hanno raggiunto il viminale. Riunitisi hanno alzato un unico coro unanime chiedendo le dimissioni del ministro dell’Interno Piantedosi. Nel frattempo è stata aperta un indagine sui fatti di Pisa e Firenze per accertare la dinamica degli scontri tra forze dell’ordine e studenti. Si cerca la verità delle manganellate inflitte a studenti minorenni che stavano manifestando pacificamente. Le indagini seguite dai carabinieri hanno preso agli atti i video circolati sui social. Sono stati indicati i nomi dei funzionari che coordinavano il servizio, del personale della questura impiegato e degli agenti del reparto mobile, la Questura ha fornito anche un elenco di nomi di manifestanti, identificati nel corso della manifestazione. Il capo della polizia, Vittorio Pisani, ha annunciato verifiche su quanto è accaduto: “Purtroppo durante i servizi di ordine pubblico a Firenze e Pisa i nostri operatori hanno adottato iniziative che dovranno essere analizzate singolarmente e verificate con severità e trasparenza. Quando le manifestazioni non sono preavvisate o non vengono condivise con la questura le modalità e i percorsi possono verificarsi criticità, questi momenti di criticità però non possono essere una giustificazione. Va precisato che le iniziative e le decisioni adottate in sede locale durante i servizi di ordine pubblico non sono determinate né da scelte politiche né da direttive politiche. La polizia di Stato è la polizia di un Paese democratico e noi abbiamo il dovere di garantire la manifestazione del dissenso, ma questa manifestazione deve avvenire pacificamente isolando i violenti”


Amministrative Sardegna in aumento la frequenza dei votanti alle urne

Fonte Regione autonoma Sardegna: Seconda rilevazione sull’affluenza alle urne per l’elezione del Presidente della Regione e per il rinnovo del XVII Consiglio Regionale della Sardegna.

Alle 19 di oggi hanno votato, nelle 1884 sezioni, 637.851 elettori che rappresentano il 44,1 % degli aventi diritto al voto.

Nelle elezioni regionali del 2019 alla stessa ora avevano votato 636.870 su 1.470.401 aventi diritto al voto (43,31 %).

Nelle elezioni regionali del 2014, invece, avevano votato 607.246 elettori su 1.480.332 aventi diritto al voto (41,02 %).

Il corpo elettorale, ripartito nei 377 comuni dell’isola e nelle 1884 sezioni elettorali del territorio regionale, è di 1.447.753, di cui 709.837 uomini e 737.916 donne.


24 Febbraio

Piantedosi la chiamata dal colle: “L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza“

Il richiamo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in riferimento ai fatti accaduti durante le manifestazioni a Pisa e Firenze. Il capo dello Stato ha una conversazione telefonica con il ministro Piantedosi che volge alla condivisione dello spirito del colle: “L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare  pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”. Un chiaro messaggio di condanna per la continua aggressione durante le manifestazioni contro gli studenti e il popolo da parte del potere al governo. Gli ordini impartiti alle forze dell’ordine partono dall’esecutivo, l’ordine di usare i manganelli parte da menti che hanno l’obiettivo di far del male e reprimere la popolazione manifestante incutendo paura. C’è da sottolineare che le due manifestazioni che si sono svolte a Pisa e Firenze erano pacifiche, avevano il messaggio pro Palestina. Messaggio che il governo al potere non condivide, attuando una politica di sfida contro le comunità palestinesi e alimentando le tensioni attraverso l’oppressione del diritto a manifestare, sfidando il popolo palestinese e italiano. Il governo non si è mai dissociato dal genocidio e massacro che la Palestina sta subendo, non si è ami dissociato dall’essere fascista nell’idea. Non sono le manifestazioni il problema, ma l’autarchia che cerca di reprimere la libertà di pensiero per imporre uno status sociale di paura sul cittadino. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha chiesto al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, “un incontro in tempi rapidi con le organizzazioni sindacali confederali”. “Ciò a seguito – afferma il leader della Cgil – delle cariche violente di cui sono state oggetto le studentesse e gli studenti a Pisa ed anche in altre città e su cui vogliamo esprimere fin d’ora la nostra disapprovazione e preoccupazione democratica”. L’incontro avverrà lunedì 26 Febbraio. Domani, 25 febbraio, la Rete degli Studenti Medi del Lazio ha convocato una manifestazione alle 18.30 a Piazza Beniamino Gigli, davanti il Teatro dell’Opera di Roma, “contro le manganellate e la gestione di Piantedosi. Per uno stato democratico che rispetti il diritto alla manifestazione”. Tullia Nargiso, coordinatrice della Rete: “Da troppo tempo siamo costretti a condannare le cariche della polizia durante manifestazioni pacifiche di studenti e studentesse. Senza alcuna presa di responsabilità da parte del ministro Piantedosi”


Manifestazioni da nord a sud Italia unita per la pace, il clima e il lavoro

Italia unita da nord a sud e libera di poter manifestare per dire no alle guerre e chiedere il cessate il fuoco a Gaza e in Ucraina. A Torino in piazza studenti e operai a Mirafiori manifestano per il lavoro e per il clima. Le forze dell’ordine si sono presentate a scudi bassi


Il corpo Navalny è stato riconsegnato alla madre Lyudmila

La portavoce della famiglia di Navalny, Kira Yarmysh: “Il corpo di Alexey è stato consegnato a sua madre. Grazie mille a tutti coloro che insieme a noi hanno richiesto questo. Lyudmila Ivanovna è ancora a Salechard. I funerali sono ancora in sospeso. Non sappiamo se le autorità interferiranno per portare a termine la cosa come vuole la famiglia e come merita Alexey. Vi informeremo non appena ci saranno novità”.


Votazioni in Sardegna Domenica 25 Febbraio per l’elezione del nuovo presidente della Regione e del Consiglio regionale.

Apertura dei seggi elettorali alle 06:30 sino alle ore 22. L’elettore dovrà presentarsi al seggio munito di un documento d’identità valido e della tessera elettorale

Candidati:

Sinistra Campo largo: Alessandra Todde, si presenta con 10 liste. Sostenuta da: Pd, M5S-A Innantis, Progressisti, Alleanza Verdi Sinistra, Uniti per Alessandra Todde, Sinistra Futura, Psi-Sardi in Europa, Fortza Paris, Orizzonte Comune e Demos. È stata sottosegretaria nel governo Conte II  e viceministra dello Sviluppo economico nel governo Draghi. 

Centro destra: Paolo Truzzu, si presenta con 9 liste a sostegno: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Psd’Az, Riformatori Sardi, Sardegna al Centro 20Venti, Udc, Alleanza Sardegna-Pli, Dc di Rotondi. Consigliere regionale dal 2014, vicepresidente Anci

Coalizione Sarda: Renato Soru formata da: Azione-+Europa-Upc, Italia Viva, Progetto Sardegna, Liberu, Vota Sardigna e Rifondazione comunista. In corsa per la terza volta. Nel 2004 vinse le elezioni regionali con una coalizione di centrosinistra e civica. Tra il 2014 e il 2016 è stato europarlamentare e segretario regionale del Pd, che ha lasciato lo scorso anno. 

Candidata autonoma: Lucia Chessa una lista Sardigna R-esiste. Ex sindaca di Austis, comune che ha guidato per 10 anni, è segretaria del partito Rossomori dal 2021. Dal 2010 al 2015 ha fatto parte del Cal, il Consiglio delle autonomie locali della Sardegna. È stata anche presidente della Comunità montana Gennargentu Mandrolisai.


Silenzio elettorale Regionali in Sardegna, l’onorevole Pittalis di Forza Italia pranza con 300 pastori:“Solo uno spuntino, niente politica”

Il silenzio elettorale della destra si tramuta in un incontro furbetto tra i pastori Sardi. Dopo i trattori presi in giro il centro destra cerca di racimolare consensi in Sardegna tra unno spuntino all’altro. Insomma le mangiate sono favorite dal centro destra! Pittalis: “Non abbiamo parlato di politica, non sarebbe stato corretto. Volevamo passare una giornata tranquilla tutti insieme” –

Riflessione blog: Sardegna torna libera da chi, in questi anni, ha amministrato per poi finire sotto indagine. Girano e rigirano il sistema democratico presentandosi come aiuto e supporto alla popolazione per poi dare risposte che annullano il territorio. Dai uno sguardo alla nazione e guarda come il popolo italiano è ormai in continua rivolta contro un sistema autarchico. Ama la tua terra scegliendo la libertà! Poni il cambiamento al primo posto!


23 Febbraio

L’autarchia del potere al governo carica i manganelli contro gli studenti minorenni frequentanti anche scuole medie che manifestano pacificamente Pro Palestina

Riflessione Blog: Firenze e Pisa scendono per manifestare pacificamente Pro Palestina. Sono solo giovani studenti minorenni frequentanti anche scuole medie, alias ragazzi tra 11 e 13 anni, e scuole superiori, alias ragazzi tra i 14 ai 18 anni, che credono negli ideali di pace e libertà. Inconsapevoli della cattiveria che il potere può esercitare nei confronti di chi lotta contro l’autarchia, inconsapevoli di lottare contro i ladri del loro futuro. Il potere ha paura della libertà del pensiero e lo vuole reprimere con azioni violente che vogliono spegnere la lotta libera e di resistenza. I giovani affrontano il potere e varcano il muro dell’oppressione. Ad attaccarli le forze dell’ordine, ormai inchinati e servi del potere con la paura di perdere quei quattro spiccioli che lo Stato gli dà e in preda a contrastare la Repubblica al grido “Mattarella non è il mio presidente!”. Inchinati all’ostruzionismo che ha cercato fin dal primo momento con l’attacco all’università La Sapienza di poter sconfiggere i giovani studenti e le loro idee. E così scivola via il sangue dei giovani studenti manifestanti sulle strade di Firenze e Pisa. Vengono buttati a terra come criminali. Legati e insultati come fossero i peggiori terroristi che seminano in Italia qualcosa che il potere teme: la libertà di manifestare.

Cosa è accaduto a Firenze: i manifestanti partono in marcia verso il consolato americano. Il corteo è formato da sindacati di base, studenti e comunità palestinese. La marcia è partita da piazza Santissima Annunziata sfilando per il centro e piazza Ognissanti per poi proseguire sul Lungarno verso il consolato americano. A pochi metri da piazza Ognissanti, le ex forze dell’ordine, oggi ormai burattini incattiviti dall’ostruzionismo che li fà sentire potenti con il manganello in mano, hanno sbarrato la strada ai manifestanti che hanno cercato di forzare il cordone. A quel punto i manganelli hanno colpito i giovani e il sangue riversato ha portato diversi feriti. Nei video vedrete come le botte inferte erano legate alla forza di odio contro il popolo. Si vede come un poliziotto viene retratto dalle prime file da un suo superiore per non riuscirsi a fermare dall’attacco feroce che avrebbe potuto portare anche alla morte dei giovani manifestanti. La manifestazione fiorentina si è poi conclusa in piazza Ognissanti, sulle note di ‘Casa mia’ di Ghali, senza ulteriori tensioni.  

Cosa è accaduto a Pisa: Manifestazione del corteo di studenti diretto verso piazza dei Cavalieri. La polizia ha caricato contro gli studenti. E’ stata posta sotto assedio l’area intorno alla piazza, dove si affaccia la sede centrale dell’Ateneo di Pisa. Hanno caricato i manifestanti e anche qui i manganelli sono stati protagonisti contro il diritto di manifestazione

Ambedue le manifestazioni erano Pro Palestina, un argomento che il potere odia appoggiando il genocidio dell’estremista a capo di Israele che continua ad ammazzare donne, uomini e bambini. Distrugge qualunque presidio di soccorso per i feriti. Ha distrutto la vita dei Palestinesi perseguendo l’odio razziale. E così il potere a capo del governo Italiano dà supporto al razzista israeliano e non contento in queste ore un componente del governo Meloni, Salvini, da il miglior sfregio alla lotta per la libertà ucraina non smentendo il patto con Putin. Un manganello, quello del potere Meloni, pari ad un accetta sulla Repubblica italiana.

In serata a Pisa, 5 mila persone sono scese in piazza per esprimere solidarietà ai manifestanti del corteo studentesco pro Palestina

Manderò in sequenza la serie di immagini raccolte dal web. Le parole non servono, le immagini si!


22 Febbraio

Barcolla la Lega respinto l’emendamento al decreto legge sul terzo mandato per i governatori delle regioni – Approvata la proposta di voto per gli studenti fuori sede

In commissione Affari costituzionali l’emendamento presentato dalla Lega sul terzo mandato dei governatori delle regioni è stato bocciato. Si sono espressi contro i partiti della maggioranza: Fratelli d’Italia e Forza Italia, per l’opposizione hanno votato: da Pd, M5s, Alleanza verdi e sinistra. L’unico partito a sostegno della proposta è stata Italia viva. Il partito di Calenda Azione non ha partecipato al voto. La votazione ha prodotto: 4 voti favorevoli, 16 contrari, un astensione e un non ha partecipato. E’ stata approvata all’unanimità la proposta di Fratelli d’Italia per l’esercizio del voto agli studenti fuori sede dal Comune di residenza, in occasione delle elezioni europee dell’8-9 giugno.


PNRR spesi 45,6 sui 101,93 i miliardi incassati

Si è svolta oggi l’attesa Cabina di regia. Gongola il governo dal palco della Sardegna dove cerca di riaffermarsi portando avanti la tracotanza dei dati raggiunti per gli obiettivi del PNRR. La realtà è differente in concreto sono stati spesi 45,6 sui 101,93 i miliardi incassati.


La madre di Navalny riesce a vedere il corpo del figlio. Putin minaccia la madre di decidere la sepoltura del figlio

Continua la persecuzione su Navalny da parte di Putin. La madre, Ludmilla Navalnaya, vede il corpo del figlio ma senza avere la possibilità di accertare la causa della morte. In un video la madre di Navlny fa sapere le condizioni dettate da Putin per la sepoltura del figlio. E’ stata fatta entrare all’obitorio in totale segreto dopo aver lasciato la sede della Commissione inquirente di  Salekhard, la cittadina vicino alla colonia penale a regime speciale di Kharp in cui era detenuto, ed è morto il figlio. In un video spiega le condizioni dettate per poter riprendere il corpo del figlio e la sua sepoltura: “Gli inquirenti dicono di essere a conoscenza delle cause della morte. Ho firmato il certificato di morte. Avrebbero per legge dovuto restituirmi subito il corpo, ma non lo hanno fatto. Invece mi ricattano, vogliono definire le condizioni del come, dove e quando seppellire mio figlio, ricevono ordini o dal Cremlino o dalla sede centrale della Commissione inquirente. Vogliono che la sepoltura avvenga in segreto, senza un saluto. Vogliono portarmi in un cimitero con una tomba appena fatta e indicarmi, qui giace tuo figlio”, aggiunge, con voce molto ferma e calma. Non sono d’accordo, come non lo è chi gli voleva bene, le persone per cui la morte è stata una tragedia personale. Registro questo video perché hanno iniziato a minacciarmi, a guardarmi dritto negli occhi, a dire che infieriranno sul corpo di Alexei se non accetto un funerale segreto. Il tempo non è dalla tua parte, il cadavere si sta decomponendo. Non voglio nessun trattamento speciale, voglio solo che tutto sia fatto secondo la legge. Chiedo che il corpo di mio figlio mi venga consegnato immediatamente”. La portavoce di Navalny, Kira Yarmush, ha riferito che il referto medico sulla morte mostrato alla madre di Alexei Navalny, “afferma che le cause del decesso sono naturali”. Il tribunale della città di Salekhard, ha ricevuto una denuncia da parte di Lyudmila madre di Navalny, per la mancata riconsegna del corpo del figlio. 

Intanto dal Cremlino si infervorano gli animi contro l’unione europea che vuole aprire un inchiesta internazionale per accertare la morte di Navalny. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, dopo una riunione dei ministri degli Esteri del G20: “Queste persone non hanno il diritto di interferire nei nostri affari interni, soprattutto perché hanno loro stessi un problema con Julian Assange, Gonzalo Lira, morto per tortura in una prigione ucraina, ancora una volta ne sono convinto: i nazisti possono fare qualsiasi cosa. È una cosa molto grave. Se parliamo delle richieste che vengono fatte ora, c’è da vergognarsi”.


21 Febbraio

La procura di Roma apre l’inchiesta per il Ponte sullo stretto dopo l’esposto presentato dall’onorevole Angelo Bonelli, dalla segretaria del Pd Elly Schlein, dal segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni

L’esposto presentato dall’opposizione ha aperto da parte dell Procura di Roma un indagine contro ignoti per verificare la correttezza delle procedure relative alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina da parte del Governo Meloni e, in particolare, del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. Nel documento presentato da Bonelli, Fratoianni ed Elly Schlein si chiede che si indaghi sulla progettazione e realizzazione del ponte sullo stretto, chiarire perché la Società Stretto di Messina non ha ritenuto di rendere pubblici i documenti fondamentali per l’entità del progetto e le procedure. Ha opposto più volte il diniego alle richieste di fornire la relazione di aggiornamento al progetto, che l’atto negoziale, nonostante un componente del comitato scientifico avesse pubblicamente affermato di aver reso pubblica.


La commissione difesa della Camera dice approva l’acquisto di carri armati Leopard con una spesa di8,2 miliardi

132 carriarmati per una spesa di 8,2 miliardi. Il presidente della Commissione, Nino Minardo esponente Lega: “La commissione Difesa della Camera ha dato il via libera all’acquisto dei carri armati tedeschi Leopard 2. Si tratta di un voto molto importante perché’ di fatto consentirà’ l’avvio di un vasto programma pluriennale di rinnovamento della componente corazzata dell’Esercito resosi necessario a causa della obsolescenza cui stanno andando incontro i sistemi attualmente in linea e i nuovi requisiti della Nato, condizionati dai recenti sviluppi dello scenario internazionale’. Il programma dei Leopard 2, si legge in una nota, avra’ una durata complessiva di circa 14 anni e avra’ due fasi: la prima, tra 2024 e 2026, di sostanziale preparazione mentre la seconda (2027 – 2037) e’ quella che vedra’ la vera e propria acquisizione di 132 carri armati Leopard 2 destinati a costituire due reggimenti carri e fino a 140 piattaforme corazzate derivate per equipaggiare le unita’ delle brigate pesanti, medie e leggere, tutti i reggimenti genio e i reggimenti logistici dell’Esercito e gli istituti di formazione. Il costo complessivo e’ stimato in 8 miliardi e 246 milioni di euro. “L’acquisizione di mezzi gia’ esistenti di produzione tedesca e’ chiaramente la soluzione piu’ veloce e rispondente alle nostre esigenze. Non e’ pero’ trascurabile l’impatto positivo che l’operazione potrebbe avere sulle pmi italiane, creando un indotto orientato alla crescita tecnologica e delle competenze che consentirebbe anche una delocalizzazione della produzione di alcune parti e di sottosistemi e alimenterebbe la richiesta di fornitura di manodopera’.


20 Febbraio

Cremlino rifiuta dall’Unione europea l’indagine internazionale indipendenti

L’alto rappresentante per l’Unione Europea per la politica estera, Josep Borrell, vuole che si apra un “indagine internazionale indipendente” per la morte di Navalny. Il Cremlino contesta l’azione e risponde con il portavoce Dmitry Peskov: “Non accettiamo affatto tali richieste, soprattutto da parte del signor Borrell”. Le considerazione per il messaggio della vedova di Navalny il portavoce Dmitry Peskov: “No, il presidente non l’ha visto”, ha detto ai giornalisti. Le accuse della moglie di Navalny a Putin accusato di aver ammazzato il marito in carcere, secondo il Cremlino, sono: “infondate e rozze”. Yulia Navalnaya chiede all’Unione europea di non riconoscere le elezioni presidenziali Russe in cui Putin si presenta con un quinto mandato. L’appello è stato lanciato ieri nel discorso ai ministri degli esteri a Bruxelles: “Un presidente che ha ucciso il suo principale avversario politico non può essere legittimo per definizione”. L’America annuncia un pacchetto di sanzioni alla Russia per la morte di Alexei Navalny: lo rende noto il coordinatore del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing. Le sanzioni “riterranno la Russia responsabile di ciò che è accaduto a Navalny e, francamente, di tutte le sue azioni nel corso di questa guerra feroce e brutale che infuria ormai da due anni”


Farnesina convoca l’ambasciatore russo

Ministero degli esteri italiano chiede chiarezza sul caso della morte di Navalny e convoca l’ambasciatore russo Alexei Paramonov in Italia:”Vogliamo sapere cosa sta accadendo sulla vicenda Navalny, vogliamo capire cosa è successo, se ci sono responsabilità e quando sarà restituito il corpo alla famiglia. Vogliamo chiarezza. Domani ascolteremo il diplomatico di Mosca, come stanno facendo in tutta Europa, per dare anche un segnale, non si può soffocare la libertà e la democrazia. Abbiamo il dovere di difendere”.


Salvini difende il dittatore e amico Putin

Salvini lascia un margine di probabilità a difesa di Putin sulla morte di Navalny. Un esponente politico a capo del governo appartenente alla Repubblica italiana che oggi invia armi a difesa dell’Ucraina attaccata dal nazista Putin, è difeso da un ministro della Repubblica: “Bisogna fare chiarezza, ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ccerca di rimediare al grave errore di Salvini drizzando il tiro della comunicazione e dissociandosi all’appoggia dato a Putin: “La sua morte se non è stata provocata direttamente, lo è stata in maniera indiretta”. Le opposizioni si rivoltano contro l’amico di Putin a capo dell Lega, la democrazia italiana e la Repubblica in mano ad un secessionista che appoggia un sistema dittatoriale. Calenda leader di Azione: “Se Salvini non smentirà pubblicamente il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro il ministro”.


19 Febbraio

La moglie di Navalnyj, Yulia Navalnaya in un video sui social: “Continuerò a lottare per il nostro Paese”

Il messaggio della vedova di Navalnyj al mondo: “Salve, sono Yulia Navalnaya. Questa è la prima volta che vengo su questo canale, vorrei rivolgermi a voi. Non avrei dovuto essere in questo posto, non avrei dovuto registrare questo video. Avrebbe dovuto esserci un’altra persona al mio posto, ma quest’uomo è stato ucciso da Vladimir #Putin. Tre giorni fa Vladimir Putin ha ucciso mio marito Alexei Navalny. Putin ha ucciso il padre dei miei figli. Putin mi ha portato via la cosa più preziosa che avevo, la persona più vicina e amata. Ma Putin vi ha portato via anche Navalny. Da qualche parte in una colonia nell’Estremo Nord, oltre il Circolo Polare Artico, nell’eterno inverno, Putin non ha ucciso solo un uomo, Alexei Navalny. Voleva uccidere insieme a lui le nostre speranze, le nostre libertà, il nostro futuro. Distruggere e annullare la prova migliore che la Russia può essere diversa. Che siamo forti, che siamo coraggiosi, che crediamo e lottiamo disperatamente e vogliamo vivere diversamente. Per tutti questi anni sono stata al fianco di Alexei: elezioni, manifestazioni, arresti domiciliari, perquisizioni, detenzioni, carceri, avvelenamenti, ancora manifestazioni, arresti e ancora carcere. Ecco il nostro ultimo incontro con lui a metà febbraio 2022, la nostra ultima foto. Esattamente due anni dopo, Putin lo ucciderà. In tutti questi anni sono stata accanto ad Alexei. Ero felice di stare con lui e di sostenerlo. Ma oggi voglio starti vicino perché so che hai perso tanto quanto me. Alexei è morto nella colonia dopo 3 anni di torture e tormenti. Non si è semplicemente seduto, non si è seduto come si siedono gli altri: è stato torturato, è stato tenuto in una cella di punizione, in una scatola di cemento. Per favore: immagina. Questa camera misura 6 o 7 metri quadrati. Non c’è niente dentro tranne uno sgabello, un lavandino, un buco nel pavimento al posto del water e un letto fissato al muro in modo che non ci si possa sdraiare sopra. Una tazza, un libro e uno spazzolino da denti. Non aveva nient’altro. Centinaia di giorni. È stato maltrattato, tagliato fuori dal mondo, non gli sono stati dati carta e penna per scrivere una lettera a me o ai nostri figli. È stato affamato, tre anni di fame. Ma non si è arreso, ci ha sempre sostenuto: ci ha rincuorato, ha riso, scherzato, ci ha incoraggiato. Non ha mai dubitato nemmeno per una frazione di secondo di ciò per cui stava lottando e soffrendo. Mio marito non poteva essere spezzato, ed è proprio per questo che Putin lo ha ucciso. Vergognosamente, vigliaccamente, senza mai osare guardarlo negli occhi o semplicemente chiamarlo per nome. E altrettanto vergognosamente e vigliaccamente stanno ora nascondendo il suo corpo, non mostrandolo alla madre, non consegnandoglielo, e mentendo pateticamente e aspettando che le tracce del nuovo “Novichok” di Putin scompaiano. Sappiamo esattamente perché Putin ha ucciso Alexei tre giorni fa. Ve ne parleremo presto. Scopriremo esattamente chi e come ha commesso questo crimine. Faremo nomi e mostreremo volti. Ma la cosa principale che possiamo fare – per Alexei e per noi stessi – è continuare a lottare. Più, più disperatamente, più ferocemente di prima. So che sembra impossibile fare di più, ma abbiamo bisogno di fare di più. Unirci in un pugno forte e colpire questo folle regime. Contro Putin, contro i suoi amici, contro i banditi in uniforme, contro i ladri e gli assassini che hanno paralizzato il nostro Paese. Lo so, sento che siete lacerati dalla domanda: perché è tornato? Perché si è gettato volontariamente nelle grinfie di coloro che lo hanno quasi ucciso una volta? Perché un tale sacrificio? Dopotutto, avrebbe potuto vivere in pace, per dedicarsi a sé stesso e alla sua famiglia. Poteva non parlare, non indagare, non esprimersi e non combattere. Ma non poteva. Alexei amava la Russia più di ogni altra cosa al mondo. Amava il nostro Paese, amava voi. Ha creduto in noi, credeva nella nostra forza, nel nostro futuro, nel fatto che meritiamo di meglio. Non a parole, ma nei fatti. Così profondamente e sinceramente che era pronto a dare la vita per questo. E il suo grande amore ci basta per portare avanti la sua opera. Per tutto il tempo necessario. Con la stessa determinazione e il medesimo coraggio di Alexei. Tutti pensano ora: dove trovare questa forza? Come continuare a vivere? Ecco dove prenderemo forza: nella sua memoria, nelle sue idee, nei suoi pensieri. Nella sua inesauribile fiducia in noi. È lì che cercherò la mia forza. Uccidendo Alexei, Putin ha ucciso metà di me, metà del mio cuore e metà della mia anima. Ma l’altra metà ce l’ho ancora e mi dice che non ho il diritto di arrendermi. Porterò avanti la causa di Alexei Navalny. Continuerò a lottare per il nostro Paese e vi invito a stare al mio fianco per condividere non solo l’infinito dolore che ci ha avvolto e che non ci abbandonerà. Vi chiedo di condividere con me la rabbia. Furia, rabbia, odio per coloro che hanno osato uccidere il nostro futuro. Mi rivolgo a voi con le parole di Alexei, in cui credo fermamente: non è un peccato fare poco – è peccato non fare nulla. È peccato lasciarsi intimidire. Dobbiamo sfruttare ogni opportunità: lottare contro la guerra, contro la corruzione, contro l’ingiustizia. Lottare per elezioni giuste e per la libertà di parola. Lottare per riprenderci il nostro Paese. La Russia libera, pacifica, felice, la bella Russia del futuro che mio marito sognava tanto. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno. Voglio vivere in questa Russia, i nostri figli ci vivano, costruirla insieme a voi, esattamente come l’ha immaginata Alexei Navalny: piena di dignità, giustizia e amore. Solo così e in nessun altro modo il sacrificio inimmaginabile da lui compiuto non sarà vano. Combattete e non arrendetevi. Io non ho paura e voi non dovete avere paura di nulla”.


Lavoro nero nel cantiere di Firenze crollato

La procura di Firenze con a capo il procuratore capo Luigi Spiezia, ha aperto un procedimento a carico di ignoti. In una nota diffusa: “E’ risultato che nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti otto lavoratori, operanti per tre imprese diverse. Si è accertato, che per alcuni operai vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale. Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quanto altro, quindi l’accertamento che sto comunicando è limitato a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme in materia di ingresso sul territorio nazionale. Sul dinamismo che ha determinato questo disastro ovviamente non possiamo dire nulla, tutto è prematuro. Il dato molto empirico, che ci siamo fatti durante un sopralluogo, è che ci fossero diverse criticità. Si tratta di criticità che abbiano constato nel cantiere. E’ iniziata una complessa attività di identificazione di ciò che resta di questi corpi degli operai che sono stati travolti da strutture imponenti. Questa operazione richiede competenze scientifiche anche di tipo genetico perché alcuni di questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche. Tra gli operai coinvolti, uno di origine italiana, compiutamente identificato, è risultato deceduto al momento dell’arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria, mentre altri tre operai, di origine romena, anch’essi con identità accertata, sono stati trasportati in ospedale. Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi. Attraverso l’encomiabile ed ininterrotta opera dei Vigili del Fuoco sono stati recuperati, al momento, i corpi di tre operai, mentre continuano le ricerche della quinta vittima, rese difficili dal particolare stato dei luoghi conseguenti al crollo, nel quale sussistono condizioni di perdurante insicurezza. Le indagini si profilano complesse sotto molteplici profili, sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità. L’Ufficio sta assicurando il coordinamento delle attività investigative svolte delle forze di polizia giudiziaria intervenute: Ausl Toscana Centro-Dipartimento della Prevenzione, Ufficio Ispettivo del Ministero del Lavoro, Polizia Scientifica, Squadra Mobile di Firenze, Polizia Postale, Polizia Municipale di Firenze. Quest’ultima sta assicurando altresì, con grande impiego di risorse, la costante vigilanza del cantiere e di tutta l’area, che verrà sottoposta a sequestro all’esito del rinvenimento della dell’ultimo soggetto disperso”.


Comando tattico alla marina militare italiana per la missione Aspides in mar Rosso contro gli attacchi degli Houthi alle imbarcazioni commerciali

Il Consiglio Affari Esteri Unione Europea ha approvato l’operazione militare navale Aspides nel Mar Rosso. La marina militare Italiana avrà il comando tattico. Lo Farnesina lo rende noto: “Abbiamo appena approvato il lancio dell’operazione militare navale Aspides, di cui l’Italia avrà comando delle forze. Italia in prima linea per proteggere interessi mercantili e libera navigazione nel Mar Rosso. È un importante passo verso difesa comune europea”


Inquinamento Milano è la terza peggiore del mondo

Il Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus, ha rilevato che il PM10 ha superato ieri i 100 μg/m3 in molte aree della Pianura Padana. L’attuale sistema di alta pressione ha provocato un peggioramento della qualità d’aria. A Milano domani 20 Febbraio entreranno in vigore le misure anti inquinamento di primo livello previste dai protocolli regionali. I divieti riguarderanno: “Nei comuni con più di 30.000 abitanti delle province coinvolte è prevista la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-19.30 per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio. Rispetto a quelle previste dalle misure permanenti, le limitazioni si applicano anche nelle giornate di sabato e di domenica e coinvolgono anche i veicoli euro 4 diesel commerciali anche se con Fap e gli Euro 0 e 1 a Gpl e metano”. “Gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In sono soggetti a limitazioni temporanee della circolazione come gli altri veicoli inquinanti, fino alla disattivazione delle stesse”. Rispetto ai soliti divieti previsti da Area B a Milano, le sostanziali differenze sono che le limitazioni restano in vigore anche nel weekend e che escludono le macchine con Move-In dalle deroghe. 


18 Febbraio

Mistero sul corpo di Aleksej Navalnyj

Nessuna notizia sul corpo di Aleksej Navalnyj morto in carcere nella colonia penale numero 3 nella regione di Yamalo-Nenets, dove stava scontando la detenzione prevista di diciannove anni. Un decesso da accertare definita “sindrome da morte improvvisa”, ma definita dal portavoce della famiglia di “assassinio di Stato”. La morte dell’oppositore di Putin sembra sia avvenuta in prossimità dello scambio di detenuti. Il quotidiano tedesco Bild:”Era in programma uno scambio di prigionieri tra Mosca, Washington e Berlino. Putin voleva riavere l”assassino di Tiergarten’, un agente che aveva sparato a un oppositore del regime a Berlino nel 2019. Lo ha persino accennato pubblicamente in un’intervista con Tucker Carlson. Si parlava della possibilità che Putin, in cambio, rilasciasse Navalnyj “. Ieri la madre di Navalnyj e l’avvocato si sono recati all’obitorio di Salekhard ma hanno trovato la struttura chiusa. Lo ha affermato su X  Kira Jarmysh la portavoce di Alekseje :”L’avvocato di Alekseje sua madre sono arrivati all’obitorio di Salekhard. E’ chiuso però, la colonia penale aveva assicurato che funziona e il corpo di Navalnyj è lì. L’avvocato ha chiamato il numero di telefono che è sulla porta. Gli è stato detto che è il settimo a chiamare oggi. Il corpo di Alekseje non è all’obitorio”. Per le indagini sulla causa della morte la portavoce fa sapere su X: “A un altro degli avvocati di Navalny, che si è rivolto al comitato investigativo di Salekhard, è stato detto che “la causa della morte di Alexey non è stata ancora stabilita, è stato effettuato un nuovo esame istologico”. I risultati dovrebbero essere disponibili la prossima settimana, è evidente che mentono e fanno di tutto per evitare di consegnare il corpo”. La moglie di Alexey, Yulia Navalnaya, , esprime il suo dolore e lo fa sui social su instagram pubblica un posto con la scritta: “Ti amo”. Yulia si trovava a Monaco di Baviera per la 60esima Conferenza sulla sicurezza alla presenza di 50 capi di Stato e ministri quando è stata raggiunta dalla notizia della morte del marito:”Probabilmente tutti voi avete già visto le terribili notizie di oggi. Ho riflettuto a lungo se dovrei venire qui o volare direttamente dai miei figli. Ma poi ho pensato a cosa farebbe Alexei al mio posto. E sono sicura che sarebbe qui. Sarebbe su questo palco. Non so se credere o meno alle notizie, le terribili notizie che riceviamo solo dalle fonti governative in Russia, perché da molti anni e voi lo sapete, non possiamo fidarci di Putin e del suo governo. Mentono sempre. Ma se questo è vero  voglio che Putin e tutti quelli intorno lui sappiano che porteranno la responsabilità per ciò che hanno fatto al nostro Paese, alla mia famiglia e a mio marito. E questo giorno arriverà molto presto. E voglio chiamare l’intera comunità mondiale, tutte le persone in questa stanza in tutto il mondo, affinché ci uniamo e sconfiggiamo questo male, sconfiggiamo l’orribile regime che è ora in Russia. Sia questo regime che Vladimir Putin devono assumersi la responsabilità personale per tutte quelle terribili cose che stanno facendo al mio paese, al nostro paese, la Russia, negli ultimi anni.” In Russia continua la manifestazione di vicinanza per la morte di Alexey. In silenzio composta i cittadini si recano al ‘Muro del Dolore’, un monumento eretto per ricordare le vittime dell’oppressione del regime sovietico. Lasciano fiori, ad aspettarli la polizia per arrestarli. Sono circa 400 i cittadini fermati in oltre 30 città russe. Di questi, circa 130 sono già stati rilasciati senza essere incriminati

 
 
 
 
 
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Lunedì 18 fiaccolata a Roma per Navalny presenti tutte le forze politiche

L’appello del segretario di Azione Calenda è stato colto dalle forze politiche “In tutta Europa grandi piazze spontanee si sono radunate per ricordare Navalny. In Italia non è accaduto. Credo sia opportuno che le forze politiche europeiste e democratiche promuovano un’iniziativa congiunta lunedì pomeriggio a Roma alla ripresa dei lavori parlamentari”. La risposta della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein: “Domani saremo in piazza a Roma per una fiaccolata in memoria di Navalny. Noi ci siamo. Per contrastare un regime che uccide il dissenso e la libertà, per solidarietà a chi oggi in Russia viene arrestato perché dissente da Putin e protesta per la morte di Navalny”. Presente anche la lega nonostante l’ammirazione di Salvini per Putin ampiamente espressa anche in questo caso. Grosso scivolone del vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa che sfodera lo stendardo pro Putin:”Aspettiamo che si faccia luce, non additiamo responsabili finché non ci saranno prove oggettive“. Nel frattempo Salvini arriva con lo scettro del difensore putiniano e della morte di una figura liberare che ha portato coscienza democratica e che certamente non riflette le sue intenzioni politiche anche sul popolo italiano, lo porta ad una semplice nota di “profondo cordoglio” “doveroso fare piena luce sulla scomparsa sconcertante di Navalny. Il vicesegretario Crippa della Lega calca la mano e sentenzia sul PD ritenendo: “Additare colpevoli mi sembra prematuro e inopportuno“. “Io non ho la sfera di cristallo e non so cosa succede in Russia. Mi chiedo come lo facciano a sapere qui in Italia. Il Pd con una mentalità giustizialista, è già alla ricerca di colpevoli”. Rispondendo ai giornalisti sulle condizioni estreme del carcere ha la mezza misura e trova la giustificazione putiniana: “Se stava bene due giorni fa, vuol dire che le condizioni di prigionia lo facevano stare bene“. “Se le condizioni in carcere in Russia sono pessime non sarebbe dovuto stare bene due giorni fa. A meno che le condizioni di prigionia non siano cambiate in questi due giorni. Non lo so“.

Riflessione Blog: L’incoerenza della Lega che sarà presente alla fiaccolata dopo aver espresso ampiamente la sua predisposizione a gradire il regime è un gran buco nel sistema politico italiano. La mentalità politica leghista continua ad attaccare la Repubblica con il secessionismo e le azioni di repressione contro i manifestanti!


Tennis Jannik Sinner numero 3 al mondo vince a Rotterdam

Tennis Atp 500 di Rotterdam: Sinner batte De Minaur per 7-5, 6-4 e conquista il 12esimo trofeo. Scrive sui X: Grazie Rotterdam! Mi piace sempre il tempo trascorso qui, una settimana fantastica e un supporto straordinario. Un’altra fantastica battaglia


17 Febbraio

De Luca parla agli studenti e della battaglia per il sud per i fondi sviluppo e coesione contro l’autonomia

“Un ringraziamento a tutto il mondo della cultura e dello spettacolo, ai tantissimi cittadini e agli studenti presenti questa mattina al Teatro Sannazaro di Napoli per sostenere la nostra battaglia per i Fondi Sviluppo e Coesione, che il governo tiene bloccati da un anno e mezzo. Chi governa non può monopolizzare le risorse per ricattare i cittadini, ci sono delle regole fondamentali in una vita democratica. Il potere è rispettare i diversi ruoli istituzionali. Lo scontro che abbiamo con il governo non è fra maggioranza e opposizione, fra Nord e Sud, ma è per il carattere della democrazia: in Italia stiamo perdendo le regole fondamentali. Di fronte a questo atteggiamento, la nostra risposta è semplice: la dignità del Sud, della Campania, di Napoli non è in vendita”


Crollo del cantiere di Firenze cinque i morti

Morti cinque operai che lavoravano nel cantiere per la costruzione di un supermercato a firenze il 16 Febbraio. Recuperata la quarta vittima del crollo. Proseguono le ricerche da parte dei vigili del fuoco di un disperso, recuperati tre feriti di origine della Romania di cui due in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita. Tra le vittime ritrovate un italiano di 60 anni, Luigi Coclite, le altre vittime sono di origine nordafricana. Gli inquirenti sono a lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente, per ora si apprende che avrebbe ceduto un solaio a causa della rottura di una trave o di un dente del pilone su cui la trave poggiava. La caduta del pilone avrebbe provocato il crollo di tre solai, il primo solaio avrebbe causato il crollo degli altri due solai sottostanti. Alcuni operai erano a lavoro al primo piano, gli altri al terzo su cui è caduto il solaio e sono stati schiacciati. Si indaga sulla regolarità dei contratti di lavoro degli operai


16 Febbraio

Il Presidente della regione Campania manifesta la volontà del popolo del popolo del sud Italia il dissenso all’autonomia differenziata la difesa dell’Unità d’Italia

Contro il governo, contro l’autonomia, contro il blocco dei fondi Fondo per lo sviluppo e coesione questa le motivazioni della manifestazione organizzata dal Presidente della regione Campania De Luca condivisa con i sindaci della regione Campania e la popolazione. Il comizio organizzato a piazza Santi Apostoli a Roma, De Luca spiega le motivazioni della manifestazione: “Grazie per questa splendida manifestazione per contrastare ipotesi di autonomia e lo sblocco dei fondi di sviluppo e coesione. Noi siamo per l’Unita d’Italia, per un corpo solo e un’anima sola. Non vogliamo guerre fratricide. Siamo con il Nord a cui nessuno vuole togliere un euro. Ma il Sud deve recuperare divario perché altrimenti l’Italia non  sarà competitiva. Basta col racconto infame per il quale al Nord c’è la virtù e al Sud i miserabili e i cialtroni. Questi presenti in questa piazza sono nemici dei cialtroni e di quelli che fanno clientele. Vogliamo combattere ad armi pari. Non potete far morire il Sud. Siamo di fronte a una legge truffa siamo qui per questo. La dignità del Sud non è in vendita men che mai quella della Campania e di Napoli. Meloni ha dimostrato disprezzo per il Sud». Al termine del comizio la manifestazione si è diretta verso il Ministero per gli Affari europei, il Sud e le politiche di Coesione, De Luca e i sindaci vogliono un incontro con l’assente ministro Raffaele Fitto, impegnato in Calabria con Giorgia Meloni per firmare con il Presidente della regione Calabria Occhiuto, l’accordo di sviluppo e coesione. Dopo aver passato via del corso il corteo arriva davanti al ministero ma viene bloccato dalle forze dell’ordine, lo scontro verbale è inevitabile. I manifestanti si dirigono verso Palazzo Chigi, anche lì li aspetta lo scontro verbale con le forze dell’ordine Nel frattempo Giorgia Meloni nel suo intervento in Calabria alza i toni verso De Luca: “Devo ringraziare i presidenti di regione sul lavoro sui fondi di coesione: tutti hanno capito il senso di quello che stiamo facendo, c’è stata una enorme collaborazione, tutti sono collaborativi salvo uno che non è
molto collaborativo allo stato attuale. Rispetto per carità, neanche mi stupisce troppo, se si va a guardare il ciclo di programmazione 2014-2020 risulta speso il 24% della spesa, se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più”.  De Luca risponde all’insulto di nullafacente:” Meloni? Senza soldi non si lavora. Str…, lavori lei”


Assassinato in carcere Aleksej Navalnyj

Aleksej Navalnyj muore a 47 anni, l’uomo che ha contrastato il potere e ha diffuso lo spirito di libertà e di ribellione contro Putin il nazista a capo del governo Russo. Ha lottato per sopravvivere, Putin ha cercato di farlo morire in carcere duro avvelenandolo, ma Navalnyj c’è l’ha sempre fatta, sapendo che la sua vita era la più grande paura di Putin. Già sopravvissuto a tentativi di assassinio e non riuscendolo ad ammazzare avvelenandolo in carcere Putin decide di trasferire Aleksej nella colonia dell’Artico, ex gulag sovietico. Aleksej stava scontando il carcere duro, muore nella nella colonia penale n. 3 dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, lo rende noto il dipartimento regionale del servizio penitenziario federale: “Il 16 febbraio di quest’anno, nella colonia correzionale n. 3, il detenuto Navalny A.A. si è sentito male dopo una passeggiata, perdendo quasi immediatamente conoscenza. Gli operatori sanitari dell’istituto sono immediatamente arrivati ed è stata chiamata una squadra medica di emergenza. Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte”. Una morte annunciata da Putin. L’ultimo messaggio di Navalnyj il 14 febbraio alle 15.00: “Il carcere ha deciso di battere il record per compiacere Vladimir e le autorità di Mosca: mi hanno appena dato 15 giorni in una cella di punizione ed è la quarta volta in due mesi”. Il popolo Russo depone fiori al Muro del dolore di Mosca e mentre condivide la vicinanza alla morte di Navalnyj organizza una manifestazione nel centro di Mosca. La riposta di Putin è immediata, chi manifesta dev’essere punito e la Procura della capitale avverte: “La manifestazione non è stata coordinata con le autorità e i cortei non autorizzati, e la partecipazione a uno di essi, sono reati “punibili con l’arresto amministrativo”. Molte persone vengono trattenute dalla polizia e portate in carcere ma questo non ferma il popolo a manifestare! Continua la deposizione di fiori, la polizia sotto comando del nazista deve toglierli e arrestare chi li depone, danno fastidio, come fastidiosa è la condivisione dello spirito di libertà senza paura della popolazione russa. Putin continua a perseguitare con terrore la Russia, una dominanza che presto avrà fine, la reazione del mondo alla morte del maggior sostenitore di una futura Russia democratica avanza e Putin ha paura. La guerra in Ucraina continua e la resistenza degli ucraini dimostrano come Putin è un dittatore che può essere sconfitto


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