COMIRNATY e MODERNA: i due vaccini gemelli diversi
COMIRNATY e MODERNA: i due vaccini gemelli diversi
Si chiamano COMIRNATY e MODERNA vaccino COVID19
e sono i due vaccini attualmente approvati dall’EMA (per sapere cosa fa EMA clicca qui), protagonisti della fase di vaccinazione partita il 27 dicembre 2020 in Italia e in Europa, ma approvati anche in altri paesi del mondo come gli Stati Uniti d’America e il Regno Unito.
Il termine gemelli, da me attribuitogli, nasce dal fatto che entrambi i vaccini sono prodotti sfruttando la stessa piattaforma: RNA messaggero inserito in nanoparticelle di natura lipidica ovvero liposomi.
La piattaforma è innovativa, la scoperta risale agli anni ’20, è utilizzata per veicolare farmaci utili per la cura di alcuni tumori, ma fino a oggi non ha mai trovato impiego in ambito immunologico.
Per poterla utilizzare è necessario produrre la oramai famosissima proteina “spike” (per maggiori info sulla proteina clicca qui).
La proteina funge da vettore al fine di indurre nell’organismo l’immunità specifica contro SARS COVID2.
Ma per produrre la proteina i ricercatori dei laboratori biologici delle aziende farmaceutiche Pfizer e Moderna hanno dovuto prima isolarla, quindi ricavare la sequenza esatta di aminoacidi che la compongono e infine provvedere alla sua replicazione.
Gli aminoacidi sono i mattoncini che formano la proteina e interagiscono tra loro a formare una struttura tridimensionale, in questo caso a chiodino tradotto in inglese spike.
Una volta ricavata la sequenza di aminoacidi, con un meccanismo a ritroso, sono state sintetizzate le copie di RNA messaggero. L’RNA messaggero rappresenta la trascrizione dell’informazione che verrà poi tradotta in proteina e che conferirà l’immunità.
Ottenuto l’mRNA, il passo successivo, è stato quello di inserirlo nei liposomi.
I liposomi sono delle nano sfere la cui composizione è quasi identica a quella delle membrane che compongono le cellule. Esternamente, infatti, troviamo fosfolipidi e colesterolo mentre internamente, per esempio ci sono: glucosio, cloruro di potassio, sodio cloruro e acqua isotonica.
È grazie a questa similitudine strutturale che i liposomi fondono lo strato esterno con la membrana cellulare e possono così rilasciare il contenuto di mRNA nel citosol cellulare.
Arrivato nel citosol l’mRNA verrà tradotto dai ribosomi e si trasformerà in proteina spike.
La proteina inizierà così a circolare nell’organismo, incontrerà cellule dell’immunità innata e innescherà una serie di meccanismi che porteranno all’immunità specifica contro SARS COVID2.
I vaccini di Pfizer e Moderna però, non sono strutturalmente identici. Le differenze, seppur minime nella composizione, li rendono diversi in alcuni aspetti.
Vediamo alcune semplici differenze:
- Questi vaccini richiedono temperature di conservazione molto basse. CORMIRNATY deve essere conservato tra i -90°C e i -60°C, mentre Moderna tra i -25°C e i -15°C, queste ultime temperature sono più facili da ottenere e mantenere.
- Una dose del vaccino di Pfizer è contenuta in 0,3 ml mentre 0,5 ml in quello di Moderna.
- Con un flaconcino di Pfizer oggi si possono vaccinare 6 persone, con Moderna 10.
- Entrambi i vaccini richiedono due dosi affinché il soggetto venga immunizzato. Per il vaccino COMIRNATY il richiamo della seconda dose avviene dopo 21 giorni dalla prima inoculazione, mentre la seconda dose di Moderna viene somministrata 28 giorni dopo la prima. Con Pfizer si raggiunge il massimo dell’immunità dopo il settimo giorno del secondo richiamo mentre con Moderna dopo 14 giorni dalla seconda dose.
- Il vaccino di Pfizer è somministrabile ai soggetti di età superiore ai 16 anni contro i 18 di Moderna.
- Per quanto riguarda l’efficacia i numeri sono molto simili: 95% per COMIRNATY e 94% per Moderna.
A tal proposito è bene precisare che nessun vaccino sinora prodotto è capace di conferire il 100% dell’immunità.
Quello che è importante capire, è che il vaccino conferendo un’immunità totale o parziale riesce,
come primo punto, a tutelare la salute personale del cittadino diminuendo l’incidenza di morte o di conseguenze gravi che la malattia può arrecargli.
Come secondo punto, l’immunità anche parziale rompe la catena di diffusione del virus portandolo a circolare poco.
Raggiungendo l’immunità collettiva i numeri della pandemia diminuiscono e di pari passo diminuisce il sovraccarico a livello del sistema sanitario nazionale. Ciò permette a noi cittadini di poter avere l’assistenza sanitaria per tutte le altre patologie che ricorrono nel corso della vita. A livello sociale invece, potremo riprendere in maniera più tranquilla la vita lavorativa e concederci momenti di svago a cui eravamo abituati.
Come ultimo punto ci tengo a precisare che nessun farmaco che assumete e quindi anche il vaccino è privo di effetti collaterali.
Gli effetti collaterali di questi due nuovi vaccini,
così come quelli che arriveranno potranno causare nella maggior parte dei casi, uno o a volte più sintomi associati tra: dolore nella sede di inoculazione, intorpidimento del braccio, brividi, febbre, mal di testa, senso di stanchezza o spossatezza, mialgia transitoria. L’intensità dei sintomi è moderata o lieve e tende a scomparire nell’arco totale di 48 ore. Molto raro è l’ingrossamento dei linfonodi. I numeri parlano di 1 caso ogni 10.000 soggetti.
Da Farmacista ho aderito alla campagna vaccinale. Sono stata vaccinata con il vaccino di Pfizer. Ho deciso di vaccinarmi perché credo nella scienza, voglio combattere questa pandemia, voglio volermi bene… e tu?
To Emanuela e Francesca twins in life but not in temperament.
Dottoressa in Farmacia I. Soriano
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