Sciopero generale – No alla schiavitù del capitalismo

Sciopero generale – No alla schiavitù del capitalismo

Il popolo sveglia gli animi e scende in piazza per dire

“NO ALLA SOTTOMISSIONE DELLE STATO CAPITALISTA”

La riforma voluta dal governo Draghi e con una maggioranza di politici alla stregua dei governi capitalisti precedenti, sceglie la via di porre l’operaio in uno stato di sottomissione, togliendo il privilegio di poter avere una pressione fiscale inferiore in busta paga.

Il lavoratore con un reddito basso paga più tasse rispetto al capitalista agevolato dalla pressione fiscale.

L’operaio che tutti i giorni è posto a dure condizioni di lavoro, è sottomesso a chi ha deciso che in pensione andrà con una soglia di contributi e anzianità talmente alta da portarlo a non avere una pensione.

Le condizioni fisiche, sociali, ed economiche subite dai governi precedenti e dall’attuale governo, impoveriscono i pensionati che, a tutt’oggi in crisi pandemica, non arrivano a pagare la bolletta della luce e il gas, servizi di utilità pubblica venduti ad accordi di mercato dalle amicizie politiche sottomesse dai governi passati, non hanno la possibilità di comprarsi le medicine e curarsi. Vivono in molti con l’effimera possibilità del contentino della pensione di cittadinanza!

Manifestare vuol dire continuare a lottare per la nostra classe operaia, vuol dire tutelare chi in questi anni ha fatto dello stato italiano uno monarchia politica.

Oggi il politico insieme all’imprenditore governa sul ceto basso, l’esempio è il MISE che continua a dare alle imprese soldi pubblici.

Non puoi…

Non puoi comprarti casa

fare la spesa

riscaldarti

andare in vacanza

lavorare con gli stessi diritti in tutta la nazione, il sud emigra al nord

Non puoi arricchire culturalmente te stesso

crescere in un Italia unita e uguale, il nord viaggia in sei ore di treno per arrivare a Parigi a prezzi competitivi, il sud traghetta lo stretto con il salasso dei prezzi e con ferrovie e strade fatiscenti.

essere libero nella terra in cui sei nato,

non puoi essere parte del sistema quando i tuoi soldi non sono nelle tue tasche e tu ti senti fuori da tutto

Non puoi dire a i tuoi figli ti aiuto, perchè non riesci

Tutti questi non puoi

sono frutto della limitazione economica che lo Stato attua sul cittadino medio per evitare la sua crescita sociale

Il lavoratore è posto in condizione di paura perchè l’azienda pone pressione con la tagliola dei licenziamenti e ti butta fuori senza pensare a ciò che sei come essere umano, sei solo un numero di produttiva interna al loro sistema. Anche per questo dobbiamo lottare!

Accordo politico sulle aliquote Irpef

Fasce e Aliquote:

Da 0 a 15.000,00 euro: 23%; Nessuna variazione per questa fascia. Vengono penalizzate i percettori di reddito basso, la categoria con contratti a prestazioni occasionali e intermittenti non sono agevolate dalla riforma voluta da un governo che continua a penalizzare il ceto basso.

Da 15.00,01 a 28.000,00 euro: 25%; diminuzione dell’aliquota del 27%; categoria agevolata

Da 28.000,01 a 50.000,00 euro: 35%; diminuzione dell’aliquota del 38%; categoria agevolata

Da 50.000,01 euro in poi: 43%; diminuzione dell’aliquota del 41%

Ancora una volta questo governo confina i poveri con il reddito di cittadinanza e aumenta la capacità di spesa alle classi ricche.


Oggi Roma – Piazza del popolo rivive del popolo e dei diritti che il capitalismo ha tolto al popolo di ceto medio- basso

CGIL E UIL

Sciopero generale di 8 ore proclamato da CGIL e UIL contro una legge di bilancio inadeguata e ingiusta con manifestazione nazionale a Roma e iniziative interregionali in altre 4 città, Bari, Cagliari, Milano e Palermo.

La legge di bilancio e i provvedimenti messi in campo non danno risposte sufficienti.
Vogliamo dei cambiamenti concreti per le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati e le pensionate e per rafforzare la coesione sociale e territoriale.

Insieme per:

  • contrastare la precarietà e garantire occupazione stabile a partire da giovani e donne
  • intervento fiscale equo per i redditi bassi e medio bassi e per maggiore redistribuzione e progressività
  • una seria lotta all’evasione fiscale
  • una riforma delle pensioni che consenta flessibilità in uscita, facilitando chi fa lavori gravosi e i lavoratori precoci, prevedendo la pensione di garanzia per i giovani e la valorizzazione del lavoro di cura
  • la scuola e per un sistema di istruzione di qualità a partire dalla stabilità del lavoro
  • nuove politiche industriali per affrontare la transizione ecologica e digitale
  • dare soluzioni alle crisi industriali, contrastando le delocalizzazioni e con un ruolo forte e protagonista dello Stato
  • per aumentare le risorse per la sanità e per stabilizzare il personale
  • approvare la legge sulla non autosufficienza e aumentarne le risorse
  • ridurre le disuguaglianze a partire dal Mezzogiorno, perché coesione sociale significa non lasciare indietro nessuno

Se non puoi scendere in piazza manifesta il tuo pensiero, ma non stare in silenzio

CGIL e UIL Insieme per la giustizia. Le piazze dello sciopero generale del 16 dicembre

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