Eh si! Chi non ama questo splendido accessorio che può assumere svariate forme, abbinando colori stupendi e rendendo il nostro aspetto sempre più bello! Sono le stupende
SCARPE – SHOES – CHAUSSURES
Mentre passeggiavo, osservo la presenza di tante persone, tutte raggruppate intorno a qualcuno o qualcosa. Ho pensato! Qualche artista di strada! Ma era diversa l’attenzione, poichè lo sguardo veniva rapito dai movimenti, ed era meticolosamente attento. Ma cos’era?
Mi avvicino e trovo un….
ARTIGIANO
che nonostante la folla svolgeva il proprio lavoro come se fosse in una dimensione completamente sua, dove contava la sapienza delle proprie mani e l’esperienza di anni di lavoro. Silenzioso, attento, meticoloso, ogni tanto alzava lo sguardo ma non per vedere chi ci fosse intorno, ma per riposare lo sguardo dall’ attenzione al proprio lavoro.
Un tuffo nel passato.
Ho chiesto al mio papà il giorno dopo,
– Papà ricordi i ciabattini?
– Si, ero piccolo, arrivavano in piazza del paese con in mano una valigia di cartone all’interno portavano i loro attrezzi, un tavolino e una sedia. Si mettevano all’angolo della piazza sul marciapiede, con massimo ordine posavano gli attrezzi sul tavolino, posizionavano perfettamente la sedia e aspettavano che qualcuno andasse a chiedere di farsi aggiustare un paio di scarpe, o in fortunate giornate, riuscivano a fare scarpe di sana pianta. Il ciabattino era cosa da ricchi, non tutti potevamo permetterci le scarpe, le mie per esempio saranno state ricucite tante volte. Ciò che ricordo di più è l’odore del cuoio e della pece. Quando iniziava a realizzare un paio di scarpe di sana pianta ci mettevamo tutti intorno a guardare come lavorava. Tagliava la pelle per la tomaia, e il cuoio per la soletta, prendendo le misure al millimetro. Poneva la scarpa sulla forma e poi cuciva la tomaia alla soletta con un ago ritorto e dello spago, incrociando i fili e stringendo la cucitura con le mani. Fissava i tacchi con il martello, passava la cera per proteggere la scarpa, ed infine la lucidava.
A raccontarlo così sembra facile ma ci volevano almeno 2 giorni di lavoro
Il racconto del mio papà è di un ragazzo che allora aveva 15 anni, erano gli anni del 1950.
La bellezza di aver visto dal vero ciò che mi è stato raccontato è stata un’esperienza stupenda. Un tuffo nel passato attraverso il presente.
Ho voluto capire di chi fosse l’idea e osservando il grembiule del Maestro ciabattino, ho scorto il nome
Azienda che porta avanti il marchio dall’ esperienza dell’artigianato. Due fratelli artigiani Elisio ed Enrico Fabi, che nel 1965, senza avere nulla, provano a realizzare un sogno che oggi è un punto di riferimento del Made in Italy.
L’arte dell’artigianato tramandato al moderno, senza mai lasciare la lavorazione a mano. In ogni immagine che appartiene a FABI, sono protagoniste le mani dei ciabattini, degli artigiani, delle cucitrici, degli operai e della moderna informatica. Tutto ciò permette di sviluppare e produrre la linea uomo e donna seguendo e anticipando le nuove tendenze.
Ultimo brevetto cito le parole riportate nel sito FABI “La suola flessibile e modellante delle scarpe lavorate secondo il brevetto Flex Goodyear, è composta da diversi strati di cuoio, sughero e gomma e cucita a mano. Il risultato è una calzatura leggera e progettata per massimizzare il comfort di chi la calza”.
Fabi scende in piazza mostrando la propria arte attraverso
L’artigiano in tour
Complimenti FABI, per la rara iniziativa
Vi ricordo che I:CO azienda leader nei servizi per il riciclo e il riutilizzo di prodotti tessili, quali capi di abbigliamento, biancheria e casa, ricicla e riutilizza anche scarpe.
Per l’approfondimento cliccate sul link CLOSSING THE LOOP
Anche questa volta la conoscenza della storia della moda ci permette di essere più belle con maggiore interesse.
L’ARTIGIANO IN TOUR “FABI”