La fine di un governo politico chiamato “I Draghi”

La fine di un governo politico chiamato “I Draghi”

Aperta crisi di governo

Il 13 Luglio, l’annuncio del movimento cinque stelle di non partecipare al Decreto Aiuti –

Il 14 Luglio il Presidente del consiglio Mario Draghi si dimette sale al colle.

Il Presidente della Repubblica respinge le dimissioni, chiede al Presidente del consiglio di presentarsi in parlamento per rendere comunicazioni.

Il 20 Luglio il presidente del consiglio dimissionario Draghi sarà in Parlamento

Interpretare gli intenti di Conte e il suo gruppo non è semplice. Dopo aver disperso la rotta durante il Conte I e II, il movimento ha ripreso le fila di un idea che lo snobismo chiama popo/popul/ismo.

In realtà qui non c’è molto di ismo, ma tanto di continuità di idea di governo che non si è lasciata. Spiego. Il governo Conte è terminato per forza maggiore, i numeri al parlamento non c’erano più, e Renzi ha tratto il momento giusto per infliggere agli italiani una spada di Damocle chiamata Draghi. Gli italiani eravamo quasi tutti felici, c’eravamo tolti Conte, quello dei decreti incongruenti, arrivava l’economista più gettonato d’Europa!

Si è insediato politicamente, con il beneficio del Presidente della repubblica Mattarella, grande mediatore e cultore della Democrazia, e il largo consenso del centro destra che lo venera.

Renzi gongola, perché sa bene che questo governo fa sudare chi lo ha volutamente e consapevolmente cacciato in quanto non capace di gestire la nazione.

Il governo di Conte cade, ma il progetto resta, le forze politiche vengono interpellate tutte e tutte hanno una poltrona di gran rilievo.

Quello che ha dimenticato Draghi mentre sta seduto all’esecutivo e isolato dal resto della realtà quotidiana degli italiani, è che le sue azioni non sono fine all’Europa, ma al popolo italiano. Una serie di decreti e misure a vantaggio della classe capitalista e a vantaggio della dominanza dell’unione europea hanno portato il malcontento tra la gente.

La classe politica perde fiducia durante le amministrative, il consenso viene meno con il referendum sulla riforma della giustizia,

ormai annientata dall’insediamento del governo Draghi, senza nessun ascolto attivo da chi lo chiede. Il magistrato Gratteri democraticamente chiede di valutare il massacro della Giustizia, ma nonostante tutto, l’esecutivo ha schermato la propria figura con il silenzio e l’assenso. Il popolo si muove, dà un chiaro segno di condivisione al magistrato Gratteri, è partecipe alle sue idee. Ma il silenzio voluto, prende il sopravvento e massacra il sistema giudiziario con la riforma! A breve avremo anche le case d’appuntamento nelle carceri! Mentre le stesse carceri crollano! Avremo delinquenti vaganti. Eppure anche lì l’azione del pnrr e la pressione dell’unione europea sulla nostra giustizia ci ha reso sudditi per volontà dell’esecutivo.

Quello che non ha visto Draghi e non ha compreso insieme ai suoi consiglieri,

è che, mentre il parlamento europeo è un insieme di stati con idee e politiche diverse, in Italia il parlamento è un insieme di partiti con idee confuse e prospettive diverse.

Con il Pnrr non è andata certo meglio, Draghi deve raggiungere gli obiettivi prefissati dall’unione europea, non può deludere la bandiera blu stellata. Mentre lotta per l’europeismo, riceve un no agli aiuti al tetto del gas e il popolo rischia il fallimento!

Ora, a fronte di questo, lo scoppio della guerra in Ucraina ha manifestato di avere incongruenze, il sistema è al collasso. Il no dell’unione europea al tetto del prezzo del gas, porta il governo a decidere di dover aiutare le famiglie che, non sono state contemplate, se non con bonus irrisori, penalizzate nel pagamento delle tasse con la riforma delle aliquote irpef che porta il povero a pagare più del ricco!

Tutto questo pesa e nonostante l’intervento dei sindacati, la chiara richiesta dell’aumento dei salari da parte del movimento cinque stelle e la battaglia a sostenere la povertà con il reddito di cittadinanza in parlamento, il dibattito e l’accanimento contro il popolo, porta tensione e inasprimento. Neppure i “Bella ciao” sono stati capaci di agire, ma si sono messi in campo per la lotta pro cannabis! Per quella erano tutti fumatamente consapevoli!

Nel frattempo la destra, in Spagna, grida l’inquadramento federale dei diritti del cittadino,

emblematico quello della famiglia e dei figli, se ti sposi e fai una cerimonia con abito bianco e firmi un contratto irrisorio con uno sconosciuto che devi conoscere nel corso della vita, sei una famiglia e i tuoi figli sono legittimi alla famiglia, altrimenti sei un forviante essere che si è ribellato al concetto inquadrato di famiglia! Quindi secondo Fratelli d’Italia il concetto è questo: “Sì alla famiglia naturale, no alla lobby Lgbt, sì alla identità sessuale, no alla ideologia di genere, sì alla cultura della vita, no a quella della morte”.

Capite bene che la gestione e l’inquadramento sociale non fa parte alla democrazia!

Il punto di tutta questa accozzaglia confusionaria di gente che comanda è, far pesare l’economia del paese sulle spalle dei lavoratori. Far pagare la scelta della guerra sul popolo con restrizioni che stiamo pagando mentre io scrivo e tu leggi. Rendere inerme il pensiero del popolo per evitare rivolte sociali. Ma la rivolta sociale non è solo fisica, ma può essere attiva sulla gestione della vita sociale, impedendo che le manovre volute, abbiano conseguenze!

A tutto questo però bisogna dare un sospiro di sollievo e nascono i Decreti dai grandi nomi “AIUTO”!

Non è aiuto se la benzina continua a costare due euro e più, non è un aiuto se l’Iva è al 22%, non è un aiuto se gravi sull’iperf, non è un aiuto se continui a dare soldi al capitalista che, per far la bella vita, toglie al lavoratore guadagnando sull’opportunità dei contratti a chiamata e lavoro nero!

Non è aiuto se l’aumento dei prezzi, tu governo, non lo gestisci prima arginandolo con manovre contro la speculazione,

perché il capitalista che vede il beneficio della crisi economica ne approfitta e mantiene integro il proprio utile agendo sulla forza del capitale stesso. Alias, l’aumento dei prezzi è vantaggio per le multinazionali che approfittano del momento per guadagnare sul consumatore finale, tutto ciò, per forza maggiore, creerà distinzione sociale tra coloro che hanno il capitale e possono comprare e coloro che non lo hanno e automaticamente verranno respinti dal sistema, una specie di selezione di massa. L’impresa manterrà sempre il proprio utile sfruttando il lavoratore e riducendo la forza lavoro.

Non esiste multinazionale che, in questo momento, si lamenti di non farcela,

perché vivono di capitale in un circuito che genera capitale. La piccola impresa muore perché non c’è la fa a gestire un utile che non sia fagocitato dal sistema a favore del grande capitale. Vi è una selezione di massa tra la classe imprenditoriale, va a avanti il capitalismo e muore il piccolo imprenditore. In Pandemia il capitalismo arrancava, il capitale era fermo, ma non ha arginato il massacro sul lavoratore, costretto a stare a casa per far risparmiare l’azienda, che si rivolta chiedendo allo stato ammortizzatori sociali, che paga il lavoratore con le tasse!

Draghi hai zoppicato cercando di arrancare un po’ qui e un po’ lì.

Vai bene come insegnante di economia, ma non ti preoccupare anche tu finirai tra le poltrone rosse e anche noi ti pagheremo con il lavoro che non hai saputo gestire quando i sindacati ti hanno chiesto, cooperazione.

E’ un governo politico che non sa portare avanti la prospettiva del cambiamento, non sa gestire le opportunità di crescita, ripeto è solo un teatrino di gente confusa che non ha a cuore l’Italia, ma il dominio del proprio pensiero a danno della democrazia.

La fine di un governo politico chiamato “I Draghi” termina, e anche tu Draghi, come Conte non siete riusciti a portare avanti il benessere sociale, il cambiamento, e dare a questo paese l’esempio della democrazia.

Restaci pure se vuoi, figurati, ma non sei certo l’espressione all’inchino per la bandiera italiana, perché era proprio l’Italia che dovevi guardare.

Caro Diario di un risveglio è l’ennesima crisi di governo!

Un anno e cinque mesi di sottomissione al volere europeista, al volere del capitale, allo schiacciante dissenso, al contrasto che ha portato la povertà ai massimi livelli, alla sottomissione sociale, alla distruzione dell’ambiente davanti all’inerme incongruenza. Ad un volto che di espressione ha l’europa, ma non l’Italia!

– Ma come si è arrivati a questo?

Facile con l’estremismo dell’essere umano, una sorta di competizione di se stessi per avere in mano il potere e comandare. Una sindrome di onnipotenza che dilaga tra chi del concetto di comunità ne fa cannibalismo. Lo trovi sfociare in diverse vie della vita, la famiglia, la società, la criminalità, la politica, di quest’ultima il disordine supremo dipende dalle azioni compiute.

E così anche oggi si consuma l’ennesima danza dei giganti. Tristezza infinita!

A presto

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