Il Purgatorio dei Saccenti

Ciao Diario di una quarantena, ci hanno promosso siamo in zona arancione, è il Purgatorio dei Saccenti. In realtà ci hanno messo in rosso castigo senza aver fatto nulla di male!

L’Italia, prima che il Covid-19 fosse assoluto protagonista delle nostra storia, era divisa tra, nord e sud, e tra le voragini delle differenze socio culturali. Ora il governo, ha diviso l’Italia, secondo la curva dei contagi colorati…

No, no aspetta! Per la Calabria la distinzione è differente, il colore ce lo danno in base allo stato di inadempienza della sanità. Per questo avrei voluto dare un consiglio al Presidente, che già è di suo di consiglio, e invitarlo a darci un colore differente da tutti, in modo che nella storia rimanga il marchio della regione dal colore commissariato, che ne so il marrone?

Il passato di una politica da rubiera ha portato la regione a dover essere commissariata. È così negli anni è nata la storia del commissariamento alla sanità.

La scacchiera dei commissari avrebbe dovuto far miracoli, ma ciascuno di loro, avanzando come le pedine, non ha compiuto mosse giuste se non fottersi lautamente lo stipendio e portare la sanità calabrese alla maggiore dominanza della sanità privata e il controllo della Ndrangheta su di essa.

Ragione per cui, dopo l’ultimo commissario che vaneggiava a sintassi allegorica come Orlando furioso e non più padrone di se stesso, la terra aspra si è avvicendata alla scalata delle nomine per l’ambita poltrona commissariale.

E quindi ci siamo ritrovati a subire la decisione di farci colorare in zona rossa. La motivazione è, non abbiamo abbastanza strutture per ammalarci e quindi il Ministro della Sanità e il Presidente del consiglio, sono stati tanto premurosi che, ci hanno isolato completamente facendoci arretrare economicamente e chiudendo le piccole attività commerciali, gettando la regione nel baratro della inoccupazione.

Purtroppo tutto ciò era stato ampiamente detto dalla Presidente di regione Calabria Jole Santelli, che se n’è andata in silenzio. La Calabria rimane orfana il 15 Ottobre. La Santelli lascia l’eredità di fare i conti con ciò con cui lei ha lottato in prima linea, l’assenza della sanità e il zoppicante commissariamento. La regione rivuole in mano i poteri della sanità, ma il governo, visti gli errori passati, non rimuove il commissariamento, anche i sindaci vanno dal presidente già consigliato e chiedono di fermare il salasso del commissario, ma nulla smuove il governo saccente.

La Storia del commissariamento in Calabria l’ho scritto qui. Ad oggi è stato nominato il Prefetto Guido Longo, ho molta stima di quest’uomo!

Sai diario, ci sono delle cose nelle vita che non ti lasciano la possibilità di poter scegliere due volte, ti tolgono il diritto di replica chiamato “tempo”. Succede che quando sussurri “non voglio morire”, non vi è ascolto, ma solo vivere e cerchi di fare il possibile per te e per gli altri.

Naturalmente gli illustri onorevoli l’hanno compianta la Presidente, evidenziando la criticità dello status di emigrazione della popolazione calabrese verso gli altri ospedali del territorio nazionale, e hanno evidenziato come, la causa di inefficienza del servizio sanitario, non dia la possibilità di curarsi nel proprio territorio e dover essere sottoposti ai viaggi della speranza.

Ma questi stessi ipocriti che babbiano parole scontate, hanno scelto, per ogni cittadino calabrese, di rendere la vita ingestibile.

Perchè non sanno cosa significa,

alzarsi un mattino e iniziare a comprendere che il corpo non risponde a come dev’essere. Inizi il turbinio di analisi, indagini, medici, consigli, partenze, per poi avere un esito che ti dice se puoi lottare o se è finita.

E poi ti ficcano in sala operatoria e inizia un lungo interminabile tempo in cui dormi e un pezzo di te stessa si toglie e non torna, un pezzo che magari avrebbe potuto dare una vita, un pezzo che ti apostrofa in bellezza, un pezzo che se lo togli forse puoi aggrapparti alla vita.

Esci avvolta in una coperta termica dalla sala operatoria, intontita, ti sembra non sia successo nulla, ma quelle tante ore tra i bisturi ti hanno salvato la vita. E poi comprendi che c’è il dolore fisico e il dolore morale. Le ore successive il corpo deve lottare alla debolezza. Ogni essere umano ha l’istinto alla sopravvivenza, tra una flebo e l’altra che narcotizza, prendi consapevolezza di quella fasciatura che tiene stretta la pelle, una cicatrice che ti farà compagnia finché sarai viva. E poi le cure, sono speranza di poter eliminare completamente quella parola che fatichi a dire o a scrivere e che accetti.

Tutto questo lo vivi e lo devi vivere girovagando mezza Italia per trovare il posto in ospedale. Perchè in Calabria non puoi scegliere di continuare a vivere, devi scegliere di andartene per continuare a vivere.

E se non hai i soldi per curarti? Beh, non c’è molta scelta! Praticamente se ci ammaliamo dobbiamo emigrare come le rondini per restare vivi.

Ma questo triste momento di vita è la speculazione sull’essere umano. Ruotano intorno miliardi di interessi. La vita dei pazienti diviene l’obiettivo di investimento futuro!

Niente di tutto ciò ha portato il governo negli anni a tutelare la Calabria, nessuno mostra pietà, tant’è che nel periodo estivo il bel mare calabrese viene trasformato in piscina dello stivale.

E a Luglio la curva inizia a dare il primo segnale di risalita, ma al governo servono i soldi per le nuove misure di Settembre, i cittadini boccheggiano e gli stipendi statali vanno incassati, i contagi non si controllano.

Tutta l’estate a pensare a mangiare e ingrassare per poi scoppiare come la buffa. Tra Settembre e Ottobre l’impennata dei contagi arresta la ripartenza della didattica, cosa faremo con i tanti banchi a rotelle? Chi ne fa le penne sono i ragazzi costretti a non andare a scuola e aumentare così il grado di ignoranza.

Ma siccome i politici hanno l’estrema assonanza a sentirsi acculturati e a saper gestire, sono sprofondati a danno dei cittadini nell’io dei saccenti superbi, e con il masso sulla schiena vagano.

E siccome Dante ci accompagna sempre con la sua Divina Commedia ti cito dal Purgatorio il Canto XI, i cui protagonisti sono i Saccenti

Deh, se giustizia e pietà vi disgrievi
tosto, sì che possiate muover l’ala,
che secondo il disio vostro vi lievi,

mostrate da qual mano inver’ la scala
si va più corto; e se c’è più d’un varco,
quel ne ‘nsegnate che men erto cala;

ché questi che vien meco, per lo ‘ncarco
de la carne d’Adamo onde si veste,
al montar sù, contra sua voglia, è parco

Ora, caro diario, l’inefficienza politica ha portato gli Italiani a dover far i conti con il contagio e a essere divisa in colori, rosso, arancione e giallo.

E i lavoratori si sono ribellati. A tutt’oggi ci si rende conto di come sia inadempiente questo sistema e aleggia un aria di fame e ribellione.

Oggi 1 Dicembre, tutti in giro a rincorrere il Natale gestito dal governo anche nei posti a tavola per la sera di Natale. Hanno trovato il modo per farci spendere soldi e incassare, per poter pagare gli statali, perchè i loro stipendi politici se li sono garantiti prima degli altri!

Ciò che è sconvolgente è, la lamentela a non poter andare a sciare di alcuni che a parere mio non conoscono in questo momento la fame, il governo ha chiuso gli impianti, reduce dall’esperienza di Marzo in cui si sono infettati tutti.

Quindi siccome ci ha fatto infettare al mare, per poi chiuderci, ora è premuroso della salute del cittadino e chiude gli sci! C’è qualcosa di lacunoso e abominevole in tutte queste commissioni e task force che paghiamo!

Pensa una come me Diario, non andrei in montagna d’inverno neppure sotto tortura talmente non sopporto l’aria gelida: mi sento fortunata! Abito difronte al mare e di montagna manco l’ombra, se non l’Aspromonte che cerca di circondarci con il suo vento gelido. Dall’altra parte, attraversando il mare, la grande montagna che colora la sua gonna con il bianco della neve, sembra una gelida sposa confinata! In pratica sia che sia estate o che sia inverno non ho bisogno di desiderare nè neve e nè mare!

Comunque, in questo marasma di girandole, volevo dirti che una delle cose che mi ha rattristato è la scomparsa del grande “Pibe de oro”, Diego Armando Maradona, storia del calcio.

Ho trascorso dei momenti stupendi con il suo calcio e le emozioni dei mondiali? Chi se le dimentica!

Eravamo con la mia compagnia in piazza municipio incollati al grande schermo, tutti pronti con le bandiere per festeggiare la vittoria sull’Argentina, ma il Pibe ci ha stravolti e hanno vinto!

Tanti ricordi e molte riflessioni per un uomo che si è reso un mito con semplicità. Intorno a se la solitudine nonostante il mondo lo riconosce come Dios umano. Napoli intitola lo Stadio San paolo a Maradona.

E andato via anche l’immenso Gigi Proietti, lo chiamano il Mattatore, a me non piace, per me era e sarà l’uomo che ha dato vita all’anima del Teatro. Non potevi non ascoltarlo e non entrare dentro ciò che interpretava.

Roma vuole omaggiare Gigi Proietti dedicando a lui uno dei luoghi che gli erano più cari, il Globe Theatre, e di cui per anni ha gestito la direzione artistica mettendo in scena meravigliosi capolavori. La nostra città vuole ricordarlo per sempre così

La sindaca di Roma Virginia Raggi:

Ora siamo di corsa dobbiamo fare l’albero di Natale.

Quest’anno non c’è bisogno di fare regali basta partecipare alla Lotteria degli scontrini, un’altra cavolata del governo peggio del monopattino!

Quindi che devo fare

  • Ottenere con il proprio codice fiscale il codice lotteria attraverso il sito dedicato
  • Mostrarlo all’esercente
  • Per ogni euro speso hai un biglietto virtuale
  • La spesa dev’essere in negozio non online

I regali ce li fà lo Stato!!! Poveri noi!!!

Soldi dormienti di cui non sanno cosa fare. Questo sistema è un metodo vecchio che in economia studia le preferenze del consumatore e traccia la spese minima e massima del soggetto, non devo dimenticare che vi è abbinato il codice fiscale! Quindi tracciati dai vari istituti: inps, agenzia delle entrate!

Mi auguro la gente capisca che deve uscire dal sistema di massificazione e entrare nel sistema di gestione propria!

A presto Diario.

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