Operazione Demetra 2 – La squadra di Gratteri

Operazione Demetra 2 – La squadra di Gratteri non si arresta ma profila un nuovo scenario per liberare il territorio italiano e oltreoceano dalla dominanza dei clan. La sua squadra è sempre più stimolata dalla fiducia che il cittadino pone nelle loro mani. Merito di un uomo che infonde speranza in un Italia libera e legale.

  • 19 Ottobre 2020 Operazione Demetra 2

Nicola Gratteri Magistrato dichiara in conferenza stampa

Questa mattina siamo riusciti ad arrestare, a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catanzaro, gli esecutori materiali, e non solo, indagando sugli esecutori materiali che ci mancavano per chiudere il cerchio, si è scoperto un traffico di droga consistente per centinaia di chili di marijuana, per decine di chili di cocaina.

Sono stati importanti questi arresti, perchè noi da due anni e mezzo non ci fermiamo. Dopo la bomba che ha ucciso Vinci, era importante riuscire a dimostrare la penale responsabilità di questi indagati.

L’omicidio è stato fatto in modo eclatante. stato fatto per dare un segnale forte, per terrorizzare e impaurire tutto il territorio del Vibonese, quindi la risposta doveva essere altrettanto diretta da parte dello Stato.

Noi ci siamo concentrati in modo particolare, non solo come procura distrettuale, ma sopratutto, i: carabinieri della provincia di Vibo, il Ros centrale, e oggi, c’è qui con noi, il responsabile dei crimini violenti della sezione specializzata del Ros, perchè per noi era fondamentale dare questo ulteriore messaggio di sicurezza e di conforto a tutti i cittadini della provincia di Vibo, siamo ben consci e ben consapevoli che qui c’è una ndrangheta di serie A e noi abbiamo degli investigatori e dei magistrati si serie A, quindi proporzionati a contrastare questa mafia molto forte molto radicata.

E’ stato importante scoprire questo attentato; volevamo dare il senso di un cittadino, e di un professionista, Vinci; i suoi genitori, con sacrifici, lavorando la terra, sono riusciti a mandarlo agli studi ad affermarsi, a stare dalla parte della legalità, e poi vedersi ammazzato, perchè lui doveva preservare, non doveva cedere alla violenza mafiosa, ma sopratutto preservare custodire la roba, quella roba dei suoi genitori che gli hanno consentito di non soffrire la fame, ma sopratutto di mantenersi agli studi.

  • Novembre 2017

Francesco Vinci è proprietario di un terreno confinante al clan dei Mancuso, questo ne diviene oggetto di contesa tra le due famiglie. Sara Mancuso, sorella del boss e proprietaria del terreno confinante, pretende di ottenere l’appezzamento. Nel 2017 tra le due famiglie si scatena la rissa, è così che l’indagine si apre.

La lotta alla terra continua e per anni la famiglia Vinci subisce minacce e aggressioni ma non abbassa la testa al potere del clan. Sara Mancuso aumenta la sua fervida ira di capo clan matriarcale e dà vita all’attentato feroce in modo che, la popolazione intera della provincia del vibonese abbia una chiara idea di chi comanda.

  • 9 Aprile 2018

La ferocia del clan si esprime innescando una autobomba sotto l’auto del Vinci. Lo scoppio dell’auto a distanza tramite radiocomando, non ha permesso a Matteo Vinci di salvarsi, rimane incastrato in auto, mentre il padre riesce a scappare dall’auto ormai in fiamme, anche lui ferito.

Inizia per gli inquirenti un percorso di indagini che apre strade più larghe al delitto. A soli due mesi dall’efferato delitto vengono arrestati gli esecutori e mandanti: Rosaria Mancuso e il genero Vito Barbara. Rosina e Lucia di Grillo, figlie di Rosaria Mancuso, il marito della matriarca Domenico Di Grillo e il fratello Salvatore Mancuso.

Mancano all’appello gli esecutori materiali.

In località Soriano preparata l’autobomba.

Esecutori materiali sono: Antonio Criniti e Filippo De Marco.

Il prezzo e il valore che era stata data a questa vita, era di appena 7000 euro per un debito di droga non pagata dagli autori

Carabinieri di Vibo Valentia – Ros guidati dalla Procura distrettuale antimafia del Procuratore Gratteri

I mandanti materiali scontano con la vita di Vinci il debito di droga ai Mancuso. Attraverso loro i carabinieri scoprono il traffico di droga consistente per centinaia di chili di marijuana, per decine di chili di cocaina.

L’ordinanza di custodia cautelare emessa, pone agli arresti, Vito Barbara, Domenico Bertucci, Pantaleone Mancuso.

Posti agli arresti domiciliari, Giuseppe Consiglio e Salvatore Paladino

E’ un lavoro di squadra premiante tra i carabinieri di Vibo Valentia , il Ros guidati dalla Procura distrettuale antimafia del Procuratore Gratteri. qualcuno pensava che forse dopo Rinascita- Scott potessimo essere appagati e invece stiamo dimostrando con i fatti che quello era solo per noi lo stimolo iniziale, cioè aver ritrovato la fiducia della gente che non dobbiamo tradire e quindi giorno dopo giorno cerchiamo di migliorare i risultati

Operazione Demetra 2 – La squadra di Gratteri

Rinascita Scott in questi giorni ha visto evoluzioni negli indagati,

ancora una volta pongono l’attenzione importante tra il legame Istituzioni e ndrangheta. Ancora una volta vi è una giustizia mossa stranamente in senso anti orario,

l’avvocato Pittelli, recluso nel Carcere Badu è Carros in Sardegna, ottiene i domiciliari con al polso il braccialetto elettronico.

L’avvocato riesce a continuare la sua semi libertà con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Era prodigo nella sua posizione di avvocato massone e di politico, di porre le giuste conoscenze ai clan Mancuso di Limbadi, Fiarè di San Gregorio, Razionale di Nicotera. Uomo di spicco nell’imprenditoria, aveva larghe conoscenze sul territorio, tanto da poter gestire diversi interessi economici.

Resta ai domiciliari l’ex coordinatore regionale di Forza italia.

Non finisce qui il lungo cammino di Rinascita Scott e il popolo è con la squadra del Magistrato Gratteri.

A presto!

11 Settembre 2020 Maxi Processo Rinascita Scott – Nicola Gratteri Leggi l’articolo

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