La maturità della mascherina – Diario di una quarantena

La maturità della mascherina – Diario di una quarantena

Ciao Diario di una quarantena,

oggi 17 Giugno 2020 la scuola riapre alla maturità della mascherina.

Perchè la chiamo così? Perchè è un maturità che i ragazzi affrontano con una consapevolezza diversa da quella che sicuramente ho avuto io e tanti come me.

Mi sono svegliata nel mio piccolo letto, mi sono vestita, recata a scuola e ho iniziato il precorso della maturità. Ho fatto le prove scritte, tante ore che sono volate. Ricordo il bilancio redatto per l’esame di Ragioneria, non aveva neppure un errore, era la mia materia preferita e quell’anno per fortuna era uscita. Come ricordo l’orale che temevo tanto, non ho fatto a tempo a sedermi di fronte ai professori che già era finito e tutte le paure del: chissà se mi ricordo tutto, erano passate. Eravamo tutti vicini, c’erano i compagni di classe e gli amici ad aspettare e festeggiare.

Oggi i ragazzi entrano a scuola, i cancelli finalmente si riaprono, ordinatamente aspettano, indossano la mascherina, mantengono il distanziamento, niente abbracci, niente amici ad aspettarli, niente compagni. Bisogna fare un’ora di orale, le prove scritte sono state vietate per il distanziamento sociale. Anche se del loro volto traspaiono solo gli occhi, non ingannano l’emozione, non ne sono capaci. L’attesa con ansia c’è. Forse c’è la paura ma con un concetto modificato da questi mesi difficili. Sono estremamente sensibili, pur dimostrando la grande spensieratezza. Il  decreto non prevede gli scritti, ma l’orale di un’ora, tutto accuratamente distanziato.

Li ammiro tanto per come si sono preparati, da un piccolo schermo di telefono o computer che ha reso difficile prepararsi per gli esami. 

Bravi gli insegnanti, attenti e coscienziosi a comprendere i loro scolari. Bravi ragazzi siete un esempio per noi grandi. La maturità questa volta l’ avete data voi a noi con il coraggio di affrontare la vita anche con la mascherina. 

Ora non rimane che divertirvi per tutta l’estate e se potete continuate a studiare! Guardate la cultura come avete fatto in questi mesi di covid-19, non come un peso ma come il merito più bello per voi stessi. E se non avete voglia di studiare, lottate per il vostro futuro lavorando, non vi accontentate mai. Non fate che gli altri siano padroni della vostre scelte o le condizionino. Non siate mai servi, ma padroni! 

Fate come quei giovani che mi hanno detto: 

C’è il virus, ma prima del virus che c’era? Niente! E allora, combattiamo una cosa in più! Siete voi grandi che fate le tragedie!

Auguri Maturi

A presto

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