Diario di una quarantena – 17 Marzo 2020

Diario di una quarantena – 17 Marzo 2020

Ciao Diario di una quarantena. Non mi sono dimenticata di te, sono le innumerevoli situazioni che mi circondano a non lasciarmi il tempo per scrivere, ne sento davvero la mancanza. Quindi ho dato una regola a me stessa e ho proporzionato la mia giornata lasciando spazio a me.

La situazione Coronavirus ha coinvolto tutto il mondo. Il mondo segue  il “Modello Coronavirus Italia”. Mi fa sorridere questa cosa, considerando che, i paesi a noi confinanti, di nostro come modello non hanno mai voluto nulla, anzi hanno sempre messo in discussione il nostro paese. Ora seguono il modello “come evitare morte”.

All’interno del nostro paese i dissensi passati riaffiorano! Pensavo che il “canto ai balconi”, avesse davvero unito l’Italia! Ma è una recondita utopia!

Continuano le diatribe che, per anni, hanno massacrato il sud! Non c’è equità nella distribuzione delle risorse da parte dello stato, esso stesso continua a volgere il naso verso su, senza  capire comprendere e attuare una manovra decisa per tutelare il sud.

In questo momento in Calabria la forza politica regionale lotta contro il tempo. L’irresponsabilità della codardia egoistica di taluni, può portare ad uno sterminio massificato. Questo dal punto di vista statistico è la previsione reale. Ma si sa a raccontarci canzonette i nostri politici sono bravi. Ad affievolire la mente degli italiani sono maestri, ora si buttano con epiteti poetici che dribblano in campo la razionalità per spostare l’attenzione dalle attività di palazzo. Vale la teoria attuata da secoli,  più il sentimento sovrasta la ragione, più tu sei propenso a non comprendere!

Dopo l’accordo tra il governo e le parti sociali, alias sindacati per meglio spiegarti: rappresentanti della classe lavoratori, quindi direttamente correlati con gli imprenditori, si sono divulgate le notizie di tutti coloro che avrebbero continuato a produrre e tutti coloro che avrebbero chiuso l’azienda. Ecco partire la macchina cinica e senza dignità morale di coloro che io, ho sempre chiamato “avvoltoi”, la diffusione della notizia da parte dell’ufficio stampa del governo attraverso retrovie recondite! Tipo quando leggi o guardi in tv gli episodi del “Commissario Montalbano”. Chiama la stampa per diffondere la notizia in incognito e avere effetti sull’indagine. In questo caso gli effetti sono quelli di ponzio pilato! Tipo Mussolini da sempre giornalista! Comunque, segue alla diffusione, il secondo esodo che porta l’assalto ai treni verso il sud! Si ripete il cordone unito di irresponsabili che per mano e diffondendo il virus volgono alla grande meta del sud! Non so dirti se sono arrabbiata, o delusa, o estremamente stanca dell’essere umano, so che, questa gente che ha viaggiato anche con febbre a 37.5, avrà sulla coscienza altra gente,  per quanto il senso di egoismo non pervaderà le loro menti, rimarrà sempre una coscienza propensa alla “lordia dell’essere”. Ciascuno di noi è responsabile di se stesso e questo è responsabile in comunità. C’è stata quindi una nuova invasione, controllata dai nostri sindaci locali che in questo periodo davvero stanno coordinando in maniera encomiabile l’attività del territorio. Nel frattempo i dati dei contagi sono saliti, ad oggi si registra un morto. Mi auguro non ce ne siano più. Il presidente della mia regione calabria chiede i militari per il controllo interno, io ne sono d’accordo, non puoi entrare e uscire da una regione in stato di emergenza sanitaria solo perchè la usi come sanatorio! Le innumerevoli presenze che si sono massificate in queste ore sono portatori di virus, alcuni non registrano la loro presenza sul territorio come previsto da ordinanza, questo ha provocato in alcuni paesi il completo isolamento, sono stati scoperti denunciati e posti in quarantena forzata.

Questi soggetti sono coloro che, da anni sono andati via dalla mia terra, sono coloro che, dal nord hanno comprato casa per villeggiatura nella mia terra, (tanto costa tutto poco). Noi non siamo il club med resort, siamo una regione la cui sanità non esiste a causa di sbagli fatti tra stato e enti locali. In un Twitt di risposta al presidente del consiglio mi sono ritrovata a costatare come la divisione tra nord e sud prosegua nella offesa di chiamarci: “Ladri – Coloro che non pagano le tasse”.  Mi sento di dire che le tasse devono essere pagate in proporzione ai servizi resi e qui non ne abbiamo! Il nostro problema è, difendere gli ospedali da possibili contagiati, non possiamo avere un epidemia con numeri uguali al nord. Al nord, l’unico problema che c’è stato, è quello di piangere sui vizi tolti, diffondendo il virus attraverso atteggiamenti di rivolta silente e trasgredendo la regola di non uscire!

Ma l’offesa immensa ricevuta, è questa risposta che scrivo e che dovrebbe far riflettere tutti quei genitori che mettono la valigia in mano ai figli per andare all’università del nord, siete voi i primi complici che rendono la nostra terra nullità. Noi l’università l’abbiamo da napoli in giù! Siete voi che per superare voi stessi buttate i figli tra coloro che pensano questo:

«Ridicola chi è scappato non è certo quello che ha la seconda casa ma i figli vostri rincoglioniti! E voi pure a proteggerli! Idioti che non siete altro. Siete senza cervello e spina dorsale. E lamentatevi che vi prendete il virus. Non fate altro che lamentarvi».

Questa è L’italia, fatta di gente con odio recondito verso le regioni del sud!

Lasciate i vostri figli nella vostra terra per poter mandare avanti il vostro territorio. Se lo stato capisce che abbiamo alternativa a non stare al sud spostandoci al nord, guarderà sempre a testa in su, se comprende che giù manifestiamo la voglia di espanderci in tutti i sensi dovrà per forza guardare a testa in giù. Roma non è lontana e marciare su Roma è un nostro diritto. E’ questo caro diario che vorrei diffondere sempre a tutta la gente del sud.

Allo stato attuale il presidente di regione con illustri personalità scientifiche ha creato una task force che ci mette un pò al sicuro. Ma fino a questo momento lo stato non ha mosso un dito, ha solo creato caos, diffondendo notizie per creare volutamente l’esodo al sud, loro sapevano che sarebbe successo, quindi era nelle loro piene funzioni istituzionali chiudere le regioni!

Questa è una cosa che io non perdonerò mai! Mettere a rischio la salute del sud, senza niente e garantire il nord! Comunque si sa, è da lì che gli investimenti ripartiranno alla fine di tutto. Ma è dal sud che è partita la spedizione dei mille!

Ecco perchè oggi ti dico, caro diario di una quarantena, che per me esiste solo  la mia terra, come avevo già deciso tanti anni fa quando recandomi al nord per lavoro itinerante entrando in un ristorante che sventolava bandiera verde mi fù detto « Noi i meridionali non li vogliamo» . Potrei star qui a raccontarti anche quando negarono casa ai miei genitori che, per solo un’anno di lavoro nell’insegnamento, avrebbero dovuto risiedere al nord. Arrivati sul posto gli fù detto « Non possiamo darvi casa, avete troppi figli e i condomini non sono d’accordo». Potrei raccontarti tanto altro, ma va bene così. Ora ho la mia piccola grande soddisfazione!

L’Italia è divisa! Al nord c’è un’attenzione costante seria e puntuale, al sud i nostri sindaci sono il nostro stato, il presidente della regione ci rappresenta.

Un giorno al risveglio di tutto, considerando il nuovo decreto Cura Italia, vedrò cadere a picco qualcuno!

Gli investimenti previsti non solo non sono a lungo raggio, ma non sono equivalenti agli investimenti che le aziende dovranno far fronte considerando il costo del lavoro Non dimentichiamoci che, l’europa è fatta di nazioni come Germania e Francia e non solo, non si calcola che l’America ha il grande presidente che già sta lottando per il futuro della sua nazione prevedendo manovre finanziarie lungimiranti, ama l’Italia ma ama il suo popolo.

Ecco questo è al momento ciò che vivo. Siamo forti in calabria e lotteremo anche contro chi sa che la condanna a morte qui è certa!

Sono arrivate donazioni, sono stati rivisti i bilanci nei comuni per l’acquisto di materiale sanitario e respiratori. I nostri medici ci curano, gli infermieri non si fermano. Grazie davvero.

Parlano dell’Italia come fosse tutto unito. Parlate dell’Italia, ma come tratto di cartina geografica segmentato da linee intervallate.

Guardo il Presidente degli Stati Uniti d’America e lo ascolto con ammirazione profonda, in ogni discorso ha dato sempre il senso di protezione al suo popolo unendolo, nonostante fazioni opposte. Lo ha rassicurato per il futuro, lo difende dal coronavirus rischiando lui stesso.

Ecco io vorrei un presidente così.

Ora vado diario, oggi voglio fare un video di cucina. Prenderò una ricetta del mio libro e la regalo a tutti facendo vedere come si fà. Ho saputo che negli ospedali chi può guarda e legge e sapere che possiamo essere utili è un grande gesto di altruismo. Sto cercando di mettermi in contatto con i volontari, magari accetteranno un pò d’aiuto.

Ti lascio, ma ti raccomando prima di chiudere la copertina caro diario, rileggiamo insieme queste parole.

Andrea Camilleri, contro l’odio, le sue parole:

“Stiamo perdendo la misura, il peso, il valore della parola. Le parole sono pietre, possono essere pallottole. Bisogna saper pesare il peso delle parole e soprattutto far cessare il vento dell’odio che è veramente atroce. Lo si sente palpabile attorno a noi. Ma perché l’altro è diverso da me? L’altro non è altro che me allo specchio. È di oggi la notizia di quel pazzo che entra in una sinagoga e uccide 11 persone urlando: “Gli ebrei tutti a morte!”. Ma ci si rende conto a che livelli ci abbassiamo quando non solo lo diciamo, ma siamo capaci di pensare questo. Peggio degli animali che hanno la fortuna di non parlare. Le parole della senatrice Liliana Segre dovrebbero essere dette e scritte all’ingresso di ogni scuola perché il terribile è che stiamo educando una gioventù all’odio. Il motivo? Perché abbiamo perso il senso dei valori. I veri valori della vita li abbiamo persi”.

La lotta all’odio non è cosa semplice: il web, in questo senso, è una polveriera impossibile da controllare e censire. L’unico rimedio, ancora una volta, è l’educazione: dobbiamo trasmettere l’idea che odio e violenza non sono strumenti, dobbiamo aiutare i ragazzi a distinguere la determinazione dall’aggressione. Abbiamo bisogno di un programma massiccio di educazione emotiva, a cui va aggiunto l’impegno civico di ciascuno di noi. Questa pericolosa cultura si può combattere solo contrapponendole un’altra cultura, quella della ragione e della gentilezza.

Dobbiamo anche educare all’uso delle parole, alla consapevolezza del linguaggio: oggi regna l’idea che le parole non siano importanti, che siano un fatto trascurabile. Non è così: le parole hanno il potere di cambiare il mondo, ma con la stessa facilità possono distruggerlo.

A presto.

Diario di una quarantena – 17 Marzo 2020

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